Sensi-Unicredit: la partita continua

 Dalla Stampa:

Il destino della Roma allo spasimo. La deadline è stata rinviata nuovamente, il «sì» di Rosella Sensi a Unicredit non è arrivato, anche se le parti sono vicinissime all’accordo: giovedì, termine ultimo fissato dal presidente del collegio arbitrale Ruperto, la Dottoressa con tutta probabilità consegnerà nelle mani della banca il gioiello ereditato da papà Franco. Perché puntare i piedi e affidarsi alla sentenza sarebbe troppo rischioso, visto che l’approvazione del bilancio del suo gruppo è chiaramente appesa alla stretta di mano con i creditori. Restano da limare alcuni dettagli, questioni tecniche, legate all’Iva, oltre a una sottilissima distanza sul valore degli immobili: salvo colpi di scena, il debito di oltre 325 milioni di euro che pende su Italpetroli, la holding che controlla l’As Roma, sarà azzerato in cambio della maggior parte degli asset della famiglia Sensi (che conserverebbe proprietà per circa 30 milioni) e del passaggio del club giallorosso sotto il cappello di piazza Cordusio. Totti e compagni, tuttavia, verranno gestiti pro tempore dalla stessa presidentessa. Che fino all’arrivo di un compratore continuerà a conservare un posto nel cda della Roma. La Sensi ha preteso libertà di manovra sul mercato: non vuole nessuna imposizione; soprattutto, nessuna cessione coercitiva (De Rossi), con la garanzia che il futuro proprietario dei suoi ragazzi sia persona seria.

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