Dal Romanista:
Senza retorica: chi tifa Roma non perde mai. Meno che mai ieri sera. Perché se mentre Montella parla in conferenza stampa 300 tifosi lasciano lo stadio cantando (ore 23.15) non può che essere così. Loro questa fase non la supereranno mai. Anche adesso che la Roma fa di tutto per non farsi amare. Ci aveva provato la Curva Sud a essere quella marcia in più per spingere la squadra verso l’ultimo traguardo ancora possibile: era stata, tanto per cambiare, l’unico settore pieno di tutto l’Olimpico. Aveva preparato una coreografia con cartoncini bianchi, rossi e gialli. Senza scritte, solo bandiere. Vecchie maniere, loro della Sud. Che espongono soltanto lo striscione “no fax” perché al calcio moderno si dice no. Non fosse altro perché il calcio moderno fa sì che in una semifinale di Coppa Italia ci siano appena 23mila presenze allo stadio: Nord vuota, Tevere con ampi buchi, Monte Mario neanche a parlarne. Un’ora prima della partita lo stadio offre uno spettacolo tristissimo.
Rosella Sensi ha voluto mostrare vicinanza a Renata Polverini che, presente all’Olimpico nel corso dell’evento “Insieme alla Roma per donare la vita“, ha subito la contestazione di parte della Curva Sud a cui non è passsato di mente il fatto che il Presidente della Regione Lazio fosse sulla balaustra della curva Nord laziale lo scorso 14 marzo per assistere a Lazio-Bari. Da La Gazzetta dello Sport:
Un romano di nome Vucinic. Mai sentito e neppure immaginato, prima di conoscere Mirko. Che di mestiere fa – e lo fa alla grande – l’attaccante della Roma. Non solo: Mirko Vucinic è uno di quei calciatori assolutamente rari – motivo per il quale ancor più preziosi – per il fatto di essere capace di anteporre cuore e sentimento al guadagno.
