L’Italia all’esordio Mondiale: da Barison a De Rossi

 Tutti i colori dell’Africa ieri sera si sono tinti d’azzurro. Dal cielo di Berlino a quello di Città del Capo la seconda Italia di Marcello Lippi ha cominciato ufficialmente il cammino iridato che terminerà (si spera) a Johannesburg l’11 luglio. De Rossi&co. hanno pareggiato per 1-1 il match inaugurale contro il Paraguay da campioni in carica, grazie alla Coppa del Mondo conquistata quattro anni fa in Germania.
Quattro sono le gare – con quella di ieri – contro una squadra sudamericana (2 vittorie, contro Cile e Ecuador e 2 pareggi ancora contro il Cile e, appunto, Paraguay): quando l’Italia ha affrontato all’esordio una formazione del Sud America non ha mai perso.
Si iniziò nel 1934: Vittorio Pozzo guidò gli azzurri nella prima storica edizione della competizione, superando gli Stati Uniti con un secco 7-1. Quattro anni più tardi fu la Norvegia a doversi arrendere agli azzurri sul risultato di 2-1 dopo i tempi supplementari (le prime due edizioni dei Campionati del Mondo, infatti, si disputarono a scontri diretti sin dal primo turno). Sia nel ’34 che nel ’38 l’Italia si innalzò nel gradino più alto del podio. La Nazionale del Bel Paese nelle ultime due edizioni ha iniziato la competizione con il piede giusto: nel 2002 nel Mondiale nippo-coreano gli azzurri di Trapattoni, opposti all’Ecuador, superarono i sudamericani per 2-0 grazie ad una doppietta di Christian Vieri.

Italia-Paraguay, De Rossi: nessuno come te

 Dal Romanista:

La sua immagine più bella non è quella dell’esultanza. Neanche l’abbraccio con Pepe o il testa a testa con Gattuso, subito dopo il gol. Nemmeno la scivolata che consegna all’Italia il pareggio contro il Paraguay è bella e intensa come la faccia di De Rossi al 39’: Alcaraz ha appena segnato «un po’ anche per colpa mia», l’Italia è sotto, il Mondiale inizia in salita per gli Azzurri. La tv inquadra Cannavaro e Chiellini, guardano verso le tribune. Poi l’occhio della telecamera si posa su Daniele: il suo sguardo è fisso verso il centro del campo. Di fronte o accanto a lui non c’è nessuno, ma lui urla lo  stesso: «Daje».

Conti: “De Rossi? Sarà il suo Mondiale”

 Dal Romanista:

Campioni del mondo lo si è per sempre. A ventotto anni dal trionfo del Bernabeu che ha consegnato all’Italia il suo terzo titolo, Bruno Conti, che di quell’impresa fu uno dei protagonisti, non nasconde una certa fiducia riguardo alle sorti della spedizione azzurra: «Sarà difficilissimo ripetere lo straordinario cammino di quattro anni fa – ha detto il direttore tecnico giallorosso a romanews.eu -, ma sono certo che ci toglieremo delle grandi soddisfazioni. Come accade sempre prima di questa competizione, di polemiche attorno agli azzurri ce ne sono tante, ma so per esperienza che spesso è utile per unire e cementare ancora di più il gruppo, cosa fondamentale per vincere un Mondiale». A rappresentare la Roma in Sudafrica c’è un solo giocatore, uno che Conti conosce da sempre, dal momento che ha iniziato la sua avventura in giallorosso proprio in un campus estivo organizzato a Nettuno.

De Rossi: scatta il Mondiale per Capita Futuro

 Dal Romanista:

Il giorno è arrivato. Da stasera la notte di Berlino sarà solo storia, perché la Nazionale italiana rimette in gioco la coppa che ha conquistato 4 anni fa. Alle 20.30 al Green Point Stadium, un gioiello da 69mila posti costruito apposta per il Mondiale, l’italia scenderà in campo per il suo esordio contro il Paraguay. Si mettono alle spalle i timori, le incertezze, i dubbi e si spara tutto quello che si ha nelle gambe nel match sulla carta più difficile di un girone apparentemente abbordabile.

