Roma-Bari, giallorossi deboli con le piccole

 Dal Romanista:

In tutti questi anni capitan Totti si è sgolato nel ripetere un concetto elementare e chiarissimo, nonché aritmetico: lo scudetto si vince contro le piccole. Pensateci: tolte le 6 partite contro le tre grandi (Inter, Milan e Juve) e le 10 contro quelle squadre di alto lignaggio sempre pericolose (Fiorentina, Napoli, Lazio, Palermo e Sampdoria), vincendo tutte le rimanenti 22 gare contro le formazioni di media-bassa classifica si metterebbero in cascina 66 punti. Praticamente due terzi di scudetto, mentre il rimanente terzo dovrebbe uscire dagli altri 16 confronti succitati, nei quali basterebbe conquistare 16 dei 48 punti disponibili (in pratica un pari a partita) per arrivare a quella quota 82 che, normalmente, garantisce il tricolore. Altro che affannarsi negli scontri diretti. Batti sempre le piccole e il gioco è quasi fatto. Non ci possono essere cali di concentrazione o di stimoli quando si gioca contro il Chievo, il Parma, il Cesena, il Bologna (con le quali quest´anno la Roma ha solo pareggiato), né tantomeno contro il Brescia e il Cagliari (con cui ha addirittura perso), lasciando per strada 14 punti dei 27 disponibili. Delle formazioni di medio-basso cabotaggio i giallorossi hanno battuto solo il Genoa, il Lecce e l´Udinese all´Olimpico, facendosi addirittura rimontare il doppio vantaggio dal Bologna in casa e dal Chievo in trasferta. Questo non è tollerabile e fa imbufalire Ranieri e tutti i tifosi. Ecco perché, in vista del Bari, il mister ha richiamato tutti all´ordine gridandogli in faccia «Voi siete la Roma!».

Vucinic verso l’addio a gennaio?

 Da Repubblica.it:

Solo, dimenticato, immalinconito: strano momento quello di Mirko Vucinic. Tra i volti della notte di Cluj, divisi tra qualche sorriso, molto nervosismo e lo sguardo furibondo di Burdisso dopo la lite con Totti, si nascondeva anche il suo: sguardo basso, delusione evidente e nessun tentativo di provare a nasconderla. Novanta minuti a Verona con una Roma imbottita di seconde linee (a cominciare da Adriano, suo partner offensivo) e neanche uno a Cluj, per una partita utile solo alla qualificazione, già ampiamente decisa nel primo tempo, nonostante i problemi fisici di Borriello (dolore alla spalla che gli impediva di saltare e muoversi liberamente) e la prova opaca di Totti.

De Rossi: “Incompatibilità con Pizarro? Non mi viene più da ridere”

 Dal Romanista:

De Rossi comincia a essere stufo. Non della Roma. Ma delle cattiverie, anzi delle idiozie, che a Roma si sentono. «Il problema della compatibilità con Pizarro? Tante cose mi fanno sorridere… Non mi viene più da ridere e cominciano a pesarmi queste cose. Non mi piace parecchio del calcio italiano, ma ho tante cose che mi tengono stretto a Roma. Il resto è aria fritta».

Totti: “Lite con Burdisso? Questione chiusa”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Al signor Borriello piacerà pure chiacchierare e borbottare come una pila di fagioli. Li farà pure a peperini ai compagni, con quell’aria un po’ snob di chi sa tutto lui. Questo atteggiamento, nella patria del Marchese del Grillo («Io so io e voi…») ha creato malumori, qualche bocca storta, e come si conviene ai romani, non gliele hanno mandate a dire.

Roma: ancora una rimonta subita

 Dal Messaggero:

La Roma è agli ottavi di Champions. Pareggia contro il Cluj in Romania, 1 a 1, e conquista la promozione. A Monaco, il Bayern fa il suo dovere e batte il Basilea: questo sta a significare che il gruppo di Ranieri si sarebbe qualificato pure con una sconfitta. Ma i giallorossi pensano, e fanno bene, a loro stessi e non agli altri. Il pari è risultato striminzito, Traorè risponde a Borriello prima del recupero, dopo una serie di chances non sfruttate dalle punte romaniste.

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