Roma, la diagnosi di Pizarro arriva via mms

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 Da Repubblica.it:

Chi sperava che il 2011 della Roma iniziasse sotto i buoni auspici con cui era finito il 2010 di campionato, si sbagliava. Rinnovi, ritardi, multe e mercato sono le spine che in queste e nelle prossime ore continuano a pungere gli umori dei dirigenti giallorossi.
Dopo il rumoroso arrivo di Adriano tra dichiarazioni e smentite, si attende anche quello di Pizarro.
LA ROMA DA PIZARRO  – Il cileno non sarà a Roma prima del 12, ufficialmente  –  come ha documentato attraverso alcune foto dell’articolazione inviate via mms al telefono di Bruno Conti  –  per curare la condrite al ginocchio. La Roma, per tutelare soprattutto se stessa e avere un quadro più chiaro della situazione, ha scelto, dopo aver appurato che il terremoto del Cile non ha interessato Valparaiso (distante circa 800 chilometri dall’epicentro), di inviare sul postoPaolo Bertelli, preparatore atletico che conosce il giocatore dai tempi di Udine. Bertelli partirà domani mattina e potrebbe trattenersi fino a che Pizarro non sarà pronto a tornare. La scelta, comunicata al giocatore e frutto del nervosismo con cui è stata accolta a Trigoria la decisione di Pizarro di restare a curarsi a casa sua senza l’autorizzazione dei dirigenti, non eviterà una multa al numero 7 della Roma. Che non vuole, e il suo pensiero è drastico, continuare a lavorare in un ambiente con cui, da Ranieri a Montali, ha azzerato i rapporti umani e professionali. Su di lui si sta muovendo silenziosamente lo Zenit di Spalletti, che lo aveva portato voluto a tutti i costi nella capitale l’estate del 2006. La Roma, però, considera incedibile il giocatore e punta a ricostruire il rapporto.
MEXES, RINNOVO DA 4 MILIONI?  – Ma se la spina Pizarro continua a farsi sentire, e il mercato in entrata ha subito il drastico stop di Unicredit fino a nuove cessioni, i problemi che tengono alta la tensione soprattutto della piazza romana sono altri. Il rinnovo di Mexes, innanzitutto. Rosella Sensi ha bloccato ogni trattativa da tempo. Mexes sarebbe in ogni caso propenso a non prendere in considerazione altre offerte fino a giugno, confidando nel cambio di proprietà per chiedere un adeguamento contrattuale sulle cifre che offrirebbero MilanBayern: 4-5 milioni per 4 anni. Ma le ultimissime indiscrezioni, vorrebbero il suo futuro legato a doppio filo a quello del club: soltanto con l’acquisto della Roma da parte del misterioso gruppo statunitense, infatti, Mexes firmerebbe il rinnovo, magari ricevendo penna e offerta da quel Franco Baldini che lo portò a Roma nel 2004 e che viene segnalato come possibile direttore generale di una Roma a stelle e strisce. Lo stesso francese fa chiarezza dichiarando: “Il mio procuratore è da tempo che si sente con la società e so che nei prossimi giorni ci sarà un incontro a Roma. “Il mio rapporto con la famiglia Sensi – scrive Mexes – è sempre stato impostato sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca. In particolare in riferimento a quanto scritto relativamente al contratto ho sempre sostenuto che non c’è fretta, e che ci sarebbero stati i tempi e i modi per affrontare il discorso del rinnovo. Come sempre della situazione se ne occupa il mio procuratore che gode della mia fiducia e con cui ho un rapporto di amicizia. E’ da tempo che è in contatto con la società e so che nei prossimi giorni ci sarà un incontro a Roma. Sono sicuro che non ci saranno problemi, e qualsiasi sarà la decisione che verrà presa sarà in sintonia con la società a cui devo molto”.
LEGGENDA  – Ipotesi, fino ad ora, con il futuro del club ancora tutto da scrivere. Soltanto a metà gennaio possibile aspettarsi qualche passo avanti in questo senso, quando (se) le parti in causa presenteranno offerte vincolanti all’acquisto. In corsa Angelucci e un gruppo di imprenditori statunitensi seguiti dallo studio legale Tonucci. Non certo la triade Steve Tisch – John Mara – Woody Johnson, giganti del baseball made in Usa che potrebbero acquistare la Roma, secondo una leggenda che circola nella “rete” fin da novembre e tornata a far rumore nelle ultime ore. Leggenda, però, con pochi agganci alla realtà dei fatti.


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