Totti: “Campionato inimmaginabile. Ranieri super”

 Ecco l’articolo settimanale di Francesco Totti sulle pagine de Il Corriere dello Sport. Il capitano giallorosso dice la sua sul campionato e sullo sprint scudetto:

Nessuno poteva immaginare un campionato come questo. Con tante sorprese, tante novità. A cinque giornate dalla fine nessuna squadra può avere la certezza di aver conseguito i propri obiettivi. Questo rivaluta il nostro calcio che spesso viene criticato, ma che in questo momento ci sta regalando forti emozioni. All’inizio del torneo, con il trasferimento di grandi campioni come Ibrahimovic e Kakà all’estero si prevedeva un campionato meno spettacolare, ma così non è stato. E’ cresciuto il valore di tanti calciatori che già giocavano in Italia e questo ha portato a un livello di spettacolo più elevato. I giocatori di tecnica e fantasia sono sempre quelli che fanno la differenza. La Samp con Cassano e il Palermo con Miccoli lo testimoniano e stanno lottando per il traguardo della Champions League.

Bologna 2009/10: difesa colabrodo (18 gol subiti), attacco sterile (9 reti, Osvaldo e Adailton a quota 3)

 Il Bologna è avversario rispettabile, ma in questo momento alla Roma poteva andare peggio. I rossoblu, infatti, continuano a stazionare nei bassifondi della classifica (terzultimi a 9 punti in condivisione con Livorno e Atalanta dopo un avvio di stagione nel quale hanno pagato – e lo sa bene Giuseppe Papadopulo che ne ha fatto le spese per tutti con l’esonero di tre turni or sono – la scarsa vena dell’attacco (solo 9 reti all’attivo, con Marco Di Vaio non certo nello stesso stato di forma dello scorso anno) e le troppe disattenzioni in retroguardia (15 gol subiti, peggio hanno fatto solo Napoli, Genoa e giallorossi). Dopo aver prolungato il contratto al vice cannoniere dello scorso anno, il club ha impostato la campagna acquisti su rinforzi a basso costo e esperienza garantita. Una sorta di usato sicuro che ha permesso agli emiliani di annoverare nelle proprie fila calciatori del calibro di Cristian Zenoni,    Salvatore Lanna, Daniele Portanova, Giacomo Tedesco e Marcelo Zalayeta. Ai quali va aggiunta la bravura del giovanissimo estremo difensore Emiliano Viviano e la permanenza di riferimenti di reparto quali sono Davide Bombardini, Massimo Mutarelli, Gaby Mudingayi, Francesco Valiani.

Udinese Calcio: dai fallimenti a Pozzo. Da Dal Dan a Di Natale. 113 anni di storia

 O soi furlan, o ven di Udin, al friulano. Lo immaginiamo seduto a sorseggiare un bicier di liquore della Valle del Lumiei a base di frutta ed erbe della vallata carnica. Il grande vecchio che è più di una memoria storica. Esiste ovunque, da che mondo è paese. Ricorda il passato, indovina il futuro. Guarda lontano senza vedere in maniera nitida alcunchè.
Ma così, riesce a inquadrare ogni cosa. Sta a Cjamin di Codroip (Camino al Tagliamento), un comune della provincia udinese che non arriva a duemila anime. Passa i pomeriggi dirimpetto alla Chiesa arcipretale di Ognissanti, nel bar di paese. Mangia lecai (lumache) e brindul (prugna) con cadenza settimanale. Mastica di balon. Del calcio giocato non gli è sfuggito nulla e certe memorie, se allenate, non perdono colpi neppure se intravedono in lontananza Matusalemme.
LA STORIA. Nel 1911 non era ancora nato ma di quel che accadde il 5 luglio di quell’anno sa tutto: un gruppo di ginnasti della Società Udinese di Ginnastica e Scherma (1896) fondano l’Associazione Calcio Udinese con iscrizione regolare alla FIGC e debutto ufficiale nel corso di un’amichevole contro la Juventus Palmanova vinta dai friulani per 6-0. A capo della società, Luigi Dal Dan, padre di un certo Antonio che per i friulani è un personaggio indimenticabile: capitano della squadra di studenti delle scuole tecniche udinesi che fece da apripista all’Udinese Calcio, il pioniere del calcio bianconero.
I fotogrammi del primo, storico momento, il grande vecchio li vede invece scorrere nitidi davanti agli occhi: era il 1922 e l’Udinese raggiunse la finale di Coppa Italia, persa in finale per 1-0 contro il Vado. Fu un fuoco di paglia: nell’anno 1922-23 la squadra crolla in campionato arrivando ultima nel proprio girone e subendo la doppia onta della retrocessione in Seconda Divisione e della scissione per debiti.

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