Gli alibi non hanno mai fatto grandi i grandi. Chi se li dà, chi se li cerca, non fa il bene di se stesso e in questo caso nemmeno della Roma, il che è molto più importante di qualsiasi interesse privato. O di qualche disputa fra ragazzini. Stamattina a Trigoria si potrebbe sapere di più in questo senso. Spesso dopo una sconfitta si parla di “faccia a faccia”, di “chiarimento fra uomini” tra giocatori o tra giocatori e l’allenatore. Stamattina a Trigoria tutta questa cosa non dovrebbe essere più retorica. La sconfitta di Palermo, oltre a fare prima di ogni altra cosa male ai tifosi della Roma, ha lasciato un brutto segno anche nei calciatori e nell’allenatore. Nel viaggio di ritorno dal Barbera non c’era esattamente una grande atmosfera.
Chievo-Roma: dicembre favorevole ai giallorossi
Chievo-Roma, una partita da brividi. E non solo perché, dopo la sconfitta di Palermo, la Roma sabato pomeriggio sarà chiamata alla seconda trasferta consecutiva, per di più contro una squadra di buon livello (tre punti dietro ai giallorossi e con un match in meno) e in un ottimo stato di forma (nelle ultime due partite prima di quella non giocata a Bologna per neve, aveva pareggiato in trasferta con la Samp e battuto l´Inter in casa). No, quella del Bentegodi sarà una partita da brividi nel vero senso della parola. Per il freddo. Al momento, per le 18 di sabato è prevista una temperatura attorno agli zero gradi.
Il rientro di Taddei dà più soluzioni a Ranieri
Dal Romanista: Torna Rodrigo Taddei, e non può non essere
Serie A: campionato mediocre
La squadra migliore? No, la meno peggio. Ecco chi vincerà lo scudetto. Lo dice la classifica attuale, che è lo specchio fedele dell’andamento (lento) delle prime quattordici giornate di campionato. Tra la prima, il Milan, e la settima, la Roma, ci sono appena otto punti. Questo vuol dire che, con ventiquattro turni da giocare, il campionato possono ancora vincerlo tutti. E’ uno scudetto senza padrone (i), in sostanza. Una novità, dopo il monopolio Inter.
Chievo-Roma: Menez ci sarà
Ieri non c´è stato nessun controllo al Policlinico Gemelli per Mirko Vucinic e Jeremy Menez. E questa deve essere intesa come una bella notizia perché lo staff medico giallorosso non ha reputato preoccupanti le condizioni dei due calciatori, che saranno visitati oggi a Trigoria alla ripresa degli allenamenti. Il montenegrino ha saltato la trasferta di Palermo a causa di una distorsione alla caviglia rimediata nell´allenamento di rifinitura.
Ancelotti-Roma: Prima o poi…
Prima o poi succederà perché è una di quelle cose scritte, una bella storia di calcio. Se succederà prima (a fine stagione) o poi (non tra dieci anni come ha detto con una battuta Claudio Ranieri) dipende da tanti fattori. Prima o poi Carlo Ancelotti chiuderà una straordinaria carriera da allenatore proprio dove era decollata quella altrettanto straordinaria da giocatore: e cioè nella Capitale. Una convinzione che l´attuale tecnico del Chelsea ha sempre avuto e che non ha mai nascosto.
Alemanno: “Vendita Roma? Istruttoria complicata”
Dalla Gazzetta dello Sport: Puntuale come la pioggia d’autunno, il
Mal di trasferta: la ricetta di Montali
Ci sono le cifre – impietose: senza la vittoria nel derby, fuori casa soltanto per le statistiche, raccontano di una media da retrocessione – ma prima vengono i comportamenti (di spallettiana memoria), ancor più preoccupanti perché proiettano un’ombra inquietante sulla Roma: i numeri sono figli dell’atteggiamento, e l’atteggiamento con cui si affrontano le trasferte e/o certe giornate apparentemente più tranquille, «non è da grande squadra». Lo ha detto Gian Paolo Montali appena rientrato negli spogliatoi del Barbera,in realtà va dicendo da un po’ che «qualcosa non quadra, non funziona».
Vucinic recupera per Chievo-Roma
Dal Messaggero: La Roma torna in campo oggi a Trigoria
La Roma su Donadel
Secondo calciomercato. com Marco Donadel, il cui contratto è in
Il Liverpool torna su Vucinic
Secondo itasportpress il Liverpool starebbe preparando un’offensiva per aggidicarsi Mirko Vucinic.
Fotogramma di una sconfitta
Bisognerebbe interpellare Freud e pure Kafka, che comunque non saprebbero spiegarlo del tutto. Spiegare cosa, poi? Non riusciamo neppure a dargli un nome, a questo risultato sadico come un incubo che ti inchioda un passo prima della fase di veglia, senza che ti possa svegliare quando proprio lo vorresti. Però non è stata un incubo, questa serata che il vento forte che spirava dal mare alla fine non ha dissolto: è stata peggio, perché prima di materializzarsi si è nascosta, senza farsi sospettare di poter prendere corpo, dietro un predominio della Roma, nel palleggio e nelle occasioni prodotte, che è parso tanto, addirittura troppo.









