Cessione As Roma, venerdì la firma

 Da Il Tempo:

Bagagli pronti, biglietti aerei prenotati, passaporti in tasca, arrivi scaglionati, appuntamenti già fissati e uno champagnino pronto ad essere stappato. Il programma dell’operazione Boston per la vendita della Roma agli americani è bello che pronto: oggi partenza e sbarco delle prime avanguardie, domani arrivo del grosso (e anche dei cosiddetti pezzi grossi) della spedizione e venerdì – se non ci saranno variazioni o problemi dell’ultim’ora – firme sui contratti definitivi e relativo brindisi. Tutto inizierà a muoversi questa mattina, quando da Fiumicino si imbarcheranno per gli States l’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci & Partners e Massimo Tesei di Grimaldi e Associati. Destinazione finale Boston, anche se non si esclude una breve sosta a New York. I due legali, uno (Baldissoni) in rappresentanza del gruppo di DiBenedetto e uno (Tesei) di UniCredit, saranno raggiunti qualche ora più tardi anche dalla collega Stefania Lo Curto dello studio Grimaldi.

Mercato Roma, i colpi di Sabatini

 Dal Corriere dello Sport:

Le strade del mercato sono infinite. Non vogliamo essere blasfemi, ci mancherebbe, ma ci sembrava l’espressione giusta per cominciare a farvi conoscere quello che un po’ tutti ormai indicano come il prossimo direttore sportivo della nuova Roma. Cioè Walter Sabatini. Personaggio che ama poco apparire, preferendo il profilo basso ai titoloni, grande appassionato di calcio e calciatori, capace, fumando una sigaretta dopo l’altra, di aggiornarsi a ciclo continuo su squadre, giocatori europei, sudamericani e non solo.
HERNANDEZ – Le ultime due squadre dove Sabatini ha lavorato sono state la Lazio e il Palermo. A Formello, giusto per ricordare l’affare migliore, è stato lui a portare Kolarov, acquistato per ottocentomila euro e rivenduto dal presidente Lotito a diciassettemilioni e mezzo di euro ( più Garrido) al Manchester City. Ma qui, quello che ci piace ripercorrere, è la storia palermitana di Sabatini. Perché il Palermo che sabato prossimo si presenterà all’Olimpico, è in larga parte frutto delle intuizioni del prossimo dirigente della Roma. Partiamo da Abel Mathias Platero Hernandez, classe 1990, arrivato in Sicilia nel gennaio del 2009, appena maggiorenne. Sabatini che in Sudamerica fa tappa diverse volte l’anno, lo aveva seguito con grande attenzione, prendendolo sei mesi prima dello sbarco del giocatore in Sicilia con un accordo con il Penarol che prevedeva, per il club uruguaiano, una suddivisione del cartellino su una scrittura privata, cinquantacinque per cento al Palermo, il restante al Penarol. Costo dell’operazione circa tre milioni e trecentomila euro. Che, e qui il merito è stato del presidente Zamparini, sono stati pagati anche dopo che alle visite mediche dell’uruguaiano, fu riscontrata una piccola aritmia cardiaca. Hernandez si sottopose a un piccolo intervento chirurgico, tutto risolto, il Palermo si è ritrovato in rosa un ragazzo che già oggi può valere una cifra ben al di sopra dei dieci milioni.

Cessione Roma, Unicredit a Boston venerdì per incontrare Pallotta

 Una delegazione di Unicredit composta da Paolo Fiorentino, Chief Operating Officer della Banca, Piergiorgio Peluso, responsabile corporate e i legali, a quanto apprende l’ADNKRONOS, sara’ a Boston venerdi’ per incontrare James Pallotta, uno degli imprenditori statunitensi che sta trattando l’acquisto dell’As Roma.

Mercato Roma, Ibrahimovic nel mirino?

 Baldini lo scoprì quand’era poco più che uno sconosciuto, ora secondo quanto ipotizzato da Sportmediaset.it, il probabile nuovo dg della Roma americana potrebbe rifarsi sotto. Zlatan Ibrahimovic alla Roma, una follia di mercato a pensarla eppure non così impossibile visto il rapporto tra l’attaccante svedese e il Milan, con la società rossonera indispettita dai comportamenti fuori le righe del numero 11.

Tutti a Boston per le firme

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Ieri, 11 aprile, passerà alla storia di questa trattativa come giorno della svolta: UniCredit e americani finalmente concordi su tutto, compresa la disponibilità a chiudere il deal a Boston. Dopo il colloquio telefonico con DiBenedetto, Paolo Fiorentino ha sciolto le ultime riserve, convinto anche dalla tenacia dell’imprenditore italoamericano. Presto l’altro grande protagonista di questa storia entrerà in scena: James Pallotta, da giorni coinvolto a tempo pieno nella pianificazione della Roma che verrà. Anzi, che sta arrivando. Il sindaco Alemanno («Spero che la trattativa si concluda presto» ) può stare tranquillo.

