Marchisio-“Roma Ladrona”, Lippi: “Mandarlo via? Ma per favore”

 Dal Romanista:

La difesa arriva nel tardo pomerggio, quando ormai il danno è fatto. E non è neanche troppo convincente. Claudio Marchisio non si presenta davanti a microfoni e taccuini, ma affida al suo procuratore alcune scarne frasi per chiudere – o almeno così pensa lui – il caso: «Nessuna parola offensiva, semplicemente ero fuori tempo con la banda e il mio labiale può essere sembrato non in sintonia con l’inno». Punto. Fine. E pazienza se una città intera si sente offesa da quel “Roma Ladrona” procunciato sulle note dell’inno di Mameli. Caso chiuso. Come dicono anche Lippi e Cannavaro, che lo difendono: «È un bravissimo ragazzo. Non ha detto certe cose».

Grosso: la Roma ci pensa

 Dal Romanista:

«Serve una cosa ancora in fase difensiva: diciamo che cercheremo un vice-Riise perché lui lì deve avere un ricambio». Claudio Ranieri non ha dubbi: la Roma del prossimo anno non può fare a meno di un sostituto di Thunderbolt. Anche perché nella stagione appena passata il norvegese è stato sorretto da una grande condizione fisica. Ma se John si prendesse anche solo un’influenza? Per la Roma sarebbe emergenza. Con Tonetto che ha lasciato, a Trigoria si è partiti alla ricerca di un esterno sinistro che possa essere una valida alternativa al norvegese. Uno che possa accettare di fare la panchina, ma anche in grado di giocare in Champions League se ce ne fosse bisogno. La soluzione non è facile da trovare, anche perché c’è sempre bisogno di fare i conti con il budget non enorme a disposizione della Roma, che i soldi a disposizione dovrà spenderli in altri ruoli (vedi il riscatto del prestito di Burdisso, che Ranieri considera una priorità assoluta). Un nome che può fare gola alla Roma è quello di Fabio Grosso. L’uomo simbolo del mondiale di Germania 2006.

Adriano: “Vengo a Roma per orgoglio, non commetterò errori”

 Adriano-Roma: ci siamo. Inizia domani la settimana decisiva per vestire di giallo e rosso l’Imperatore brasiliano. Il centravanti, atteso nella capitale martedì  per siglare il contratto che lo legherà alla società di Trigoria per i prossimi tre anni, si è imbarcato oggi da Rio de Janeiro alle 14.45 (le 19.45 in Italia) alla volta di San Paolo, per poi arrivare domani a Milano (ore 13,00). Al momento della partenza con un aereo della compagnia Tam, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla tv brasiliana Sport Tv:  “Vado a Roma per orgoglio per dimostrare a loro che la mia partenza non è stato per il motivo che pensano. Dovevo questo agli italiani, nella vita bisogna affrontare le difficoltà. Sarà un’avventura difficile ma ho la forza per cominciarla e farla bene.

Unicredit – Italpetroli: -17 al 23 giugno. A.S. Roma: da qui sembra tutto in stallo…

 Per ora non c’è alcuna ipotesi di accordo. Allo stato non esiste alcuna trattativa tra le parti”: Unicredit pare intransigente. Il patto con Italpetroli, auspicato dal Presidente del Colleggio degli arbitri Cesare Ruperto, sembra ancora lontano. Nonostante la tempistica abbia scadenza ravvicinata. Diciassette giorni. Prima di capire e conoscere i destini della A.S. Roma, ovvero l’asset più ghiotto che sta nelle mani di Rosella Sensi e al quale Alessandro Profumo potrebbe davvero pensare di attingere per assicurarsi quel credito regresso che la banca continua a vantare. Ci sono tempi e date, ed è un passo avanti. Ciò non significa – attenzione – che il futuro giallorosso sia roseo.
Positivo, certo, il fatto che si sia schiuso l’uscio e, per una volta, proviamo a guardare attraverso.
Primo dato: se entro il 23 giugno le parti riusciranno a raggiungere un’intesa, verrà immediatamente depositato il lodo arbitrale senza ulteriore necessità di proseguire nella discussione. Secondo dato, evidente: non ci fosse una conciliazione, deciderebbe il collegio arbitrale.
I fatti sono ormai noti: non foss’altro perchè il triangolo Unicredit-Italpetroli-A.S. Roma è stata per troppo tempo cantilena che continuava a ripetersi, matassa senza bandolo.
In realtà, il club giallorosso è sano a tutti gli effetti: secondo in campionato nell’ultima stagione, in linea con i parametri delle società calcistiche e in salute anche dal punto di vista economico. La falla non s’è creata certo nell’imbarcazione giallorossa. Semmai, quello capitolino è un salvagente del vascello Italpetroli a cui Unicredit – imbarcata dalla famiglia Sensi – ha tutta l’intenzione di aggrapparsi per mettersi in salvo. Tradotto: solo la A.S Roma potrebbe garantire – con una eventuale cessione – di cancellare buona parte degli oltre 325 milioni che pareggerebbero i conti.

Adriano: “Voglio essere l’Imperatore di Roma. Totti, il più grande di tutti”

Adriano e la voglia irrefrenabile di cominciare l’esperienza con la maglia capitolina: l’Imperatore, atteso nella Capitale a inizio settimana, ne parla con toni entusiastici sulle pagine de Il Romanista:

«Se vengo a Roma è perché voglio restare nella storia». Punto e basta. Più che testuale, chiaro. D’altronde è la parola dell’Imperatore, e se uno ha un soprannome del genere vuol dire che se lo merita o che se lo vuole meritare. L’intenzione di Leite Ribeiro Adriano è quella: «Roma è la città della storia, io vengo per rimanerci». A parte questo titolo, di tutto il resto non gli interessa molto. Le questioni giudiziarie, le intercettazioni che qualcuno ancora ieri ha tirato fuori in Brasile non gli fanno più tanto male. Adriano pensa a Roma. Anzi, più che pensarci la sente («è un’emozione»). Non gli pare vero che ci sia un posto adatto al suo soprannome: è un modo per ritrovarsi altrove dopo averlo fatto in Brasile, a casa sua. Un’altra Odissea. «All’Italia devo tanto, se ci torno è perché ci tengo, è per far vedere chi è Adriano perché nessuno lo ha visto veramente.Mai». Lui ci crede.
E’ sua, più della Roma, la scommessa, e non solo perché la Roma ha studiato il più possibile per ridurre pressoché a zero i rischi. Questa è una scommessa di Adriano con se stesso, di Adriano con l’Imperatore, di quelle sicure se sai quanto hai fatto per meritarti non solo l’Europa, l’Italia, la Serie A, ma addirittura Roma.
Per meritarti un’altra volta un’altra occasione, e per la prima volta un’occasione simile. Unica. Storica, come direbbe lui. «Storica», come dice.

Burdisso – Roma: Inter, ti bastano 6 milioni di euro?

 Da Il Tempo:

È l’ora di Burdisso. Sistemati i rinnovi (domani la firma e l’ufficialità di quello di Taddei), la Roma può finalmente concentrarsi su qualcos’altro. Il qualcos’altro in questione è una delle priorità, se non la vera e propria priorità, dell’estate: la conferma di Nicolas Burdisso. La situazione dell’argentino è nota: ha trovato un accordo con la Roma (4 anni di contratto a 2,5 milioni a stagione) e vorrebbe restare in giallorosso. Adesso, perché tutto finisca in questo modo, ne dovranno parlare la Roma e l’Inter. Anzi, prima che le due società si siedano e incomincino a discutere, toccherà al procuratore Fernando Hidalgo incontrare i dirigenti nerazzurri per capire le loro reali intenzioni sul futuro del suo assistito.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.