Roma, Riise: “I tifosi vivono per questa maglia”

di Redazione Commenta


 John Arne Riise intervistato dal mensile La Roma in uscita a novembre. Testuale:

John, tu che hai oltre 100 presenze nelle Coppe Europee e hai vinto già una Champions, sei d’accordo col tuo compagno di difesa Burdisso che ha detto che la Roma ha il potenziale per essere tra le prime 10 squadre continentali?
«Concordo con Nicolas: credo che noi possiamo entrare tra le prime otto in CL, così come abbiamo le carte in regola per vincere lo Scudetto in Italia. Io mi sento fortunato a giocare in un club così ricco di giocatori importanti e di qualità. Il segreto tra il dire queste cose e raggiungerle è semplice: bisogna lavorare, lavorare, lavorare. Il calcio non è complicato: a mio parere, se ci si prepara al meglio e si ha una ottima squadra come la nostra, i risultati prima o poi arrivano per forza».


I media in questo travagliato avvio di stagione hanno parlato di tante cose, soprattutto di Ranieri e del suo feeling con la squadra. Tu che vivi lo spogliatoio e il campo, che rispondi?
«Io dico che se non si gioca bene è colpa di tutta la squadra e che il feeling tra noi e il Mister è lo stesso della passata stagione. Stiamo lavorando duro in settimana per uscire tutti insieme da questa falsa partenza stagionale».
Finora la Serie A ha riservato tantissime sorprese…
«Hai ragione, ma queste sono una conseguenza del fatto che il campionato italiano è molto difficile, c’è più equilibrio rispetto a altri tornei continentali. In Inghilterra, ad esempio, il football è potenza, forza fisica e i valori si vedono sin da subito, qui invece c’è molta più tecnica e c’è più imprevedibilità. Ogni incontro di A è difficile, a mio parere».
È per questo che molte big, oltre la Roma, hanno avuto difficoltà in avvio?
«Sì, quest’anno la lotta al vertice è ancora più agguerrita che negli anni scorsi, dove c’era solo l’Inter e la Roma a contenderle il trono. Per me ci sono almeno 5-6 squadre che possono ambire a vincere lo Scudetto».
Sei un idolo della gente qui, così come a Liverpool, ma sicuramente le modalità di espressione della passione dei fan tra Italia e Inghilterra è diversa: come la senti sulla tua pelle?
«In entrambi i casi le tifoserie sono molto calde, ma credo che quella romana sia ancora più appassionata. Lo si vede, come dici anche tu, nei modi di comunicartela: mentre in terra britannica il rapporto con fan è un po’ più distaccato, qui a Roma il supporter ti dice in faccia sempre quello che pensa, “face to face”… si vede proprio che la gente “vive” per questa squadra».


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