Roma, il campionato è virtualmente chiuso. Ora sotto con la Coppa

di Redazione Commenta


Ieri la Roma ha avuto la condanna matematica all’esclusione dalle posizioni nobili in campionato, che le avrebbero consentito di entrare di diritto in Europa Leaugue. Anche quest’anno la squadra terminerà settima, con una stagione che se non dovesse arrivare nemmeno la Coppa saprebbe abbastanza di fallimento. Questo perchè le premesse iniziali in estate erano ben altre, con un progetto iniziato ormai da due stagioni ma che stenta a decollare in modo definitivo. Nonostante acquisti estivi come Castan, Destro e compagnia. I giovani ci sono, hanno bisogno del tempo giusto per adattarsi ad una big, alla massima serie italiana e anche di fare la giusta crescita ed esperienza a livello personale. Era stata scelta in questo senso una guida tecnica come Zeman, da molti definito appunto “Maestro”, per crescere questi giovani pieni di belle speranze e renderli “grandi”. Ma qualcosa si è inceppato, proprio come successo l’anno scorso con Luis Enrique in panchina. Alla Roma ora non rimane che giocare al 101% la finale del 26, provare a vincere il torneo così da poter anche affermarsi l’anno prossimo sia nei nostri confini che in giro per l’Europa. E dovrà anche migliorare la rosa, ma per far questo dovrà prima decidere quale allenatore dovrà allenare l’anno prossimo a Trigoria. Pare fatta per Mazzarri, come ieri  ha lasciato intendere anche De Laurentiis ringraziando il Mister livornese per il lavoro fatto in questi anni. L’attuale allenatore napoletano potrebbe portare quella cattiveria agonistica e quel gioco veloce tipico delle proprie squadre. E ha già iniziato a chiedere qualcuno dei suoi fedelissimi (De Sanctis su tutti, come riportato anche dalla nostra redazione ieri) e qualche altro giocatore congeniale al suo gioco (Nainggolan?).
Quel che è certo è che questa squadra non può prescindere da lui, Francesco Totti. Ieri il Capitano è stato espulso (giustamente, sebbene sia stato abbondantemente provocato) e i suoi detrattori non aspettavano altro per scagliarsi contro di lui. E non erano solo giornalisti o avversari, anche molti romanisti hanno criticato il numero 10 giallorosso. Irriconoscenza? Pazzia? Eccesso di coraggio? Di sicuro, qualsiasi cosa sia ciò che ha portato questi elementi a muovere queste critiche, sono cose mai viste prima da nessuna parte.


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