Roma, una dozzina di interessati. I soliti noti ma non solo

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 Sarebbero dodici le richieste di interesse avanzate nei confronti della A.S. Roma, la cui operazione di vendita è gestita da Rotschild. Da Finanza e Mercati:

Per la Roma scendono in campo più giocatori che in una squadra di stranieri.  Secondo quanto risulta a F&M, sarebbero una dozzina le manifestazioni di interesse giunte sul tavolo dei consulenti di Rothschild per mettere le mani sulla «Magica». Il club gialloroso, come noto, è ufficialmente in vendita dopo che il controllo, di fatto, è passato in capo a Unicredit, a seguito della ristrutturazione del debito della holding della famiglia Sensi, ltalpetroli.

L’advisor di Piazza Cordusio sta passando al vaglio le offerte potenziali, in attesa di presentarle, con la vera e propria partenza del roadshow per la vendita; entro due-tre settimane, sia a Unicredit sia alla famiglia Sensi che, dopo il passaggio di proprietà, ha mantenuto la gestione operativa del club. Dopo di che verrà stilata la vera e propria shortlist degli acquirenti. Tra la folla di pretendenti ci sarebbero operatori sia italiani che internazionali. Rientrano nel primo gruppo i nomi dei “soliti noti” di cui si è parlato parecchio negli ultimi tempi: l’imprenditore farmaceutico Francesco Angelini, il quasi omonimo industriale Giampaolo Angelucci, attivo nel settore della sanità così come in quello dell’editoria, e il fondo di private equity guidato da Claudio Sposito, Clessidra. Quest’ultimo, molto probabilmente in cordata  con un altro imprenditore noto negli ambienti romani: Giovanni Malagò. Quanto agli investitori stranieri, ultimamente è ciricolato il nome della famiglia Sawiris (proprietaria di Wind) ma, in generale, sembra siano numerosi i nomi del mondo arabo. Non è escluso che possano esserci in lizza anche alcuni dei fondi sovrani recentemente entrati nel capitale della stessa Unicredit. Quello di Abu Dhabi, Aabar, e quello libico, Lia. Intanto c’è tempo fino al 30 settembre perchè si avverino alcune condizioni necessarie perchè l’accordo di sistemazione del debito di Itlapetroli sia a tutti gli effetti efficace. Tra queste, quella che la Consob confermi l’assenza di obbligo di Opa sull’As Roma dopo il passaggio di proprietà.


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