Alemanno tifa per gli americani

 Dal Corriere della Sera:

«Mi auguro che la trattativa per la Roma vada a buon fine. Non ci sono ancora novità. Stiamo attendendo ad horas e speriamo che la vicenda si completi rapidamente perché, mi pare chiaro, che la squadra abbia bisogno che cessi l’attesa e di avere la certezza sulla proprietà» . Il sindaco Gianni Alemanno ha sintetizzato il pensiero di tutti i tifosi della Roma. E chiudere entro il fine settimana è l’intenzione anche della cordata bostoniana che fa capo a Thomas R. DiBenedetto e di Unicredit. Durante il week-end gli studi legali interessati — Tonucci, Bingham, Grimaldi e Carbonetti— hanno lavorato a pieno regime per preparare tutte le carte. Non c’è ancora la certezza che si potrà chiudere tutto il 15 aprile, come previsto, ma si farà di tutto per non rimandare ancora.

Montali: “Roma fortunata? Come a Lazio – Inter dell’anno scorso”

 Dal Corriere dello Sport:

Stupita e indifferente. Almeno questo è l’atteg­giamento ufficiale della Roma di fronte alla polemica innescata domenica scorsa da Lotito e discepoli. Pre­vale probabilmente lo stupore che magari in questo ca­so può fare rima anche con indignazione. Perché, co­me qualcuno ha ufficiosamente fatto notare a Trigoria, non può non sorprendere come il proclama lotitiano di creare una task force per vigilare su questa parte fina­le del campionato (perché prima no?), arrivato, appun­to, da un presidente che lo « scorso anno non ha detto nulla dopo la partita Lazio-Inter, e lui, adesso, vuole ve­nire a parlare di regole e correttezza?» . Insomma una task force a targhe alterne o a orologeria, fate un po’ voi.

Totti di nuovo re dei bomber

 Dal Corriere della Sera:

Con uno recitava da spalla a Marco Borriello, con l’altro è tornato a fare il centravanti. Con Claudio Ranieri in panchina segnava un gol ogni 361 minuti (4 in 1.446’), con Vincenzo Montella ogni 64 (7 in 451’). La doppia vita di Francesco Totti nel campionato 2010-11 è racchiusa in queste due cifre. Una prolificità che è aumentata per 6, riportando il capitano giallorosso a medie che, negli ultimi anni, gli erano abituali. Con la doppietta di Udine — oltre a rilanciare la Roma in zona Champions League, che è poi la cosa che importa di più ai tifosi e anche a lui— Francesco Totti è arrivato a 11 gol in campionato e alla non stagione consecutiva in doppia cifra. Questo il dettaglio dal campionato 2002-03 all’attuale: 14, 20, 12, 15, 26 (Scarpa d’oro), 14, 13, 14 e 11. Negli anni precedenti, Totti ha segnato più di 10 gol in altre tre occasioni: 13 nel 2000-01 (e fu scudetto), 12 nel 1998-99 e 13 nel 1997-98. Una continuità che ha portato Totti a 203 gol in carriera, al sesto posto nella classifica dei migliori marcatori di sempre in serie A.

Mercato Roma, idea Wenger per la panchina

 Dal Romanista:

L’indiscrezione, perché al momento di questo si tratta, arriva direttamente da alcuni giornalisti inglesi: la Roma sarebbe sulle tracce di Arsene Wenger, allenatore dell’Arsenal. Presenti allo stadio Friuli per vedere, loro come gli osservatori del Manchester, Alexis Sanchez, i giornalisti inglesi, delusi per non aver potuto ammirare le giocate del cileno alle prese con un problema muscolare, hanno buttato lì quella che sembrava solo una battuta: «Visto che DiBenedetto vuole puntare sui giovani, magari prende Wenger». Poi, una volta approfondito il discorso, le chiacchiere si sono fatte più serie. In Inghilterra, infatti, sono convinti che il ciclo dell’allenatore francese con i Gunners stia volgendo al termine: dopo 15 anni, sarebbe anche naturale, considerando che a Londra Wenger ha battuto tutti i record possibili. È il tecnico che con l’Arsenal ha vinto di più (3 campionati inglesi, 4 Community Shield e 4 coppe d’Inghilterra) e nessuno più di lui è stato presente in panchina. Adesso però, considerando che non porta a casa un trofeo dal 2005, potrebbe essere arrivato il momento di dire basta. Continuando a portare avanti quella che da sempre è la sua filosofia: spazio ai giovani, meglio se di classe, da buttare subito nella mischia. «Non vedo altro modo di far crescere un giocatore se non facendolo giocare», disse una volta il sessantunenne allenatore di Strasburgo che, a dispetto di una carta d’identità non più giovanissima, continua ad andare avanti per la sua strada, che negli anni ha portato alla scoperta di giocatori come Weah (quando era al Monaco), Vieira, Anelka e Fabregas, tanto per citare qualche nome.

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