Brozzi: “L’acido ialuronico? Nessuna controindicazione”

 Le dichiarazioni di Mario Brozzi, ex medico della Roma, alla trasmissione radiofonica “Tana Libera Tutti“:

Ci parli dell’acido ialuronico, è lo stesso che utilizzano talvolta le donne?
“Sono stostanze che hanno un peso molecolare diverso, la loro grandezza è diversa. Per quanto riguarda le articolazioni quando le cartilagini iniziano a soffrire ne viene fatto uso perchè a tutt’oggi è un problema importante. La preservazione dell’integrità della cartilagine è importante in fatto di scorribilità e di nutrimento perchè non ha vasi di nutrimento ma solo un liquido che con gli anni si va riducendo. L’acido è un aiuto in questo senso, più è alto il peso molecolare e più è alto l’effetto lubricifante. Ha quindi una duplice valenza: nutrire la cartilagine e sostenerla e proteggerla da traumi”.

De Rossi: “La fascia da capitano? Dormo bene anche senza…”

 Da Uefa.com:

L’arrivo di Claudio Ranieri a inizio novembre sembrava destinato a coincidere con una delusione. Invece l’AS Roma si è riportata in corsa su tre fronti con una prodigiosa serie di 20 partite senza sconfitte (di cui le ultime nove vinte). Daniele De Rossi, uno degli artefici della rinascita giallorossa, parla a UEFA.com dello stato di forma della squadra, di fedeltà alla bandiera e dell’arrivo del ‘nuovo Batistuta’.
Per parlare di fedeltà ai colori giallorossi non si può prescindere da Giacomo Losi, protagonista di un episodio storico nel gennaio del 1961. Mentre la Roma pareggiava 2-2 contro l’UC Sampdoria, il difensore si infortunò, decidendo tuttavia di rimanere in campo. Zoppicante, il giocatore entrò nella leggenda segnando su calcio d’angolo e regalando ai suoi la vittoria. Nonostante fosse di Soncino, vicino Milano, Losi venne soprannominato “Core de Roma”.

Il quarantenne Peruzzi: “Mmmazza che Roma!”

 Da La Gazzetta dello Sport:
Oggi riceverà auguri bipartisan per i suoi 40 anni. Perché Angelo Peruzzi è fra quei personaggi amati a Roma, a prescindere dalla fede calcistica. E non solo perché è cresciuto nella Roma e ha chiuso la carriera con la Lazio, ma perché con il suo comportamento esemplare si è guadagnato la stima di tutti. Semplice nella sua vita bucolica a Blera, nella campagna viterbese, l’ex portiere non ha rimpianti per il calcio giocato: «Perché ora posso seguire più da vicino la crescita dei miei figli. Capisco dal loro sorriso che la mia maggiore presenza dà loro più tranquillità». E sua moglie è contenta? «Ogni tanto rimane perplessa. Perché magari d’estate, alle nove di sera, vado a potare un melograno. Sono fatto così». Riavvolgiamo il nastro. Tante parate: la più importante?

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.