La Roma non smette di lottare, ma la difesa è da retrocessione

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 Quindici. Sono quindici le partite consecutive in cui la Roma subisce almeno una rete. La squadra giallorossa non sa più difendere ed i numeri sono da retrocessione. Peggiori persino rispetto alla media gol della scorsa stagione, quando a fine anno le reti incassate furono 61. In questo inizio di stagione la fase arretrata giallorossa è la peggiore del campionato e subisce gol dal 3 maggio 2009. Da allora sono 15 le gare ufficiali con almeno un gol al passivo a partita. La rete di Morimoto – 4 gol ai giallorossi in carriera – è stata la 29esima subita dalla Roma in undici gare, dodici solo in campionato in sei partite. Media di due reti a partita. Così facendo al 16 maggio si arriverà a quota 76. Peggio del record negativo del club giallorosso che è di 70 reti al passivo, incassate nella stagione 1949-50, giunta terzultima a 2 punti dal Bari retrocesso nella serie cadetta.
Si cambiano giocatori, si cambia modulo, si cambia interpreti, ma la verità è sempre quella: la Roma non sa più difendere. Il pareggio allo scadere con il Catania, quando tutto sembrava perduto, è stato accolto con entusiasmo dall’ambiente giallorosso. Un punto guadagnato al fotofinish in uno stadio che negli ultimi anni ha regalato solo dispiaceri al club di Trigoria. L’ultima vittoria capitolina al Massimino, infatti, risale a 39 anni fa: era il 20 dicembre 1970, una doppietta di Del Sol regalò l’unico successo giallorosso a Catania. In 13 trasferte in Sicilia, infatti, la Roma è riuscita a portare a casa il bottino pieno solamente in 2 occasioni: l’ultima il 7 aprile 2007, gara però disputata sul neutro di Lecce, disposizione presa in seguito agli incidenti avvenuti durante Catania-Palermo. I giallorossi siglarono lo 0-2 finale grazie a Tavano e Vucinic. Dalle due trasferte in Sicilia la Roma torna a casa con due punti, raggiunti entrambi in rimonta ed allo scadere, segno che la mentalità della squadra è di non mollare mai, crederci sino all’ultimo respiro e cercare in tutti i modi di ribaltare il risultato. Nonostante il brutto gioco, ed il notevole passo indietro sul piano dell’organizzazione della manovra, Ranieri non ha ancora mai perso in campionato sulla panchina giallorossa. Sono quattro le sue gare al timone della squadra di Trigoria: due pareggi e due vittorie. La Roma del tecnico trasteverino rimane imbattuta, a Siena come a Palermo e Catania, grazie ad una rete inattesa sul fotofinish. Riise al Franchi, Totti al Barbera e De Rossi al Massimino. Il gioco non convince, la difesa continua a prendere gol e la manovra sembra lenta e scontata, ma la squadra non smette di lottare. Anche quando tutto sembra già concluso. Come a Catania.
INFORUNI Marco Cassetti e Philippe Mexes, nella tarda mattinata di oggi, sono stati sottoposti ad esami diagnostici presso il Policlinico “Gemelli”. Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato un versamento a carico del tendine di Achille sinistro senza lesioni strutturali per Cassetti. Il difensore francese, invece, ha riportato un versamento intraspongioso post-traumatico a carico del ramo pubico. Entrambi i calciatori hanno iniziato le cure del caso. In ogni caso i due non saranno convocati per la gara d’Europa League contro il Cska Sofia, in programma giovedì prossimo all’Olimpico con il fischio d’inizio alle ore 21,00.
ZEMAN
“Ranieri dice che i tifosi della Roma dovranno scordarsi il bel gioco? Sono frasi che mi fanno piangere il cuore”. Sono le parole di Zdenek Zeman, ex allenatore giallorosso nel biennio 1997/1999. Il boemo ha parlato a margine della presentazione del documentario ‘Zemanlandia’ di Giuseppe Sansonna. “Purtroppo, nel calcio di oggi, conta solo il risultato e nessuno pensa più a far divertire la gente. Tanto per loro non ha più importanza se il pubblico va allo stadio, o da un’altra parte”. Un erede del gioco zemaniano è difficile da trovare nel campionato italiano, ed anche il tecnico è d’accordo: “Eredi calcistici? Non ne ho e non ne voglio. Troppi tecnici vedono il calcio come un lavoro e non come un divertimento. Devo riconoscere, però, che Spalletti con la Roma ha fatto vedere un gran bel gioco in passato”. Zemanlandia è caduta, il quinquennio del tecnico di Certaldo è il passato, ora a Trigoria c’è il regno di Ranieri. Il bel gioco di Spalletti e lo spettacolo di Zeman non abitano più a Roma, la grinta ed il carattere hanno sostituito il fraseggio e le verticalizzazioni. Speriamo che questo basti per far tornare finalmente vincente la squadra giallorossa.


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