L’indiscrezione di ieri era che Gian Paolo Montali, il cui destino in quota al club partenopeo di cui Aurelio De Laurentiis è Presidente sembrava essere tanto sicuro da venir messo nero su bianco, avesse rifiutato la proposta del Napoli per una serie di motivazioni formali e sostanziali, non ultima quella di aver trovato un contratto assai differente – nelle clausole e nelle modalità – da quanto fin lì discusso con il club.
Sarebbe diventato il nuovo Direttore Generale, figura cruciale all’interno dei meccanismi societari.
Montali non ha accettato e da quel momento si sono fatte sempre più insistenti le voci per cui l’ex bianconero sarebbe in contatto con il club capitolino per cominciare una collaborazione proprio con la Roma.
A referenziare Montali ci ha pensato Claudio Ranieri, che verso l’ex tecnico del volley nutre profonda stima.
Ecco cosa ci racconta il Corriere dello Sport in tal proposito:
Aurelio De Laurentiis
Montali gela Napoli, la Roma nel futuro?
Se ne parlava oramai come di cosa fatta e per diverso tempo abbiamo solo atteso l’annuncio ufficiale.
Già, perchè sembrava certo che Aurelio De Laurentiis fosse riuscito a convincere – con motivazioni importanti e a suon di euro – Gian Paolo Montali ad accettare il ruolo di direttore generale.
E, in realtà, il vulcanico produttore cinematografico lo aveva anche convinto,salvo poi obbligare Montali a fare marcia indietro nel momento della firma di un contratto modificato improvvisamente in dettagli importanti.
Pare che dietro l’angolo ci sia la Roma, decisa a includere le competenze di Montali nell’organigramma societario futuro.
Ecco come Il Messaggero in edicola oggi ha illustrato la faccenda:
Napoli: Donadoni in bilico, De Laurentiis ne parla da ex
La sconfitta contro la Roma costerà quasi sicuramente la panchina al tecnico del Napoli, Roberto Donadoni. Al presidente Aurelio De Laurentiis, infatti, in tribuna ad assistere all’incontro e a lanciare un messaggio chiaro alla squadra, non è piaciuto l’atteggiamento remissivo dopo il secondo gol di Totti e ancora meno sono andati a genio i cambi decisi dall’ex ct della Nazionale, che in svantaggio, ha inserito Denis – per esempio – solo a due minuti dalla fine.
Il patron dei partenopei è molto deluso: era partito con un progetto grande e vincente, non per niente ha speso una barca di denaro ma si è ritrovato dopo un mese e mezzo di campionato con soli 7 punti e in piena lotta per non retrocedere. In un primo momento, il presidente ha difeso l’operato di Donadoni e puntato il dito su fattori esterni (getsione della campagna acquisti, l’impegno personale di alcuni calciatori tra tutti) poi, rivedendosi la partita, ha cambiato versione e oggi potrebbe esserci l’annuncio di un esonero che è nell’aria da un po’:
Roma-Napoli, ultimi dubbi per Ranieri e Donadoni
Mancano poche ore per assistere alla settima di campionato della Roma, la terza tra le mura amiche di un Olimpico che ci si augura possa essere assai più pieno di quanto lo fosse in occasione della gara di Europa League contro il Cska Sofia. Ultimi dubbi da sciogliere per entrambi gli allenatori che, pur avendo le idee chiare, si trovano di fronte all’amletica opzione: rischiare o essere cauti. Per Claudio Ranieri, il rischio più azzardato ha nome e cognome: Francesco Totti. Perchè il capitano, pur non essendo al massimo della condizione fisica, dovrebbe presentarsi regolarmente tra i titolari e prendere posto in quella parte del campo che più gli è congeniale, l’attacco (senza peraltro dimenticare che il record di Batistuta è sempre lì che vaccilla).
L’elenco degli infortunati in casa giallorossa comincia già a essere corposo, elemento questo che riapre un armadio di fantasmi e di ricordi (quello in cui sta chiuso lo scorso campionato) che riporta a una paura sempre presente: quella di dover fare, ancora una volta, i conti con l’infermeria prima ancora di fare quelli con gli avversari.
Napoli, Montali per Marino. De Laurentiis riparte da Donadoni
Momento non certo semplice, quello vissuto dal Napoli, cui tocca fare i conti con una classifica che smentisce in maniera lampante ogni ambizione accumulata nel corso dell’estate di mercato. Acquisto dopo acquisto. Colpo su colpo. L’investimento fatto da Aurelio De Laurentiis, che ha messo a disposizione di Pier Paolo Marino un tesoretto da investire per giocatori di prima fascia, ha portato a Napoli professionisti e campioni: su tutti, Fabio Quagliarella, partenopeo d.o.c.; Hugo Armando Campagnaro; Juan Camilo Zuniga; Erwin Hoffer.
L’entusiasmo dell’ambiente è stato enorme fin dall’inizio: le aspettative dei tifosi, tuttavia, sono state smentite e disattese coi fatti. Solo due vittorie e altrettanti pareggi, ben tre le sconfitte rimediate contro Palermo (all’esordio), Genoa e Inter. Otto reti fin qui all’attivo, media accettabile dopo sei turni di campionato, ma ben undici gol al passivo: elemento questo che mette in luce l’oggettivo problema di questo Napoli. La difesa.
Sette punti in classifica, in questa parte della stagione, sono pochi soprattutto per il presidente che, a seguito della faticosa vittoria interna contro il Siena, ha optato per la rivoluzione interna. Resta Roberto Donadoni (forse perchè a volerlo con insistenza fu lo stesso De Laurentiis, ndr) che gode della fiducia e del supporto di tutta la squadra, parte Pier Paolo Marino, destinatario di parole al vetriolo: