Roma-Inter: nel destino c’è scritto De Rossi

 Era il minuto 30 di Inter-Roma, gara disputata lo scorso 8 novembre e valevole per il dodicesimo turno di serie A.
FRATTURA E FRITTURA (DI COLICHE). La Roma si era già portata in vantaggio per una rete a zero grazie all’acuto griffato Mirko Vucinic e i giallorossi stavano dominando un’Inter stranamente sorniona ed evidentemente in difficoltà tattica. Claudio Ranieri soddisfatto di tutto: gestione corale, mentale, fisica. Concentrazione e determinazione della Roma dei tempi migliori. Della sua Roma. E poi, il fattaccio. Daniele De Rossi, dopo un contrasto aereo con Viera (che nelle fila dei nerazzurri non c’è più, accasato al ManCity di Mancini) rimane a terra a lungo. I tentativi di riportarlo in campo durano 3′: al 33′, poi, si capisce perfettamente che per Capitan Futuro la gara finisce lì. Altro che rientro. All’ospedale, direzione Niguarda, per la Tac immediata. Frattura scomposta allo zigomo destro e operazione il giorno successivo al Gemelli di Roma. L’intervento, eseguito dal Prof. Gaetano Paludetti, coadiuvato nella circostanza dal Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxilofacciale Prof. Sandro Pelo, ebbe inizio alle 14 e si concluse due ore e mezza dopo. A ruota, quasi per una beffa del destino, anche una dolorosissima colica renale che ne debilitò il fisico e lo costrinse inevitabilmente ad allungare i tempi di recupero. Quasi un mese di stop per guarire.

Pizarro e Burdisso, stessa tratta: SudAmerica, Milano, Roma

 David Pizarro e Nicolas Burdisso hanno solo scelto tempi differenti per effettuare lo stesso tragitto: SudAmerica, Milano, Roma. Fino ad essere due punti fermi della società giallorossa che, proprio dall’Inter ne ha ottenuto i cartellini (definitivo quello del cileno, in prestito quello dell’argentino). Da La Gazzetta dello Sport:

Comunisti! Allora, erano ancora in parecchi. Maggio 1991. In Italia, nasceva Rifondazione Comunista. Tre mesi prima il Congresso di Rimini aveva sciolto il Pci e dato vita al Pds. L’Urss viveva gli ultimi giorni di vita: il golpe estivo avrebbe defenestrato Gorbaciov e portato al potere Eltsin. Fu per un compagno della Mordovia, terra di torba e laghi nella Russia occidentale, il signor Alexey Spirin, che Inter e Roma, inedite rivali, litigarono. In quel maggio 1991 le due squadre si giocarono la coppa Uefa, che allora era una cosa seria. L’Inter era uno squadrone (campione d’Italia due anni prima), la Roma una bella meteora (quella coppa fu un’avventura esaltante). L’andata si giocò a San Siro, i nerazzurri misero le mani sul trofeo con un rassicurante 2-0. L’arbitro Spirin concesse all’Inter un rigore inesistente, Ettore Viola, primogenito di Dino appena scomparso, denunciò: «Mi avevano offerto Spirin per 150.000 dollari, rifiutai. Lo ha comprato l’Inter».

Roma-Inter: la carica degli ex

 Roma-Inter: la carica degli ex. Sono cinque i giocatori ad aver militano in entrambe le formazioni, tre sono presenti nelle rosa giallorossa: Burdisso, Andreolli e Pizarro.
Il bandito argentino – 118 gare in serie A – si trasferì alla corte di Moratti nell’estate 2004. In quella stagione furono solo 8 le sue presenze in nerazzurro, colpa di alcuni gravi problemi personali. In cinque anni a Milano, ha indossato la maglia nerazzurra per 93 volte siglando 4 reti. Il 22 agosto 2009 si trasferì in prestito nel capitale con un contratto fino al 30 giugno 2010: in maglia giallorossa ha disputato, fino ad ora, 25 incontri, riuscendo a segnare già 2 reti.
Pizarro, invece, ha una storia meno recente con il club milanese, avendo vestito i colori nerazzurri nella stagione 2005-06. Furono 24 le sue apparizioni con il club lombardo e 3 le sue reti.
Sono due, invece, gli ex romanisti nelle file dell’Inter: Samuel e Chivu. Il centrale argentino ha vissuto 4 stagioni a Trigoria riuscendo a conquistare uno scudetto nella stagione 2000/2001 in 122 partite (con 9 reti siglate).

Proietti: “Totti? Vederlo con Toni sarebbe bello”

 Gigi Proietti sente la partita. Come tutti i giallorossi. Eppure, Roma-Inter, per l’attore capitolino, non è la gara utile a valutare il cammino dei giallorossi che – nell’annata in corso – hanno fatto più di quello che ci si aspettava, andando a rimettere in sesto una situazione drammatica. Ora, la possibilità di giocarsi una partita che potrebbe segnare in maniera indelebile il proseguo del campionato. Ma per Proietti il sogno è anche un altro: vedere finalmente Totti al fianco di Toni. Da La Gazzetta dello Sport:

Il «curvone di Ranieri», quello dal quale sta uscendo la Roma per immettersi nella dirittura finale. Galoppa la Roma, ormai alla fine del curvone.
Mandrakedi «Febbre da Cavallo» se ne intende di curvoni. Gigi Proietti è pure romanista.
«Ma Mandrake è molto, molto scaramantico. Parla il meno possibile, anzi sa che è meglio stare proprio zitti. Forse una scommessina la fa, ma di nascosto. Zitto e mosca».
E Gigi Proietti romanista?
«Sono contento di quello che ha già fatto la Roma. Satollo. Grazie Roma, sei grande. Tutto quello che viene in più… beh, ci intrigherebbe molto».
Volata finale spettacolare.

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