Spalletti, elogi a De Rossi e frecciata a Totti: “Grazie per i complimenti ma…”

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 Fresco di scudetto con lo Zenit – campionato russo – Luciano Spalletti si è concesso alle telecamere di Sky Sport per una lunga intervista nel corso della quale rivive anche gli anni romani. In merito ai complimenti esternati da Francesco Totti per la vitoria del titolo, Spalletti prima ringrazia e poi si lascia andare a una mezza frecciata. Testuale:

Hai vinto subito Coppa Nazionale e Scudetto
“Si, ma in Coppa siamo stati fortunati perchè in finale non abbiamo trovato una squadra di prima fascia. Nella gestione del campionato ho avuto a disposizione una rosa all’altezza della situazione. Ci sono stati momenti difficili, ma la qualità di alcuni miei elementi ci ha permesso di prevalere su squadre come Spartak e Rubin. C’è stato del lavoro da fare ma la società mi ha messo nelle migliori condizioni”.
Le difficoltà maggiori che hai incontrato in Russia?


“La comunicazione, ma abbiamo sopperito con delle riunioni prima dell’allenamento in cui si spiegavano i modi di lavoro. Anche lì c’è voluta la bravura dei ragazzi, la loro disponibilità”
Per la foga del primo Scudetto sei andato a sbattere con lo spigolo della panchina
“Ormai è tanto tempo che faccio questo lavoro. Per me la felicità è vedere le persone che gioiscono per i propri colori. Io mi sono alzato per abbracciare i collaboratori, uno mi è venuto addosso e per riprendermi dallo strattone ho sbattuto allo spigolo. Non era un gesto di gioia. Una panchina spigolosa? Sicuramente ho preso 4 punti in più. “
Come si vince subito un campionato?
“Ci vuole la squadra, la differenza la fa la squadra, la qualità. Poi conta anche la serietà della società. Se ci sono le basi, le altre cose vengono di conseguenza. L’obiettivo il prossimo anno? Minimo la Champions (ride ndr).”
A Luciano Spalletti manca il campionato italiano?
“Si, il calcio italiano mi è servito per confrontarmi all’estero. Ma altrove ci sono meno pressioni e la vita è più facile. Quando ho passato momenti difficili qui, come la sconfitta sull’Auxerre, mi sono arrivati messaggi dall’Italia che la squadra non mi capiva, che un giocatore mi aveva mandato a quel paese e che la società avrebbe preso provvedimenti nei miei confronti.”
Ti aspettavi in Italia un Milan in testa?
“Allegri lavora in una società attenta a gestire anche i giocatori di primissimo livello come Ibrahimovic. Allegri si è dimostrato come lo conoscevo. E’ moderato, educato, cauto nel commentare. L’equilibrio e il buon senso sono le prime caratteristiche che ci vogliono. Farà strada. Il Milan è una delle società più attrezzate insieme a Inter, Juventus, anche la Roma che ha già fatto vedere il cambio di tendenza e ha tutto il tempo per poter recuperare, visto la qualità della squadra che ha”.
Cassano?
“Anche lui ha qualche spigolo da mettere a posto, come la mia panchina”.
Moratti ha ribadito la fiducia a Benitez per la panchina dell’Inter. Cosa ne pensi?
“Moratti ha fatto bene, ha coerenza e buon senso. E’ stato un inizio complicato, dovuto anche ad infortuni, ma non si può buttare quanto è stato progettato.”
Sei mai stato contattato dall’Inter?
“No, nè dall’Inter, nè dalla Fiorentina, nè da nessuno. Ho un contratto qui, se non mi mandano via e se non capitano situazioni nuove rimango qui.”
Se dovessi tornare in Italia, torneresti solo per la Roma?
“Dipende..(qualche secondo di silenzio ndr). Questo lavoro non ti fa molto scegliere, ma io direi di si. Un allenatore come me che c’è stato tre anni, che ha goduto della qualità di quella squadra, non è detto e obbligatorio che debba tornare solo lì in Italia. I complimenti di Totti? Se diceva qualcosa di più quando sono andato via, lo preferivo. Ma lo ringrazio lo stesso. Daniele De Rossi è stato sempre disponibile negli anni a Roma. Lui sà come la penso e io so il suo modo di essere calciatore e uomo. Con la Roma sono stati tre anni belli perchè la squadra voleva sempre vedere cosa c’era oltre la linea difensiva e giocava un calcio particolare”.


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