Ranieri: “Qui si fa la storia o non si fa”

di Redazione Commenta


 Determinato, serio, motivatissimo: “Qui si apre un nuovo capitolo“, ha dichiarato Claudio Ranieri nel corso della conferenza stampa della vigilia. A Livorno per provare a riscrivere la storia di questo campionato dato per chiuso anzitempo. Da La Gazzetta dello Sport:

Al Signore dei Piedi per Terra adesso sono spuntate le ali. Non le vorrebbe, le nasconderebbe subito dentro il giaccone grigio d’ordinanza, ma solo l’onda che accompagna la squadra nei corridoi dell’aeroporto di Fiumicino è abbastanza per fargli capire che il vento è cambiato e Claudio Ranieri deve prenderne atto: da oggi a Livorno si gioca per lo scudetto. Ed in fondo anche la visita della presidente Rosella Sensi a Trigoria— che ai ragazzi riuniti ha detto un «crediamoci e continuiamo a fare bene come negli ultimi mesi» — è il segnale che stavolta c’è da lottare fino in fondo.


STOP Vucinic Insomma, solo il problema di Vucinic dell’ultim’ora ha un po’ immalinconito l’ambiente. L’attaccante, infatti, aveva superato il problema al ginocchio sinistro di venerdì, ma ieri ha sentito fastidio (non dolore) in un altro punto del medesimo ginocchio. Risultato? Corsa al «Gemelli» per una risonanza che non ha evidenziato nulla, ma Ranieri alla fine ha sentenziato: «Meglio non rischiarlo » . D’altronde, con Totti ancora in degenza («credo che torni in campo la prossima settimana») sarebbe un peccato forzare troppo. Ora ci si gioca il tricolore, no? «Continuo a pensare in maniera logica che soltanto l’Inter possa perdere il titolo però se lo perde dietro ci vogliamo stare noi. Abbiamo il dovere di provare a vincere da Livorno. Si può aprire un nuovo capitolo in questo campionato e noi vogliamo esserci».
CRISI DI NERVI Il momento è quello giusto. «Il k.o. di Catania può essere un segno del destino e noi dobbiamo prenderlo come uno sprone. Se l’Inter viene eliminato dal Chelsea spero che vada in crisi di nervi». Ranieri, poi, respinge le critiche di mentalità contro il Milan («pippe mentali») e di fatica («l’energia c’e, ci manca solo brillantezza, e Totti potrà essere il nostro “brillantante”»). La sua Roma però ammette una colpa: «Abbiamo tre macchie da cancellare: Livorno, Udinese eMilan all’andata. Per il resto stiamo facendo un ottimo campionato e volgiamo concluderlo alla grande». In che modo non lo dice, ma a Roma lo sanno tutti.


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