Cessione Roma: Angelucci – Angelini, corsa a due tra il “C’erano un arabo, un cinese e un egiziano…”

 Rothschild continua il lavoro certosino, dettagliato che mira all’individuazione di un acquirente per la Roma. L’advisor incaricato ufficialmente da Unicredit dall’istante immediatamente successivo al raggiungimento dell’accordo tra l’Istituto di credito e Italpetroli è in fase di ultimazione del dossier inerente la società giallorossa, concluso il quale si potrà finalmente iniziare a fare sul serio, fissando colloqui con i papabili candidati. Tra indiscrezioni di scarso rilievo e voci assai fondate, nel corso dei giorni si sono susseguiti i nomi di potenziali investitori sparpagliati per il mondo. Stando ai fatti, tuttavia, la linearità della Roma ai romani (magari romanisti) potrebbe complicarsi solo laddove vi fosse oggettivo riscontro da parte di Alessandro Daffina e soci rispetto al gradimento manifestato al di fuori dei confini europei. Ipotesi che, allo stato attuale, non ha particolare motivo d’essere. Quella cinese (misterioso miliardario) è una eventualità di poco conto, la pista araba ancora povera di contenuti, il plurimilionario egiziano – Naguib Sawiris – l’ennesimo nome accostato alla Roma con costanza esemplare (il suo nome era circolato già un anno fa) ogni qualvolta si parli di cessione. In realtà, nessuna informazione è arrivata in tal senso a Rothschild che, ovviamente, non preclude da parte sua alcuna eventualità.

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