Dal rombo al tridente: i numeri, i minuti ed i gol del centrocampo giallorosso

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 Tre posti per nove maglie. In tredici giornate tutti presenti a dare una mano al centrocampo di Ranieri. Anche solo per pochi minuti. Simone Perrotta comanda i magnifici nove e li trascina attraverso schieramenti, tattiche e moduli diversi. Si è cominciati da Siena con il rombo, anche se la Roma nei primi 16 minuti della partita al Franchi aveva adottato un centrocampo robusto con 5 uomini a proteggere la difesa. Poi si è tornati al rombo, il modulo adottato per invertire la rotta di una squadra in crisi, in realtà era stato già adottato da Spalletti la scorsa stagione. L’idea risale al 4 novembre del 2008: dopo una serie nera di risultati, con la sfida contro il Chelsea il tecnico di Certaldo decise di mettere da parte il 4-2-3-1. Si affidò, per la circostanza, a De Rossi (veritce basso), Perrotta (interno destro), Brighi (interno sinistro) e Pizarro (vertice alto). I giallorossi surclassarono i londinesi per 3-1 e da allora Spalletti iniziò a disegnare le varianti della sua Roma sul 4-3-1-2. Ovvero sul rombo. Con il nuovo modulo i giallorossi conseguirono in campionato 11 vittorie (di cui cinque consecutive – dalla 12a alla 16a giornata) e 6 pareggi. Solo tre furono i passi falsi (contro Catania, Atalanta e Juventus), per una media di 1,95 punti a partita. Poi la nuova inversione, datata 5 aprile 2009: in casa, nella gara di ritorno contro il Bologna, l’ex allenatore della Roma tornò all’antico. Tornò al 4-2-3-1. Il tecnico di Testaccio, invece, ha cominciato la sua avventura in giallorosso sfruttando i cinque centrocampisti di ruolo in rosa (De Rossi, Pizarro, Brighi, Faty e Perrotta) ed i quattro esterni (Taddei, Guberti, Cerci e Pit) con il rombo. Degli uomini di fascia, solo Taddei ha trovato spazio in questo schieramento con 3 partite su 4 per un totale di 270 minuti. De Rossi, nel vertice basso, era inamovibile: 360 minuti (escluso i recuperi) e amplein di incontri disputati. Brighi, Perrotta e Pizarro, invece, avevano tutto l’aspetto dei jolly: tra Siena, Fiorentina, Palermo e Catania, il mister li ha spostati a seconda dell’andamento della gara. Duttilità, è il concetto che ha mosso probabilmente Ranieri, quando ha deciso di affidarsi al 4-3-1-2. Per poi dire: arrivederci rombo. Dalla gara interna contro il Napoli l’invenzione spallettiana, che aveva permesso alla Roma di uscire – bene o male – da una crisi profonda, si trasferì nel cassetto dei ricordi. Arrivederci e grazie rombo e benvenuta linea di centrocampo. Napoli, Milan, Livorno,Udinese, Bologna e Inter; 3 sconfitte, 2 vittorie ed 1 pareggio è il bottino della linea a quattro (con Perrotta spostato sulla fascia sinistra), score che no ha convinto Claudio Ranieri tanto da fargli cambiare idea. Ora i vecchi schieramenti sembrano essere stati abbandonati per un più spettacolare tridente d’attacco. Con conseguente abbassamento di posti nel centrocampo. Per la prima volta è stato provato domenica scorsa contro il Bari: 3 gol nei primi 25 minuti di gioco, un palo e molte occasioni da rete per la felicità del tecnico e dei tifosi della Curva Sud. Ma a pagarne le conseguenze sembra essere stato Taddei. Il laterale brasiliano si è accomodato in panchina contro la squadra pugliese ed è entrato solo negli ultimi 28 minuti, pronto a far rifiatare uno stanco Menez.
