Lazio-Roma: festa giallorossa

 Da Leggo:

C’è chi fa festa, chi fa a pugni, chi rincorre l’arbitro e c’è la Roma che raccoglie un derby che non dimenticherà e un primato che l’Inter si era ripreso venerdì. Finisce 2-1, con Vucinic che ha cancellato Rocchi, una Lazio capace di nascondere la Roma per un tempo, il primo, chiuso in vantaggio. Ma era stata una pessima Roma. Ranieri Claudio, dopo aver provato per tutta la settimana Menez, ha peccato di gola schierando il tridente che qui definiscono “pesante”, con Totti, Toni e Vucinic.

Roma, il sogno continua

 Da La Stampa:

È l’anno della Roma che adesso ci crede, se l’esultanza del dopopartita significa qualcosa. L’ultima trappola visibile sul suo cammino verso lo scudetto è ormai alle spalle: ne rimangono di nascoste e infide ma la vittoria nel derby, anche per il modo in cui è stata ottenuta, con un misto di bravura, di coraggio e di fortuna, testimonia che la ruota quest’anno gira senza intoppi. Dopo 48 secondi della ripresa la Lazio poteva raddoppiare la rete iniziale di Rocchi e chiudere la partita con il rigore fischiato per l’atterramento di Kolarov. Floccari lo ha sbagliato come un principiante e la storia del campionato è cambiata forse definitivamete.

Ranieri, la vittoria del coraggio

 Da Il Tempo:

L’ha vinto lui nell’intervallo con la scelta più coraggiosa, difficile, rischiosa. Fuori il capitano, fuori il capitan futuro. Tutti e due insieme, non era mai successo. Proprio loro, romani e romanisti, e quindi spesso deleteri in un derby come insegna una vecchia regola. Totti e De Rossi, due campioni del mondo, sostituiti alla fine di un primo tempo di sofferenza e tensione, dentro Taddei e Menez, nati ben lontano dalla Capitale: l’Olimpico romanista resta a bocca aperta. Ma ha fiducia. «Vuoi vedere che pure stavolta avrà ragione Ranieri?», si pensa ad alta voce. Si vede subito che è un’altra Roma. Totti e De Rossi arrivano subito in panchina, la doccia può aspettare.

Derby: Roma, una città in festa

 Da Il Romanista:

Una città impazzita. Per le strade, clacson e sciarpe accompagnano la serata dei tifosi della Roma. Il derby è appena finito, mentre i giocatori festeggiano la vittoria sotto la Curva Sud, le prime luci riempiono le vie fino a quel momento deserte. Si torna a sognare. L’ansia è passata e il calendario, dice meno 4 al “non succede, ma se succede”. Marco sembra un invasato: «Dajeeeeee. Non ci posso credere, siamo ad un passo dal paradiso». Elio è ancora spaesato: «Incredibile. Sto vivendo un sogno, non svegliatemi». Roberto: «La cosa più divertente è aver mandato la Lazio a ridosso della serie B». Fabio, invece, se la ride di gusto: «Li abbiamo massacrati, battuti sul campo e umiliati sugli spalti».

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