Roma, la difesa è indifendibile

 Da Il Corriere della Sera:

Diciassette reti subite in nove gare ufficiali. Undici in sei, contando solo il campionato, anche se il dato numerico è fortemente condizionato dalla grandinata di Cagliari. La media sfiora i due gol a partita e lascia pensare a un cedimento strutturale. Di più, un autentico crollo. Mentre nell’ambiente Roma si dibatte sul modulo tattico che faciliti la coesistenza degli attaccanti, il problema più pressante è il fallimentare rendimento del pacchetto arretrato – l’ultimo della serie A – che colloca la squadra giallorossa al penultimo posto in classifica con la miseria di cinque punti all’attivo.

Boniek, Pruzzo, Rizzitelli: Roma, ecco che pensiamo

 Zibi Boniek, Roberto Pruzzo e Ruggiero Rizzitelli: i tre ex giallorossi si esprimono sulle pagine de Il Tempo per valutare le cause dei mali della Roma. I pareri:

Boniek
1 Forse il mancato scudetto della scorsa stagione ha svuotato l’adrenalina dei giocatori che non sembrano avere gli stessi stimoli del campionato passato.
2 Nello sport ci sono le responsabilità, se la squadra non va, c’entra anche Ranieri. Comunque credo che i maggiori responsabili siano i giocatori.
3 Mi hanno deluso un po’ tutti.
4 Lavorare tanto, restare uniti e ragionare solo su questi aspetti. Dietro le quinte si parla tanto, ma si produce poco.
5 Se si sveglia può ancora lottare per lo scudetto.

Ranieri, torna trascinatore di Roma

 Cinque punti in sei gare, lo direbbe ogni graduatoria, rappresentano una marcia da retrocessione. Cinque reti in sei partite è trama da terzo peggior attacco della stagione (dietro, solo il Cesena con 4 marcature all’attivo e l’Udinese, una in meno). Due dati, senza aver ancora toccato il fondo. Perchè tra i numeri si legge di peggio: le undici reti subite (la media di poco meno di due a partita) dicono che quella della Roma è la peggior difesa della serie A. Gli estremi capitolini sono quelli più perforabili nonostante capiti – come a Napoli – che siano anche i migliori in campo. Tre trasferte, tre sconfitte: solo l’Udinese, dietro di un punto, ha fatto peggio di Totti e compagni (quattro gare perse). Amaro primato – messo lì, a caso manco per niente – anche quello delle due espulsioni in sei partite (prima Burdisso poi Mexes): solo Fiorentina (che i suoi guai li ha) e Lecce pareggiano il record negativo. I cartellini gialli sono per ora quattordici: tre a testa per Cassetti e Perrotta, solo il Bologna ha saputo fare peggio incassandone quindici. De Rossi, Borriello (2), Vucinic (oltre all’autorete di Britos in Roma-Bologna): tre i giallorossi in gol, Francesco Totti non si è ancora sbloccato nonostante in parecchi concordino sul fatto che sembra Benjamin Button (nella passata stagione, a questo punto stava già in doppia cifra). A tutto ciò, si aggiunga pure il disastro dell’arbitro Russo che, al Rigamonti di Brescia, decretò il successo delle Rondinelle praticamente da solo. Sommando gli addendi, viene fuori che – dopo il capolavoro dello scorso anno – Claudio Ranieri è per la prima volta messo in discussione. Se non (ancora) dalla dirigenza, sicuramente da parte della piazza (e dello spogliatoio?).
Er core der Testaccio. Un gentiluomo di rara finezza. Di apprezzabile schiettezza. Un romano. Prestato al resto del pianeta per trent’anni. Con l’effetto inevitabile che altrove, Ranieri, lo ricordano con affetto e stima. Dici, vabbè: fosse il calcio a misura di buone maniere, avrebbe ragione lui. Invece, sulla bilancia ci finiscono poi solo successi e traguardi. I risultati. Allora te lo sfogli, il palmares: a Firenze, coppa Italia e Supercoppa italiana; a Valencia coppa di Spagna e Supercoppa europea. Miracoli a Cagliari (in due anni, dalla C alla A), quarto posto al Napoli (nei tempi in cui i partenopei guardavano in tv l’Europa degli altri), semifinale di Champions League e secondo posto in Premier con il Chelsea (non quello che suda milioni di Abramovich ma l’altro, attento ai conti, della gestione precedente), bene anche alla Juventus dei tempi da “crisi nera” (non vince nulla, ma si fa rimpiangere per tutta la passata stagione). Finchè, spalancato l’uscio di casa, Ranieri si trova a varcare i cancelli di Trigoria.

