Stavolta potrebbe toccare a Jeremy Menez rimanere fuori. Nel gioco del turnover, un vero e proprio leit-motiv dell´ultimo periodo romanista, il prescelto stavolta dovrebbe essere proprio Jerry. «Se il turnover può riguardare Jeremy? – le parole di ieri di Ranieri in conferenza stampa – Tutti possono essere coinvolti». Una risposta che da sola non serve a sciogliere il tototridente ma che unita ad altri piccoli segnali può essere un´indicazione.
Menez, innanzitutto, non sta attraversando un gran momento dal punto di vista fisico: ha un dolore costante ad una spalla, e anche domenica a Palermo ha preso una botta, e qualche problema muscolare. Nulla che gli abbia impedito di giocare finora, ma sicuramente non è al top. C´è poi da aggiungere la questione tecnica: contro i rosanero il francese è sembrato in lieve calo rispetto alle ultime uscite, e con gli altri tre attaccanti che scalpitano ci può stare che per una volta possa finire in panchina.
Capodanno: Nainggolan fuori con l’Atalanta
Il video di Capodanno nel quale si vede Nainggolan fumare,








PIZARRO E BITOSSI. David Pizarro mi ha sempre ricordato Franco Bitossi. Indimenticato ciclista degli anni a cavallo tra il ’60 e il ’70. Mentre vedo volteggiare quello in mezzo a un rettangolo verde, mi torna alla memoria la pedalata di Cuore Matto. Lo chiamavano così, il toscanaccio. Per quella fastidiosa e sempiterna aritmia che ne ha condizionato il rendimento per tutta la carriera. Si dice che derivasse da un problema di natura psicosomatica. A Bitossi gli cominciavano le palpitazioni a palla proprio quando stava per giocarsi la vittoria: più gli altri rimanevano dietro, più le gambe lo spingevano avanti agli altri e più Cuore matto cadeva vittima di crisi cardiache dovute all’avvicinarsi del traguardo. Me lo richiama alla memoria, tutte le sacrosante volte, proprio il Pek. Centrocampista di classe sopraffina a cui la genetica ha dato in dote mezze qualità fisiche. Pare un piccolo uomo se messo a confronto con i vatussi che popolano il contesto calcistico. Prima ancora dell’impulso di gridarne il nome a squarciagola, ti viene quasi di prenderlo in un palmo e tutelarne l’integrità fisica. Di fronte alle proprie debolezze – Pizarro e Bitossi – somigliano tanto a quei contesti paesaggistici di periferia. Stonano con l’idea di maestosità tipica delle grandi metropoli, non rispecchiano la perfezione di chi vince e infiamma i cuori a prescindere. 
