Ranieri: la priorità è la Roma

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 Dal Tempo:

«Resto al 100%». Ranieri fa una promessa alla Roma e non può tornare indietro. C’è solo la panchina giallorossa nei progetti a breve scadenza di un tecnico che il presidente federale Abete avrebbe portato volentieri in Nazionale. Ma il discorso azzurro per il momento è tramontato. Ranieri non sarà il dopo-Lippi. «Andare via mi sembrerebbe come tradire me stesso – assicura l’allenatore testaccino – voglio continuare questo progetto. Mia figlia quando ha letto le dichiarazioni sulla nazionale mi ha detto “non fare scherzi eh”. Poi quell’ambizione rimane. Vorrei allenare una nazionale in futuro e se dovesse essere quella azzurra sarebbe meglio. Ma ora resto alla Roma». Per riprovarci dopo aver sfiorato uno scudetto miracoloso in una stagione che sarà comunque irripetibile. Ranieri lo sa bene e conosce anche la situazione societaria. Investimenti limitati in programma, impensabile costruire una squadra alla pari dell’Inter di Moratti ai nastri di partenza. «Faremo ancora meglio, ma questo non significa che vinceremo». Tradotto: adesso non chiedetemi lo scudetto. «L’importante è fare un campionato di vertice. Poi ci sarà la Champions League, andremo in giro per l’Europa. Sappiamo le difficoltà ma mi piace pensare positivo. Per quanto sarà dura, il prossimo anno dovremo provare a fare meglio. Io ci voglio credere».


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