Tommasi: “Tifo Roma e mi rivedo in Brighi”

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 Damiano Tommasi, l’ex Anima candida giallorossa, presenta la sfida di sabato pomeriggio tra Roma e Palermo ricordando il suo passato romanista.
Ecco l’intervista dell’ex centrocampista giallorosso rilasciata a Palermo24.net:

“Sono stati dieci anni di carriera, Roma è la mia seconda città, la mia seconda casa. Il rientro dall’infortunio è stata una delle vittorie più belle della mia storia calcistica, non solo della Roma. La Roma ha trovato una quadratura importante e la classifica dice che è uno dei tanti scontri per la Champions. Questo match ha le carte in regola per essere uno dei più importanti della giornata. Credo che la differenza, in questa partita, sarà sotto porta, le due squadre creano tanto e per la Roma, quanto è importante la freddezza lo abbiamo visto contro la Fiorentina che ha avuto tante occasioni. Si, saranno decisivi opportunismo e freddezza”.
Che ne pensi di questo Palermo che con Delio Rossi ha risalito posizioni su posizioni?
“A volte un cambio è necessario e da i suoi frutti, altre volte no. In questo caso, approfittando anche del calo di squadre come la Juventus, ha funzionato e penso che il Palermo punti a mantenere questa posizione di classifica che gli consenta di andare in Europa. Credo che l’obiettivo dei rosa sia centrare l’Europa, poi se arriva la Champions ancora meglio e viste le ultime prestazioni i rosa possono essere ottimisti”.
Ranieri e Delio Rossi, due tecnici che sono subentrati a campionato iniziato. Si può parlare di sfida a distanza tra i due?
“Sono stati chiamati per ridare entusiasmo e risultati, anche se il Palermo ad inizio stagione era partito con tanto entusiasmo, ma poi qualcosa con l’allenatore non ha funzionato. Ranieri doveva dare un’aria nuova dopo tanti anni con lo stesso allenatore. Sia Ranieri che Delio Rossi hanno avuto la fortuna di avere una rosa che sul campo sta dimostrando di valere tanto e certamente non la classifica di qualche tempo fa”.
In Roma e Palermo c’è un calciatore in cui ti rivedi?
“Qualsiasi giocatore ha caratteristiche sue (sorride,ndr). Tutte le squadre hanno bisogno di mediani di contenimento ed entrambe le compagini sono attrezzate. Nella Roma dico Brighi, mi somiglia dal punto di vista del carattere e il modo di porsi con l’allenatore e i compagni. Lavora tanto a prescindere da quanto viene impiegato in campo, anche se ha più qualità di me. Può stare in qualsiasi grande squadra. Nel Palermo potrei dire Migliaccio, ma nessuno in particolare perché hanno caratteristiche simili ma non come le mie o come Brighi”.
Il tuo pronostico?
“Tifo per chi gioca in casa (sorride,ndr). Comunque, al di là di questo penso che la Roma possa continuare la sua striscia positiva di risultati”.
Ti rivedremo nel mondo del calcio, magari come allenatore?
“Ci sono sempre, gioco nel campionato di seconda categoria in una squadra di Verona, faccio sentire la mia presenza (sorride,ndr). A meno che non vinciamo i campionati con la mia squadra non torno a giocare a livello professionistico, ho dato. Non so se sono capace ad allenare, ma ho l’esigenza di rimanere a Verona con la famiglia e quindi sono propenso ad altre attività che non prevedono spostamenti”.


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