RIOma de Janeiro: il mercato dei nove brasiliani giallorossi

 “Ho scelto Roma perchè è simile a Rio”. Parola di Adriano. L’Imperatore, mostrando la sua nuova maglia giallorossa, la numero 8, tra sorrisi e boati si presenta alla folla romanista. Dal 9 giugno scorso l’ex Inter e Flamengo è ufficialmente un giocatore della Roma. Il 26° della storia giallorossa, il nono in rosa (attualmente). L’acquisto di Adriano ha seguito di poche ore il trasferimento di Fabio Simplicio nella Capitale colorando così di verdeoro i il giallorosso. Roma sembra come Rio de Janeiro, Trigoria come San Paolo e Ostia Copacabana. Nove brasiliani, tanti quanti gli italiani in rosa. Claudio Ranieri la prossima stagione dovrà iniziare a spiegare i tagli e le sovrapposizioni anche in portoghese. Negli spogliatoio, però, non si inizierà a ballare la samba perchè molti giocatori carioca sono destinati a lasciare Roma verso altri lidi. Dei tre portieri brasiliani il solo Julio Sergio è sicuro di difendere la porta giallorossa anche la prossima stagione; Artur sta per concludere la sua esperienza nel campionato italiano per accasarsi al Paok Salonicco.

Jabulani, il pallone del Mondiale più fastidioso delle Vuvuzelas

 Ogni mattina in Africa un portiere si sveglia e sa che dovrà bloccare il pallone se non vorrà  subire gol.
Ogni mattina in Africa un attaccante si sveglia e sa che dovrà calciare il pallone se vorrà segnare un gol.
Ogni mattina in Africa non importa che tu sia attaccante o portiere, inizia ad abituarti al “Jabulani”.

Il Mondiale africano ha aperto ufficialmente i giochi ieri pomeriggio. Dopo la prima gara inaugurale piena di emozioni e di colori nella serata Francia e Uruguay hanno regalato uno spettacolo noioso. Una partita finita a reti inviolate che non ha aiutato la conta dei gol, ferma a 2 in due incontri. Neanche il nuovo pallone dell’Adidas è riuscito nell’impresa di rendere più spettacolare la squadra di Domenech. Il “Jabulani” ha una struttura che offre ai giocatori il totale controllo del pallone con qualsiasi condizione atmosferica. La sfera del Mondiale 2010 ha otto elementi tridimensionali di forma sferica in EVA e TPU, saldati termicamente tra loro.

Gattuso: “Dopo il Mondiale smetto con l’Italia”

 Gennaro Gattuso, nella conferenza stampa da Centurion, sede del ritiro italiano in Sudafrica, ha parlato del suo futuro:

“Dopo il Mondiale smetto con l’azzurro, la decisione è presa. Ho 33 anni, gioco in un ruolo particolare, per il futuro è giusto dare spazio a chi avrà più benzina”. Poi aggiunge: “Mi sono rovinato con le mie mani facendo l’anno scorso la Confederations con mezza gamba. Tornato a Milano, spesso ho giocato in condizioni non buone, colpa del mio carattere: Ora però sto bene, la voglia c’è: senza entusiasmo io sono un giocatore di terza categoria. Io per i soldi che ho guadagnato posso smettere di giocare anche domani e conoscendomi, spero di potere dimostrare che sono ancora importante come giocatore, non sono certo un allenatore”. Poi spazio ai sogni: “Spero un giorno di fare un Mondiale da ct”.

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