I cambi di Ranieri

di Redazione Commenta


 Dal Tempo:

Cambia e vinci. Come il giocatore di poker che scarta la coppia e infila la scala. O, per avvicinarci a una palla che rotola, a un allenatore di basket che si tiene i migliori per i decisivi minuti finali. Claudio Ranieri ci ha preso gusto. Le sostituzioni, quelle che a inizio hanno gli sono costate tante critiche, adesso sono la sua specialità. È stato lui stesso a ricordarlo dopo la bella vittoria della Roma sul Cagliari. «Ho fatto uno studio e l’ho mostrato ai ragazzi: i cambi ci hanno portato tanti punti». Nove, per l’esattezza in campionato: Brighi entra e propizia un autogol con il Bologna, Vucinic rileva Totti e stende l’Inter, Perrotta fa centro con la Fiorentina, Vucinic si ripete con la doppietta al Catania, Borriello Adriano partecipano all’azione del gol nel finale di Cesena. Chi sta fuori mette il muso, ma quando Ranieri gli chiede di alzarsi riesce spesso a trasformare la rabbia in energia positiva per la Roma. È successo ancora di più in Champions: sette punti sui dieci conquistati nel girone sono frutto delle sostituzioni. Il subentrato Borriello ha segnato il 2-1 al Cluj, Greco ha messo in ghiaccio la sfida di Basilea, Totti ha trascinato la Roma al «rimontone» sul Bayern, segnando anche il decisivo 3-2. In coppa Italia stessa musica nell’unica gara giocata: il derby ha preso la direzione della Roma quando Vucinic e Menez si sono tolti la tuta. Tattica ripetuta con successo sabato scorso. Con il Cagliari i due «fulmini» sono entrati con la squadra già in vantaggio, ma Menez ha messo comunque il sigillo sulla gara.


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