Roma, Lobont: “Ora, fidatevi”

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 L’intervista a Bogdan Lobont apparsa sulle pagine de Il Corriere dello Sport:

Si preoccupa di non ritagliarsi addosso il ruolo di personaggio. Bogdan Lobont si è ritrovato titolare nella parti­ta più difficile, contro l’Inter che appena un mese fa aveva battuto la Roma in Supercoppa con lui in porta. Adesso, per il nuovo infortunio di Julio Sergio, tocca ancora al numero uno romeno, arrivato alla Roma lo scorso anno per scommessa e rimasto in giallorosso grazie anche alla sua ferrea volontà.
Lobont ha dato il suo contributo per la tanto attesa prima vittoria stagionale, che può aiutare la Roma a ripartire. Sabato notte, lasciando l’Olimpico, si sentiva ancora addosso la felicità per una partita da ricordare: « Era importante conquistare i tre punti, attraversavamo un periodo difficile perchè non si vinceva, ma la squadra aveva dimostrato di esserci, lottava fino alla fine in ogni partita e anche a Brescia in dieci loro non riuscivano più a superare la metà cam­po. Anche nelle precedenti gare andate male ci sono stati episodi sfortunati. Sa bato abbiamo dimostrato che la Roma non molla mai e lotta su ogni pallone » .
Si è rivisto lo spirito della passata sta gione
«Si è rivisto lo spirito, si è rivisto tut to. Quando lotti fino alla fine senza mai tirarti indietro prima o poi vieni ripagato. La vittoria arrivata nei minuti di re cupero è diventata ancora più bella».
Nel finale, prima del gol vincente di Vucinic, è arrivata la sua parata più dif ficile su Eto’o.

«Lo sanno tutti qual è il ruolo del portiere. Lo mettono tra i pali per cercare di non prendere gol. Una volta va male e un’altra va bene. In Supercoppa era andata male, mentre questa è stata una partita positiva, al di là del risultato. So­prattutto grazie ai compagni e ai tifosi, che sono stati fantastici».
La Roma ha dimostrato di poter lotta re anche quest’anno con l’Inter fino al la fine.
«Questa vittoria può farci ripartire. E’ presto per parlare di scudetto, ci sono tante partite da giocare, può succedere di tutto. E’ stata una bella vittoria, che acquista più valore perchè ottenuta con tro l’Inter, la prima della classe. Ma dob­biamo restare con i piedi per terra e con centrarci sulla prossima partita. Contro il Cluj in Champions League non sa rà facile. I miei connazionali li conosco, sono una squadra forte, non ha vinto per caso due scudetti, due coppe e due supercoppe negli ultimi an ni, superando i club più titolati di Bucarest. So come affrontano queste partite, si impegnano molto di più nelle gare di Champions League, per cercare di mettersi in mostra. Non sarà facile come forse pensano tutti».
Quella contro l’Inter è stata la vittoria più bella da quando è alla Roma?
«Tutte le vittorie che ho ottenuto con la Roma sono state importanti. Anche quando ero in tribuna riuscivo a essere felice per i successi del la squadra come quando sono in campo».
Con Julio Sergio ha creato un rapporto leale, di collaborazione.
«Ho un buon rapporto con tutti. Al la Roma siamo una grande famiglia, tra noi portieri abbiamo da imparare, l’uno dall’altro».
Dopo la vittoria sull’Inter la Roma può ripartire, allontanando tensioni e voci sul futuro dell’allenatore.
« Di queste cose preferisco non parlare. Sto pensando solo al lavoro da fare sul campo e di mettermi a disposizione per aiutare la squadra».
E’ vero che sabato per la prima volta ha battuto il suo amico Chivu?
«In Italia sì, non era mai accaduto. Ma in Romania deve essere successo una volta o due. Io giocavo nel Rapid Bucarest, lui nel Craiova. Avevo venti anni, lui diciotto, è passato tan to tempo… Faceva il terzino sinistro, come adesso. A fine partita siamo stati un po’ insieme, abbiamo parla to di tutto tranne che di calcio».
In estate ha fatto di tutto per resta re alla Roma. Oggi è felice della scelta fatta?
«Strafelice. Mi sono trovato bene, sin dal primo giorno che sono arrivato ».
Una delle sue qualità è quella di parlare molto con i compagni, di farsi sentire in campo.
«Ho avuto un allenatore che mi di ceva che il portiere è quello che ve de meglio il gioco e che se durante la partita si parla tra compagni è come avere un uomo in più. Se poi hai anche il pubblico dell’Olimpico è come avere due uomini in più, equivale a giocare in tredici…».
Ha conquistato la fiducia di Giorgio Pellizzaro, uno che di portieri se ne intende.
«Mi trovo bene, devo imparare da tutti. Cerco di fare quello che mi chiedono, lavoriamo ogni giorno in sieme per migliorare».
Domenica una trasferta delicata a Napoli, una squadra in salute.
«Non sarà facile, ma prima pensiamo al Cluj, che affrontiamo subito».
Ranieri le ha fatto i complimenti dopo la prestazione contro l’Inter?
« Ha fatto i complimenti a tutti. Tutti sono stati bravi».
Ci credeva in questa vittoria arrivata nei minuti di recupero?
«Io sono convinto che se ci credi fino alla fine riesci a portare a casa ri sultati importanti. Per la Roma è sta to così molto spesso nella passata stagione. Ce l’abbiamo messa tutta, con grande determinazione. E alla fi ne sono arrivati i tre punti».
Aver battuto l’Inter può darvi più convinzione?
«Anche prima credevamo nei no stri mezzi, anche quando i risultati non arrivavano».
Come ha festeggiato la vittoria sul l’Inter?
«Sono andato a casa, mi aspettava mia moglie, sono stato tranquillo».
Sempre a casa e al mattino è uno dei primi ad arrivare a Trigoria. Che tipo è Lobont?
«Provo a fare una vita serena, dipende dall’età. Oggi ho trentadue anni, anch’io ho fatto belle cose in passato. E’ il corso della vita».
In campo è un freddo?
«Non lo so, devono dirlo i miei preparatori quali sono le mie qualità».
Insomma, possiamo dire che in assenza di Julio Sergio la Roma è in buone mani?
«Ai titoli ci pensate voi giornalisti. Io penso a fare del mio meglio e a cercare di non prendere gol».


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