Roma-Inter, ore 20.30: la descrizione di un attimo

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 Mo’ te pijo ‘n fiore. A viale del Vignola.

I dottori dicono che è organica quando accompagna gravi patologie somatiche mentre diventa patologica quando esiste sproporzione tra la portata dello stimolo esterno e l’ampiezza dell’effetto emotivo risultante oppure quando lo stimolo è collegato a una situazione di per sé niente affatto pericolosa.
Sarà.

C’ho l’ansia.
Dicevano: passeggi, si rilassi, si concentri su ciò che più le piace ed esterni ogni emozione.
Grazie. Mica pe’ niente l’ho presi in parola.
Ciò che più le piace. La Roma, me so’ comprato er bijietto per la Coppa Italia.
Si rilassi. So’ du’ ore che sto buttato sur divano.
Passeggi. Sto a cammina’, all’Olimpico ci arrivo a piedi.
Esterni. Te l’ho detto – Roma mia – mo’ te pijo ‘n fiore.
Embè? C’ho l’ansia uguale.
Forse te pijo ‘n dolce. A Lungotevere Flaminio, ma manco lo so se ce stanno pasticcieri.

 A un tiro di schioppo tra la gloria da bacheca e gli ennesimi sussulti. Stelle in cielo, non ne ho ancora cercate. Verrà domani. Lavoravo, qualcuno faceva pronostici. Senza turn over. Hanno dormito all’Hilton. Testaccio-Setubal. Il capo ha fatto pretattica. In mensa, che pigli? Sei gol. Chi? Carbonara, De Rossi goleador. Un caffè amaro, Totti per la storia. “La spesa la fai tu?”. Senti l’Ansa. Ma il pezzo? Il clima è avvelenato. La sciarpa l’ho portata. Chi gioca? Oh, frena. La sindrome coreica. Olimpico blindato. Manifestanti in Grecia. Che ore so’? La congiura, dice il Premier. Ma Toni gioca? Simo’, te va il pc? Che, m’hai cercato? Ranieri forse ha un dubbio. Stella d’Argento. Schifani fa le veci di Napolitano. L’avemo già battuti. “L’hai visti com’erano molli?” Lassa perde. Daje Roma. Marco, tutto bene? Oh, ma quant’è che manca? Non dico niente. Mmazza, che prurito.

C’ho l’ansia.

I dottori dicono che diventa angoscia quando è accompagnata da intense sensazioni di costrizione toracica e retrosternale, o alla gola. Quando è particolarmente grave, con alterazioni delle funzioni affettive e intellettive, prende il nome di panico. Le benzodiazepine sono i farmaci più utilizzati nella terapia.

Magari te pijo ‘na bottiglia de champagne in piazzale del Foro Italico. Che poi se ‘mbriacamo.
Però ‘n c’ho ‘na lira. Sto pure in ritardo. Quant’è che manca?
‘n quarto d’ora??

Oh, m’è passata l’ansia.
Mo’ c’ho er panico.


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