La Roma con i nervi tesi

 Dal Messaggero:

Lite continua. Probabilmente ci abbiamo fatto l’abitudine, ma finisce sempre così. In campo e fuori. Negli spogliatoi e in diretta tv. Il nervosismo della Roma è sotto gli occhi di tutti, spesso inquadrato anche dalle telecamere. Va bene, nel senso che ci può stare, quando si perde e magari di brutto. Quando si pareggia e subendo una rimonta. Non si capisce, però, la costante. Soprattutto negli ultimi due casi, in Champions e in campionato, a quattro giorni uno dall’altro. A Cluj, a qualificazione conquistata. All’Olimpico, dopo il successo contro il Bari. Adesso, insomma, saltano i nervi ai giallorossi pure se si vince. Ranieri partecipa allo spettacolo in prima persona. Si arrabbia in diretta tv, addirittura se ne va, lasciando la postazione e il microfono. E non nega nemmeno lo stato d’animo di una squadra ormai ingestibile nelle plateali esternazioni. Meglio i vaffa che niente, dice testualmente il tecnico, trovando in quel continuo mandarsi a quel paese le giuste (e ultime) motivazioni di un gruppo agitato e fragile. Litigare è il risultato più frequente. Perché, fatto banale e forse scontato, la mancanza di risultati non fa gruppo e armonia. La Roma, e non per il quinto posto in classifica a 10 punti dal Milan, non è più quella della scorsa stagione: nessuno, nemmeno a Trigoria, nasconde la triste realtà.

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