Montali: “Vucinic? Rimane, non vendiamo i giocatori più importanti”

 Dal Corriere dello Sport:

Mexes da una parte. Vucinic da un’altra. Juan che se mai arrivasse un’of­ferta indecente, vuoi vedere che. E meno male che la questione Daniele De Rossi, dopo un inizio di mercato che ha visto il biondo centrocampista di Ostia al centro di mille voci, si è un po’ at­tenuata, altrimenti chissà cosa si direbbe. I pezzi pre­giati della Roma, in ogni caso, continuano a essere al centro dell’attenzione, vuoi perché sono giocatori oggettivamente importanti che possono interessare i club più importanti al mon­do. Vuoi perché il budget zero per il mer­cato romanista, è un logico propellente per alimentare le voci e, pure, l’eventua­le mercato in entrata della società giallo­rossa. Eppure a Trigoria si dicono tranquil­lissimi. C’è l’intenzione di rendere anco­ra più forte la Roma che ha chiuso al se­condo posto l’ultimo campionato, già ci sono stati gli arrivi a parametro zero di Fabio Simplicio e Adriano, c’è ancora da fare qualcosa in entrata per quel che ri­guarda gli esterni, ma si punta a trovare il cash attraverso una serie di cessioni minori, anche se è difficile definire mino­ri (per lo stipendio) giocatori come Julio Baptista, Doni e Cicinho. I pezzi pregiati, invece, non si toccano. Come ci ha ri­badito ieri, il coordinatore con funzioni da direttore generale Gian Paolo Mon­tali: «Non abbiamo nessu­na intenzione di vendere i nostri giocatori più impor­tanti. Leggo, per esempio, molte cose su Vucinic, ma il giocatore è nostro e non abbiamo nessuna intenzione di cederlo». Meglio così.
Anche se lo vo­ci probabilmente continueranno, come è normale che sia in tempo di mercato. Sul montenegrino, in effetti, negli ulti­mi giorni certe sirene straniere si sono infittite sempre di più, con cifre sempre più importanti che vanno dai venticinque ai quaranta milioni di euro. In particola­re le più forti, sono arrivate da Manche­ster (versante City) e Monaco di Baviera dove il Bayern sarebbe interessato al cartellino dell’attaccante romanista. So­no voci, per dirla tutta, che vengono an­che abbastanza gonfiate quando passano di bocca in bocca. Quella sul City di Roberto Manci­ni, per esempio, ci può an­che stare, ma è un’ipotesi di complessa soluzione.

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