Rabbia e vergogna a San Siro: Rosetti ‘rianima’ il Milan, la Roma non ci sta

di Redazione 4


 Notte di regali reciproci, a San Siro. Notte di grande generosità. A rimetterci è la Roma, però. I giallorossi hanno di che recriminare. Con se stessi. Con Rosetti. Dopo un primo tempo trascorso a passeggiare sulle ceneri del Diavolo, la squadra di Ranieri arriva all’intervallo in vantaggio di una rete. Troppo poco, in realtà. Al gol-lampo di Menez, che beffa Thiago Silva e Dida dopo appena due minuti, potevano seguire altre esultanze di De Rossi e compagni. La Roma spreca, invece. Spreca terribilmente e irrimediabilmente. Vucinic, in modo particolare, manca il colpo del ko. La reazione rossonera nel primo tempo non c’è. Quando il Milan prova ad alzare la testa, Burdisso e Mexes fanno muro. All’intervallo Ranieri è una furia negli spogliatoi. E’ adirato con i suoi. E non solo. Ce l’ha con la terna arbitrale, che non ha concesso un rigore evidente su Menez. Ed un altro un po’ meno lampante sullo stesso francese.
Anche in casa Milan sono infuriati. Galliani è scuro in volto. Pato e Ronaldinho non girano. Leonardo è costretto a cambiare. Dentro Inzaghi, fuori Abate. Dinho passa a sinistra. E’ la svolta. Ma prima che sia il genio degli avversari a procurare il ribaltone, la Roma viene punita da Rosetti. Il direttore di gara decreta un rigore che rasenta l’invenzione. Burdisso interviene da terra su Nesta, defilatissimo. Tocca il piede del difensore. Tocca il pallone. Difficile stabilire la sequenza esatta. Non si fischia. Non si fischia mai. Fatto sta, Ronaldinho ringrazia e trasforma. I giallorossi accusano. Appena riprendono coraggio, il Milan colpisce. Ronaldinho questa volta incide di classe. Dribbla e lancia Pato. Il connazionale va dentro che è una bellezza, scarta Doni e fa il gesto del cuore.
Ranieri stravolge la Roma. Dentro Guberti, Okaka, Baptista. Fuori Taddei, Vucinci e Menez. Le scelte ridanno vivacità. L’espulsione di Ambrosini (severa) riaccende le speranze almeno del pari. De Rossi ha sui piedi il pallone della ‘giustizia’, ma lo manda alle stelle. E’ l’ultimo sussulto. Perchè poi i rossoneri sono bravi a congelare il gioco. Al triplice fischio, Pizarro distrugge di rabbia un cartellone pubblicitario. Mentre Ranieri, che a San Siro non è mai riuscito ad uscire vincente, sbotta: “E’ una vergogna“. Ecco.
ARTICOLI CORRELATI:
– Pizarro: “Se parlo mi danno dieci anni di squalifica”. La squadra: “Stesso arbitro dello scudetto perso”. Pradè: “Se non parli passi per fesso…”
– Ranieri: “Avevamo in mano la partita. Vergogna”
– Le pagelle di Milan-Roma: Menez e Guberti in, Taddei e Vucinic out
– Il tabellino: Milan-Roma 2-1


Commenti (4)

  1. E Certo! Mò la colpa è dell’arbitro! Ma se il fallo di Burdisso c’era! E l’spulsione di Ambrosini? Quella vi è sembrata giusta? E l’azione in cui Inzaghi è stato fermato mentre filava verso la porta per fallo INESISTENTE su Burdisso?! Quella non ve la ricordate,eh? Bah….sempre i soliti ALIBI

  2. @ Juan: La colpa è dell’arbitro? Beh, si! Una responsabilità bella grossa c’è! E l’espulsione di Ambrosini è sembrata “riparatrice”, quando i giochi erano fatti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>