Perrotta: “Roma a vita. Il flop azzurro? Lo sapevo”

di Redazione Commenta


 Dal ritiro di Riscone di Brunico, Simone Perrotta parla ai microfoni di Sky:

DUE PARTITE IN PIU’ – “Se analizziamo quelle due partite la squadra non si era comportata male in fin dei conti, sia con il Genoa che con la Juve. Con la Juve avevamo avuto delle belle occasioni, ad esempio il palo di Totti. Da quando è arrivato Ranieri però, c’è stato un cambio della squadra. Abbiamo metabolizzato i metodi di lavoro del mister. Questo può essere un punto a nostro favore. Ma la differenza la fanno poi i giocatori in campo“.
QUASI SCUDETTO – “Ci sta che poi dopo tanto inseguire uno possa cadere. Anche se con la Samp abbiamo giocato molto bene. Ci dispiace ancora per quella gara: è un dolore che ci portiamo ancora dentro“.
RIPARTIRE – “Cosa servirà il prossimo anno? Quello che abbiamo emsso in campo in questi anni. La forza del gruppo, la voglia di sudare. Sembrano frasi fatte, ma è quello che abbiamo tirato fuori in questi anni e che ci ha portato al vertice“.
TOTTI – “Non è che non si capisce, è che quando si parla di lui si ha un’altra risonanza, ci sono tanti personaggi che si fanno pubblicità parlando di lui e che se non parlassero di lui nessuno li conoscerebbe“.
ROMA A VITA – “Lo spero, sono partito così rinnovando di un anno, però vorrei finire la carriera qui“.
DEL NERI – “C’è una grande differenza tra il Chievo e la Juve, sia tra gli uomini che nell’ambiente. Lui è un grande allenatore che ha dalla sua parte la società. Dovrà fare delle scelte e se ha le spalle coperte dalla società farà il massimo. Ha avuto dei grandi successi e sono convinto che farà bene, ma spero meno di noi“.
ADRIANO – “E’ facile inserirsi nel nostro gruppo, cerchiamo di mettere i nuovi arrivati nelle condizioni migliori. Lo vedo voglioso e carico“.
ADDIO ITALIA – “Credo che la mia storia nazionale sia chiusa, non chiudo le porte ma credo che ormai sia finita“.
FLOP AZZURRO, LO SAPEVO – “Sapevo che sarebbe andata così, il mister ha fatto delle scelte diverse, il rammarico è di non aver fatto il Mondiale“.


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