Parma-Roma: Galloppa, l’ex che tifa Inter

 Da La Gazzetta dello Sport:

«Avevo 6 anni, lo ricordo come fosse ieri: eravamo cinque amici, ci prendemmo cinque squadra diverse: io ero il più piccolo, scelsi per ultimo e presi l’Inter. Che peraltro in quel periodo non vinceva mai. Con gli anni ho contagiato tutta la famiglia: fratello, cugino, figli miei e loro». Giocherà per due squadre sabato Daniele Galloppa, contagiato per linea diretta: domenica Storari ha allungato la serie dei romanisti maledetti dai romanisti (CosmiMazzoneDaniele ContiDi Livio con la Juve, Di Chiara in Roma-Lecce…), il biondino del Parma, comunque vada, non ne farà parte.

Galloppa: “Roma, perchè non aspetti i giovani?”

 Daniele Galloppa, intervistato dal sito Laroma24.it, ha chiarito la sua posizione in merito ad alcune polemiche circa la gestione del settore giovanile della Roma:

Il problema a mio parere non è il rapporto con la Roma e il suo vivaio in particolare, ma con il calcio giovanile in generale, dove tutto viene esaperato e non si dà la possibilità di aspettare tempi e modalità di crescita del giovane di turno. Bisogna far parte di un gruppo, capire certe dinamiche e così crescere. E la Roma non ha aspettato diversi suoi giocatori, ma vedo appunto che questo problema è comune a diverse realtà.

Galloppa: “Nessun rammarico, ho deciso io di lasciare Roma”

 Daniele Galloppa, centrocampista del Parma ed ex giocatore della Roma, in una intervista a Tuttomercatoweb, ha parlato anche della squadra giallorossa.
Parliamo della tua carriera, raccontaci gli inizi.
“Mi ha subito preso la Roma, a nove anni, e poi ho fatto tutta la trafila delle giovanili. Piano piano questa passione ha preso sempre più consistenza e più forma ed ora sono qui”.
Sono uscite tue dichiarazioni dove dici che la Roma non dà possibilità di arrivare in prima squadra ai giovani. Ad esempio, oltre a te, ci sono Pepe e D’Agostino per citarne due. Confermi?
“Il problema principale della Roma è il rapporto che noi italiani in generale abbiamo col calcio. Non c’è tempo di aspettare giocatori come ad esempio hai detto tu Pepe e D’Agostino. A vent’anni forse non erano pronti per fare parte di una grande come la Roma e avevano bisogno di crescere e fare esperienze. In ogni caso è stato perso un valore importante dalla società”.

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