Vucinic e Baptista, Buon Compleanno

 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

Il  1 ottobre nascevano due bambini che avrebbero realizzato anni dopo il loro sogno di diventare calciatori professionisti. Uno,  Mirko Vucinic, nasceva 27 anni fa in una piccola cittadina dell’allora Jugoslavia , Niksic. L’altro, Julio Baptista, due anni prima in una delle megalopoli brasiliane per eccellenza, San Paolo. Migliaia di km di distanza ma la stessa voglia di giocare a calcio e di emergere. Il “Principe” di Niksic è un predestinato. Diventa subito il giocatore più giovane ad esordire nel campionato serbo-montenegrino a 16 anni, e si fa notare dai dirigenti del Lecce che nel 2000 lo portano a maturare nel salento.

Roma – Baptista, il top player (dice lui) che rimane sul groppone?

 Julio Baptista, a questo punto, potrebbe anche restare a Roma e – dopo aver rifiutato di approdare in Turchia dove il Galatasaray era pronto ad accoglierlo a braccai aperte – cercare di convincere Claudio Ranieri di poter interpretare al meglio il ruolo di vice Adriano. Da La Gazzetta dello Sport:

E se Baptista tornasse in gioco? Oggi è il giorno del giudizio: finisce il mercato, cominciano i bilanci, si rimettono in discussione le strategie. Nella Roma, potrebbe tornare d’attualità il brasiliano: se non si riuscirà a fare in meno di 24 ore quello che non è riuscito in due mesi – cederlo -, si invertirà la rotta e partirà, come lasciano intendere alcune indiscrezioni, l’operazione recupero.

Baptista: “A Roma sto bene”

 Julio Baptista riesce a spaventare Roma e i giallorossi: adesso pare proprio che la Bestia voglia rimanere nella Capitale. Da La Gazzetta dello Sport:

La classe non si discute: borsa firmata, cuffiette di taglia discreta e non ingombranti, «buongiorno» ai tifosi che lo salutano, compresa una hostess greca che, accogliendolo sull’aereo, racconta di aver viaggiato con un suo amico e di portargli i saluti. Professionista esemplare, Julio Baptista, detto la Bestia. Due anni fa era il nuovo Messia. Sbarcò a Roma tra squilli di tromba. Senza aver ancora messo piede aTrigoria, al funerale portò sulla spalla la bara del presidente Sensi.

Roma, Julio Baptista: il Galatasaray in attesa

 Da Il Tempo:

Convincere Baptista a partire: è la nuova priorità della Roma. Dopo il pressing della società, Ranieri le sta provando tutte. Ha parlato con il giocatore al ritorno dal viaggio di nozze, gli ha spiegato che avrà poco spazio nella prossima stagione e giovedì scorso lo ha escluso dall’amichevole di Valencia. Oggi, invece, se lo porterà a Pescara, magari senza concedergli un minuto. La «moral suasion» non ha ancora portato i frutti sperati. Baptista deve dare nei prossimi giorni una risposta al Galatasaray: i dirigenti turchi sono già passati per Roma e ci torneranno la prossima settimana, pronti a garantirgli l’ingaggio che già percepisce e versare 5-6 milioni di euro nelle casse di Trigoria. Anche l’Olympiacos resta alla finestra. Con la cessione di Baptista la Roma metterebbe a segno un colpo da circa 10 milioni di euro, sommando il prezzo del cartellino e il risparmio sull’ingaggio di 5 milioni lordi per questa stagione. Solo se il brasiliano si deciderà a fare le valigie, si potranno investire soldi su un esterno. Che la società ha già scelto: Behrami aspetta un cenno e sarà giallorosso.

Baptista rifiuta l’Olympiacos. Ranieri e Montali lo chiamano a rapporto

 Dal Corriere dello Sport:

La bestia ha detto no. Lo aveva già detto per il Galatasary, ieri, al suo rientro a Trigoria, qualche giorno di vacanza in più causa viaggio di nozze, il brasiliano ha bissato il no anche per la destinazione Ate­ne, maglia Olympiacos. Cosa che non ha fatto per niente piacere alla Roma che sul­la cessione di Julio Baptista conta per ave­re in cassa il cash per completare il suo mercato, cioè Valon Behrami, dando ovvia­mente per scontato l’arrivo dei Burdisso brothers.
TENTATIVO -La cosa però non è finita qui. Almeno questa è l’intenzione della Roma. Che si è pure un po’ stufata dei tanti no che i giocatori cedibili continuano a dire di fronte alla possibilità di an­dare a giocare da qualche altra parte.

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