Il fiato della Sud tra milioni di “io c’ero”

di Redazione 1


Resoconti, sfumature. L’Olimpico è un filtro, ci si fuma la Roma. Da qui. Che faranno i laziesi di martedì? Non così, Jeremy, su la testa. Buio pesto, tra un po’. Ma dentro al petto, oddio. Avrei voluto, se fosse stato, avesse mirato. Piove – che dici? – che piove. Sul bagnato. Il fiato, lo vedi il fiato? Mexes si ferma, Brighi è andato. La Sud è un punto cardinale che non disorienta mai. Segna Gomez, a Cassè ma che fai? Dentro Vucinic  con Greco; di sbieco si vede Burdisso che scuote coi pugni, col fiato. Lo senti, il fiato? La Sud che fa pan dan col cielo blu, diventa mercato di colori primari per comporre l’infinito mondo.  E Mirko non corre. De Rossi tocca il fondo. Totti a bordo campo, perché sta lì? Daje Jeremy, daje. Le maglie, al 30’: tutte bianche. Ma ‘ndo stanno li nostri? Gli eroi? Solo noi, lassù. Il fiato, lo tocchi il fiato? La Sud è mentalità. Scevra da inclinazioni, sa inchinarsi ma non asseconda. N’avemo pijata n’antra. E’ la seconda. L’Olimpico è inchiostro, si scrive la storia. Pennellate, ardore: il coro, lo stemma,  il patto, l’onore. Sconvolgimenti, delucidazioni. Stipate per dopo, le emozioni. A una a una. Borriello si immola, gol di capriola.  Lo respiri, il fiato? La Sud è un assioma già dimostrato, Simplicio lancia Riise. Ranieri s’è alzato. Condotta empatica e di rimando, trasporto. Che sarà sarà, un tempo fa facemmo Roma grande. Sembra un gigante, il piccolo Pek. Stupore, capolavoro: l’onore, il patto, lo stemma, il coro. Capitan Futuro appoggia, pareggia. E adesso, che scrive il fiato? Dalla Sud so’ bordate di millanta cuori che non hanno mai incespicato. Ma se tocca ar Capitano, capisci che quello era solo un grido. A confronto cor boato . Che vuoi che sia un quarto d’ora? Reminiscenze, timori. Qualche appiglio – mentalmente – viene fuori. In quindici minuti – te dici silente, che certe cose nun vanno dette –  ho fatto ‘n fijo senza esse n’atleta. La Sud è il vezzo di un profeta che riscrive gli avvertimenti del destino. Era un bambino, il Capitano, nell’85. Neppure noi c’eravamo. E il fiato? E’ sempiterno il fiato? Rigore, vai Francè. No, l’ha pijato. Ma chi? Ha segnato.  L’Olimpico è memoria che racconta la Roma. Tancredi, Conti, Bonetti, Nela, Chierico, Ancelotti; 45’ e sono ancora lì. Mexes, Burdisso, Cassetti, De Rossi,  Borriello, Totti. La Sud è Impero capitale di un eterno scritto a milionate di fiati che tramandano “io c’ero”.
A.B.


Commenti (1)

  1. MAGICA ROMA!!!!!!!

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