Motta, Cassetti, Juan, Mexes: in quattro per due maglie

L’indice puntato, da tifosi e mezzi di informazione innanzitutto, è rivolto verso Marco Cassetti. Reo, in queste prime apparizioni, di una serie di svarioni che sono risultati decisivi ai fini del punteggio. Abbondanza al centro e carenza sulle fasce: questo pare essere l’incontrovertibile dato di fatto con cui mister Ranieri deve fare i conti.

Se da un lato, infatti, tre del calibro di Nicolas Burdisso, Juan e Philippe Mexes sembrano dare ampie garanzie nel prendere per mano la retroguardia giallorossa, lo stesso non si può dire rispetto ai terzini. L’esperimento Cassetti (che rientrava a pieno titolo nella volontà di Ranieri di affidarsi a uomini di esperienza per uscire dal baratro delle prime apparizioni) può a questo punto essere accantonato e al posto dell’ex Lecce troviamo una fila di candidati e papabili che dà il là a più di uno scenario. Unico punto fermo: Nicolas Burdisso.

Roma e Catania, storia recente

Una data che i tifosi ricordano molto bene: 19 novembre 2006, stadio Olimpico. La Roma affronta un Catania lanciato verso l’Europa, ma trova sulla sua strada una squadra in formato Mundial che gli rifila un bel 7-0. Gara chiusa in 45’ minuti con i gol di Panucci, Mancini e la doppietta di Perrotta che vale il 4-0, nella ripresa ancora in gol Panucci, Montella e il capitano Francesco Totti.

Non possiamo dimenticare nemmeno il gesto di Luciano Spalletti che aspettò nel sottopassaggio tutti i giocatori del Catania per scusarsi: un episodio che alimentò diverse polemiche. Riavvolgendo il nastro dei ricordi, il più amaro è quello di due anni fa: ultima giornata di campionato, Roma ancora in corsa per lo scudetto con l’Inter incredibilmente in calo dopo un torneo condotto alla grande.

Catania all’orizzonte, Cicinho la grande novità?

Intanto, sono sette punti in tre partite: Ranieri ha preso in mano una squadra a pezzi nell’umore e con poche motivazioni e ha saputo allontanare con tre spintoni vigorosi la zona retrocessione e l’incubo dello zero in classifica. Non è poco, e va detto apertamente.

Pensare che il pari di Palermo sia risultato poco soddisfacente, per certi versi, è un bene: significa che tanto le motivazioni quanto la fiducia in se stessi stanno tornando a farsi vive. Comunque sia, chiuso un match occorre da subito voltare pagina, recuperare le energie fisiche e nervose e (forse) iniziare a pensare a qualche altra soluzione tattica. La trasferta di Catania porta i giallorossi a pochi chilometri di distanza dal Barbera ma, imparando dagli errori in maniera costruttiva, la Roma potrebbe esprimersi con anni luce di differenza rispetto a quanto fatto contro i rosanero. Partire dal meglio: si può perchè le note positive ci sono. Eccome.

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