Montali: “Vucinic? Rimane, non vendiamo i giocatori più importanti”

 Dal Corriere dello Sport:

Mexes da una parte. Vucinic da un’altra. Juan che se mai arrivasse un’of­ferta indecente, vuoi vedere che. E meno male che la questione Daniele De Rossi, dopo un inizio di mercato che ha visto il biondo centrocampista di Ostia al centro di mille voci, si è un po’ at­tenuata, altrimenti chissà cosa si direbbe. I pezzi pre­giati della Roma, in ogni caso, continuano a essere al centro dell’attenzione, vuoi perché sono giocatori oggettivamente importanti che possono interessare i club più importanti al mon­do. Vuoi perché il budget zero per il mer­cato romanista, è un logico propellente per alimentare le voci e, pure, l’eventua­le mercato in entrata della società giallo­rossa. Eppure a Trigoria si dicono tranquil­lissimi.

Gattuso ringhia: nessuno tocchi Totti e De Rossi

 Rino Gattuso, nel corso della conferenza stampa di avvicinamento a Italia-Paraguay ha formalmente annunciato che, dopo i Mondiali 2010, smetterà con l’Azzurro per lasciare spazio alle giovani leve. Inoltre, Ringhio ha preso in maniera evidente le difese di Francesco Totti e – indirettamente – quelle di Daniele De Rossi. Da Il Romanista:

Ha giocato in Scozia, è un’icona del Milan e da avversario fa arrabbiare per il suo modo rude di giocare. Eppure da ieri molti tifosi giallorossi vogliono un po’ più bene a Gennaro Gattuso. Perché “ringhio” difende in un colpo solo i due simboli romanisti, vittime negli ultimi tempi delle aggressioni verbali provenienti dalle istituzioni calcistiche e pure da quelle politiche. Nella conferenza stampa in cui annuncia il suo addio alla Nazionale dopo il termine del Mondiale (altro punto di contatto con Totti), Gattuso “scherma” Francesco dal polverone che si è sollevato dopo il suo calcione a Balotelli nella finale di Coppa Italia di inizio maggio. A chi gli chiede degli assenti illustri nell’elenco dei 23 azzurri, il centrocampista rossonero risponde secco: «A parte che già paragonare Balotelli a Totti, quante pagnotte deve mangiare l’interista… Siete voi a scrivere ogni volta che fa una cazzata, che deve maturare nei comportamenti con la sua squadra o sbaglio? E allora ne deve fare di strada per raggiungere la carriera di Totti».

Totti, Conti, Pazzini: tutti vogliono De Rossi in forma Mondiale

 La frase ricorrente: “Il Mondiale di Daniele De Rossi“. Lo ha detto Gianpaolo Pazzini, lo avvallano Bruno Conti e Francesco Totti, se lo augurano i tifosi della Roma che hanno voglia di assistere alla consacrazione planetaria del biondo centrocampista ostiense. Da Il Corriere della Sera:

«Spero sia il Mondiale di Daniele De Rossi». La vigilia del debutto della Nazionale italiana in Sudafrica trova impulso e fiducia nelle parole di Pazzini. È proprio lui, il carnefice della Roma del 25 aprile scorso, quello che con la Sampdoria gli ha soffiato sotto il naso lo scudetto, a lanciare la volata al compagno di squadra, forse in preda ai sensi di colpa. È stata una stagione travagliata, quella di Capitan Futuro, ma ora c’è la possibilità di tornare protagonista agli occhi del mondo.
Anche Totti e Bruno Conti gli hanno telefonato per rasserenarlo, conoscendo la sua proverbiale emotività prima di ogni appuntamento di grande livello. Dopo l’uscita piuttosto allarmante dal ritiro azzurro del Sestriere, che non aveva fatto troppo piacere a Rosella Sensi e Claudio Ranieri, il futuro di De Rossi è tornato sulla bocca di tutti. Il suo contratto scadrà il 30 giugno 2012: un motivo in più per tentarlo. Lo hanno fatto in tempi passati Chelsea e Barcellona e, da qualche tempo, ad insistere è il Real Madrid di Mourinho. La situazione è piuttosto chiara: la Roma vuole resistere e rispedire al mittente ogni avance. Ma in Spagna, giurano, Florentino Perez non si arrende ed è pronto a sborsare 40 milioni di euro. Serrare i tempi è l’unico modo per scoraggiare le pretendenti.

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