Riise con Ranieri: “Ci tirerà fuori dalle difficoltà”

 John Arne Riise, uno abituato a schierarsi. Lo fa anche stavolta, il norvegese, utilizzando le pagine del proprio blog sulle quali rende pubblica la fiducia nei confronti di Claudio Ranieri. Il testaccino – dice l’esterno rossiccio – ci tirerà fuori dalle difficoltà. Testuale:

“Dopo due vittorie consecutive speravamo di ripeterci anche a Napoli. Dopo un buon primo tempo nella ripresa, invece, il Napoli ha giocato meglio ed ha approfittato segnando i due gol.

Maria Sensi: “Nessuno tocchi Ranieri”

 La voce di Maria Sensi attraverso i microfoni di Radio Ies: nel momento di maggiore crisi da che Claudio Ranieri si è accomodato sulla panchina della Roma, nessuno lo metta in discussione. L’occasione dell’intervento la fornisce una messa commemorativa in memoria del marito Franco. L’intervista:
MESSA PER FRANCO. Solitamente la facciamo a Visso ma molti tifosi ci hanno chiesto di farla anche a Roma. Parlando con le mie figlie, abbiamo deciso di farlo nel giorno del suo onomastico. Verrà celebrata da monsignor Gioia insieme a Don Fortunato, il cappellano che viene a dire messa a Trigoria.

Ranieri, da rinnovo a esonero: scenario in mutamento?

 Se i risultati tardano a venire, accade che si comincia a parlare di esonero. La sorte di Claudio Ranieri non fa eccezione. Da Leggo:

Venerdì scorso qualcuno ha dato per scontato il prolungamento del contratto di Ranieri, il tecnico che ha fatto scempio della Roma più forte dai tempi dello scudetto di Capello. Non fosse arrivato il gol a tempo scaduto di Vucinic contro l’Inter, la Roma sarebbe ultima in classifica. Invece è penultima.

Crisi Roma: spogliatoio, dirigenza, società. Tutti coinvolti

 Da repubblica.it:

Appena cinque punti in classifica, penultimo posto con un solo gradino di vantaggio sul baratro, undici reti subite e soltanto due vittorie in nove gare ufficiali, con cinque sconfitte in cinque trasferte. I numeri della crisi romanista sono lì, a testimoniare una drammatica involuzione di gioco, di risultati e di rapporti: mai come oggi, all’interno del gruppo romanista, si respira un’aria densa di tensione e divisioni. Due “casi” contro l’Inter, con Totti che contesta il cambio mentre Adriano si rifiuta di entrare. Ieri, la polemica di Borriello con Ranieri: “Non ero stanco, il cambio mi ha stupito”, le parole del centravanti. Già negli spogliatoi del San Paolo, immediatamente dopo lo sfogo, i dirigenti hanno preso da parte l’attaccante: “Dobbiamo evitare uscite come questa, in questo momento è pericoloso”. Pericoloso per l’integrità di equilibri sempre più fragili.

Il Tempo: disastro Roma

 Napoli-Roma letta sulle pagine de Il Tempo:

La Roma casca all’indietro e finisce di nuovo all’Inferno. I due successi di fila contro Inter e Cluj non sono bastati a rimettere in piedi una squadra partita per vincere lo scudetto e che ora si ritrova penultima. Fino alla ripresa del campionato sarà meglio non guardare la classifica: 5 punti in 6 partite, soltanto l’Udinese ha fatto peggio. I numeri fanno paura. In nove gare ufficiali la Roma ha incassato 17 gol contro appena 8 segnati, in trasferta ha sempre perso, centrando un en-plein devastante tra Supercoppa, campionato e Champions.

