Ranieri – Reja: scintille

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 La vigilia di Lazio-Roma attraverso le parole dei due allenatori, Edy Reja e Claudio Ranieri. Da La Repubblica:

Scintille, è il caso di dirlo. “Lazio fuoco di paglia? Di sicuro noi cercheremo di darle fuoco”, attacca Ranieri, che non ha dimenticato l’atteggiamento dei biancocelesti nella famosa partita con l’Inter. “Se vinciamo, facciamo fuori la Roma; sarebbe bello per i nostri tifosi e la classifica“, dice invece Reja. Parole forti e toni accesi, al solito, per il derby della Capitale numero 167 (e fanno 135 in campionato). Poi però dai due allenatori arriva un appello alla serenità, scelta logica visto il clima – incandescente, appunto – che da anni caratterizza la partita più attesa dai romani. Anche stavolta misure di sicurezza rafforzate (700 agenti in servizio): in più, notevoli restrizioni per la tribuna a rischio, la Tevere, e quindi niente tutto esaurito, previsti circa 50mila spettatori.

E niente volo per l’aquila laziale, che farà solo una passerella sotto la curva Nord al braccio del suo addestratore. In compenso voleranno le Frecce Tricolori. E nell’intervallo spazio pure alla fanfara dei bersaglieri, altra trovata di Lotito, impegnatissimo nella missione (im) possibile di “riconquistare i tifosi”.
Una città sottosopra, proprio, anche nei pronostici: è favorita la Lazio, anche se a Formello lo negano disperatamente, perché sta meglio di gambe e di testa. A Reja, poi, manca solo lo squalificato Biava, sostituito da Stendardo, mentre Ranieri deve fare a meno di Totti (“Un vantaggio per la Roma”, secondo Rocchi e molti laziali) e Juan; Pizarro invece è stato convocato e a sorpresa potrebbe giocare dall´inizio. “Sotto pressione sono loro – assicura il tecnico giallorosso – e non noi: sanno che prima o poi perderanno e hanno paura che accada proprio in questa partita. Totti? A noi mancherà e proveremo a vincere anche per lui”. Senza il capitano, probabile 4-3-1-2 con Menez alle spalle di Borriello-Vucinic. La novità è che Reja, maestro del controgioco, vuole affrontare la gara con coraggio: “Utilizzeremo il 4-3-1-2 perché ci permette di avere più peso in fase offensiva”. È emozionato lui che è friulano (e che il derby non l’ha vinto mai), figuratevi Ranieri: “Sono romano e romanista, per me il derby è il derby. Zeman diceva che tutte le partite sono uguali: non è vero“. Già, solo questa sfida ha il potere di unire due tifoserie rivali in una preghiera comune: “Che la tortura finisca presto, per carità”.


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