“Guerra fredda” in casa Roma

di Redazione Commenta


 Da Il Tempo:

Sospesa tra presente e futuro, la Roma continua a spaccarsi. Da una parte gli americani che stanno per ereditare una società da ricostruire ma ancora non possono metterci le mani, dall’altra la Sensi, ormai concentrata soltanto sulle questioni personali, e una banca dal ruolo piuttosto ambiguo: virtuale proprietaria adesso e socia di minoranza nel futuro. A Boston la tensione sta salendo alle stelle. Venerdì scorso è partita una lettera formale di diffida verso Roma 2000, l’attuale «scatola» societaria che controlla il club, divisa tra i Sensi (51%) e Unicredit (49%) ma di fatto guidata dalla banca. DiBenedetto & Co. si sono sentiti esclusi da una serie di decisioni «politiche» prese negli ultimi giorni e sulle quali avrebbero avuto diritto a intervenire come scritto negli accordi siglati a Boston. Ma nessuno li ha interpellati. Rosella Sensi, fiancheggiata dal consulente Enrico Bendoni, sta gestendo la delicata questione dei diritti tv in Lega schierandosi al fianco delle grandi, mentre secondo i calcoli degli americani, alla Roma converrebbe di più spostarsi nel partito delle piccole nel calcolo dei bacini d’utenza. Perché? È vero che perderebbe qualcosa nella distribuzione degli introiti dalle tv ma allo stesso tempo ridurrebbe il gap da Juventus, Milan e Inter. Tradotto: in un campionato più equilibrato la Roma avrebbe più chance di giocare per il vertice. Invece la Sensi va avanti con le sue alleanze, puntando alla poltrona più importante in Lega: è stata lei a chiedere di votare il nuovo presidente nel prossimo Consiglio di domani sperando di essere eletta. Questione personali che si scontrano con le strategie del club. Il contenzioso sui diritti tv è considerato dagli americani il punto più importante del presente mentre lo stadio sarà quello del futuro. E proprio sulla gestione dell’Olimpico DiBenedetto ha altro da ridire. Nella lettera di diffida vengono chieste a Sensi e Unicredit spiegazioni sulla firma messa lo scorso 27 aprile sul contratto di affitto per un altro anno con il Coni, senza sentire il parere della nuova proprietà. DiBenedetto è d’accordo con Lotito: il canone – 110mila euro a partita più 1.310 biglietti omaggio al Coni – è troppo alto e va ritrattato. A costo di non completare subito le pratiche per la licenza Uefa e l’iscrizione al prossimo campionato. Invece la Roma, a differenza della Lazio, ha saldato il suo debito di circa 800mila euro con il Coni e firmato il contratto per il prossimo anno. I contatti tra i legali degli ultimi giorni non sono bastati a ricomporre la frattura, così DiBenedetto & Co. hanno deciso di inviare la diffida. Attilio Zimatore, sentiti Unicredit e i Sensi, si occuperà di scrivere le risposte nella lettera che dovrebbe essere spedita oggi. C’è grande imbarazzo all’interno della proprietà uscente: la banca ha delegato tutte le decisioni ai dirigenti attuali mentre i legali dei Sensi assicurano che ogni mossa è stata concordata con Unicredit. Ma non è la prima volta che il vecchio e il nuovo si scontrano: lo hanno fatto sui contratti rinnovati a Cassetti e Perrotta, in merito alla posizione di Montali e sulle strategie di comunicazione. La «guerra fredda» non inficierà comunque la procedura di vendita. Gli americani, che sulla carta potrebbero intentare una causa per «lucro incessante» e addirittura invalidare il contratto di acquisto, vogliono invece arrivare il prima possibile al traguardo per evitare altri danni. Stamattina gli avvocati consegneranno all’Antitrust i documenti necessari per ottenere l’autorizzazione. Ci vorranno una ventina di giorni. DiBenedetto arriverà in Italia tra fine maggio e inizio giugno, con l’obiettivo di festeggiare il suo compleanno il 3 giugno da presidente. Ottenuto il via libera dall’Antitrust, verrà messa la firma definitiva sul passaggio delle quote e in pochi giorni si convocherà l’assemblea per insediare il nuovo cda. Fate presto, please.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>