Trasferte Roma: lontano dall’Olimpico si perde

 Da Il Romanista:

Quanti brutti numeri ci restano da commentare dopo la sconfitta di Napoli, la prima con l’arbitro Tagliavento, che fino a ieri era stato una sorta di talismano per la Roma (13 vittorie e 3 pareggi in 16 gare di campionato).
Anzitutto va sottolineata l’incapacità stagionale dei giallorossi di strappare qualche punto in trasferta. Quest’anno, infatti, hanno collezionato 5 sconfitte in altrettante trasferte: a quella in Supercoppa si sono aggiunte poi le altre di Monaco col Bayern e le tre in campionato contro Cagliari, Brescia e Napoli. Ma cosa prende alla Roma quando esce dal raccordo anulare?

Roma – Vucinic: un tuffo per uscire dalla crisi

 Da Il Messaggero:

Il tuffo di Vucinic dentro il cuore giallorosso: in tempo di recupero e forse recupera la Roma. Bisogna attendere l´inizio del secondo minuto in più per vedere il primo successo di questo gruppo e proprio contro l´Inter, la rivale degli ultimi anni, imbattuta in campionato sino a ieri sera. Ci pensa Mirko, fin qui ancora a digiuno, a far finalmente felice l´Olimpico: gol pesantissimo, l´unico di una sfida che di solito ne regala tanti. Ranieri, nella circostanza, fa le mosse giuste, anche se Totti mette il muso quando lascia il posto proprio al match winner e non è più allo stadio quando il compagno firma l´1 a 0. Bene l´allenatore, ma anche la Roma che sale di condizione e mostra maggiore convinzione nei propri mezzi. Ranieri, con l´organico quasi al completo, sceglie il sistema di gioco che più gli dà garanzie di equilibrio e compattezza. Come previsto, torna al 4-4-2: è l´unico assetto che, al momento, può prevedere in attacco, insieme, Totti e Borriello. Così Perrotta deve allargarsi a sinistra, a destra parte Menez e i mediani sono quelli di sempre, Pizarro e De Rossi, quest´ultimo recuperato in extremis. Il cileno ha il compito più impegnativo, avendo di fronte Stankovic, attivo e pericoloso quando si affaccia nella metà campo giallorossa.

Di… Vaio in guaio

 Viene da dirlo: i guai della Roma continuano e vengono semmai rimarcati proprio dall’ex laziale Marco Di Vaio. La doppietta messa a segno all’Olimpico, oltre a rimpolpare il personalissimo score della punta contro i giallorossi, spiana la strada a preoccupazioni che, in casa capitolina, continuano a tenere banco. Da La Gazzetta dello Sport:

Di gol alla Roma ne aveva già segnati cinque, due con la Juve, tre con il Parma, uno solo dei quali, inutile, all´Olimpico proprio nel giorno dello scudetto 2001. Ma una domenica così Marco Di Vaio  la aspettava da una quindicina d´anni. Da quando, romano e laziale purosangue, esordì in A il 20 novembre ´94. Nella Lazio rimase poco ma il cuore ha continuato a battere per quei colori. Fino alla splendida doppietta di ieri, a 34 anni, con la maglia del Bologna.

Tifosi: “Roma, preparazione sbagliata”

 L’Ansa diffonde in una nota le impressioni generali della tifoseria della Roma che, attraverso le radio locali, ha espresso parere rispetto alla causa dei mali di inizio stagione. Tra le differenti visioni, su un aspetto il coro è unanime: preparazione sbagliata. Testuale:

La preparazione, l’aspetto psicologico e i dubbi su Ranieri. Il tam tam delle radio racconta di una tifoseria piu’ preoccupata che arrabbiata. Ieri la Roma e’ partita bene contro il Bologna ma poi si e’ fatta raggiungere pareggiando.

Roma, Ranieri non sbroglia la matassa

 La sfuriata della vigilia, con tanto di monologo in conferenza stampa, avrebbe dovuto garantire una sterzata ma Claudio Ranieri si è trovato, alla fine di Roma-Bologna, a prendere atto del fatto che le difficoltà dei giallorossi non sono ancora archiviate. Da Leggo:

Povero Ranieri. Ieri pomeriggio, dopo aver raccattato un punto col Bologna (che ne meritava 3), non ha potuto neppure battere i pugni in sala stampa e urlare che questa Roma «ha due palle così». Di palla ieri ne ha confermata una soltanto ai piedi: il tecnico.

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