CON IL ROMBO – Siena, Fiorentina, Palermo e Catania. Quattro incontri disputati dalla Roma con il rombo a centrocampo che hanno fruttato 8 punti sui 12 a disposizione. De Rossi nel vertice basso ha disputato tutte e quattro gli incontri per intero, ma la stessa cosa non si può dire per Perrotta che ha saltato il match di Palermo. Pizarro, invece, è stato sostituito in due occasioni: all’Olimpico contro la Fiorentina, quando al 68’ lasciò spazio a Faty (22 minuti il suo bottino con il rombo) e al Barbera di Palermo uscendo all’84’. Taddei ha corso sulla corsia di destra nello schieramento per 270 minuti, saltando l’incontro di Catania lasciando spazio a Cerci (35 minuti in totale per l’esterno di Valmontone). La storia di Matteo Brighi, invece, è iniziata nel migliore dei modi: titolare nella prima di Ranieri. Il centrocampista ha poi dovuto abbandonare il terreno di gioco del Franchi dopo soli 16 minuti che aggiunti ai 56’ di Palermo ed ai 55’ di Catania lo hanno portato a quota 127’ su 360 minuti totali. Con questo schieramento sono giunte 2 vittorie (Siena e Fiorentina) e due pareggi (Palermo e Catania); 9 gol realizzati e 6 subiti.
LINEAPerrotta è lo stacanovista nel nuovo modulo a linea. Dalla partita con il Napoli a quella di San Siro contro l’Inter, infatti, il giallorosso ha percorso la fascia sinistra per 540 minuti (esclusi i recuperi). L’unico romanista sempre presente durante i sei incontri nei quali il tecnico Ranieri ha proposto lo schieramento a quattro. Guberti, invece, sulla fascia di sinistra ha corso solo per 3 match per un totale di 225 minuti, più del doppio di Rodrigo Taddei (71 minuti contro il Milan e 47 contro l’Udinese, partita nella quale venne espulso per proteste). Brighi ha saltato i primi 3 incontri con il nuovo schieramento (Napoli, Milan e Livorno) per poi tornare titolare inamovibile nei residui 3 (Udinese, Bologna e Inter) che lo hanno aiutato a raggiungere 270 minuti in campo. Quattro, invece, sono le gare di Pizarro: il cileno ha disertato i match contro Livorno ed Udinese (360 minuti disputati), mentre De Rossi ha dovuto saltare la gara interna contro il Bologna ed il secondo tempo della gara contro l’Inter (393’ il suo minutaggio). Pit (25’ minuti nella gara contro il Livorno), Faty (115’ tra Livorno ed Inter) e Cerci (88 minuti in campo conquistati nelle gare contro Napoli, Milan e Livorno) sono i meno utilizzati da Ranieri. Totale: 7 gol realizzati, 8 subiti, 7 punti conquistati sui 18 a disposizione, grazie alle 2 vittorie (contro Napoli e Bologna) ed un pareggio conseguito a San Siro contro l’Inter. Le tre sconfitte consecutive, tra Milan, Livorno ed Udinese, hanno fatto cambiare idea al tecnico trasteverino che nella gara interna contro il Bari ha proposto un nuovo schieramento: il tridente d’attacco. I tre gioielli (Totti, Vucinic e Menez) contemporaneamente hanno portato gol e punti e, probabilmente, questo modulo verrà riproposto anche nella gara contro l’Atalanta di domenica prossima. Sarà l’ultimo schieramento scelto da Ranieri?
Brighi: 8 gare giocate, 1 gol realizzato, 509 minuti disputati, 4 sostituzioni subite ed 1 fatta
De Rossi:11 gare giocate, 4 gol realizzati, 934 minuti disputati, 1 sostituzione subita
Cerci: 4 gare giocate, 104 minuti disputati, 1 sostituzione subita e 3 fatte
Faty: 5 gare giocate, 214 minuti disputati, 1 sostituzione subita e 4 fatte
Guberti: 5 gare giocate, 318 minuti disputati, 1 sostituzione subita e 2 fatte
Perrotta: 11 gare giocate, 1 gol realizzato, 981 minuti disputati, 1 sostituzione subita
Pit: 1 gara giocata, 25 minuti disputati, 1 sostituzione fatta
Pizarro: 11 gare giocate, 960 minuti disputati, 2 sostituzioni subite
Taddei: 9 gare giocate, 1 gol realizzato, 639 minuti disputati, 1 espulsione, 4 sostituzioni subite ed 1 fatta.

Federico Nobili


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