Il Mondiale di Federico Marchetti: dall’intimo Dolce&Gabbana a neo Buffon?

 E’ giunto il suo momento. Alla vigilia del volo verso il Sudafrica l’impiego di Federico Marchetti tra i pali della nazionale non era per nulla scontato. La travagliata stagione di Buffon poteva essere un segnale e, suo malgrado, il primo tempo contro il Paraguay ne è stata l’amara appendice. L’estremo difensore del Cagliari era stato messo già in preallarme e allora la sua voglia si è trasformata in profonda convinzione, soprattutto sulle sue caratteristiche. Ma non azzardiamoci a chiamarlo vice-Buffon: ogni paragone sarebbe inappropriato e lui lo sa. “Sono diverso da Gigi, sono piu’ muscolare ed esplosivo, lui comunque migliore del mondo. Le mie doti sono coraggio e spensieratezza ed ho la consapevolezza dei miei mezzi, mi diverto a giocare”. D’altronde, per un ragazzo che quattro anni fa festeggiava la vittoria di Berlino a casa con la sua famiglia, arrivare a difendere la porta dei detentori del titolo potrebbe essere più un onere che un onore. Ma la sua carriera, per così dire, a due velocità, lo ha portato ad acquisire una sicurezza che ora va mostrata già dall’impegno di domenica contro gli All whites neozelandesi. Partito dalle giovanili del Torino, con una sola presenza in prima squadra, l’estremo difensore nativo di Bassano del Grappa ha trovato il suo ambiente ideale dapprima a Bergamo sponda AlbinoLeffe e poi in Sardegna a Cagliari dove, grazie specialmente al mister Allegri, riesce a salire alla ribalta nel panorama abbastanza asfittico dei numeri uno nostrani degli ultimi anni.

Mondiali 2010, Francia – Domenech, game over? Mexes, Menez, Frey, Benzema: rimpianti. E Gallas: un affare?

 La clamorosa – e più che probabile – eliminazione della Francia dopo il primo turno di qualificazione dei Mondiali 2010 in Sud Africa potrebbe essere la prima, grande sorpresa di questa Coppa del Mondo e decretare inevitabilmente la fine di un ciclo che avrebbe in Raymond Domenech il principale indiziato a pagare per tutti. Non sarebbe – dal punto di vista dei risultati – uno shock l’eliminazione francese (con i transalpini in affanno già nel corso delle qualificazioni al Sud Africa e capaci di starppare il biglietto solo in seguito allo spareggio con l’Irlanda e al colpo di mano di Tierry Henry) ma il dato di fatto è che una delle due finaliste della passata edizione sta per salutare in fretta e furia. Nelle due partite giocate, Anelka e compagni non hanno fatto bene: sotto accusa tutti i reparti, indice puntato contro la mancanza di carattere e lo spogliatoio spaccato. Si è parlato dell’odio dei senatori nei confronti di Gourcuff, s’è detto che il trequartista del Bordeaux non parli con nessuno. Lacune evidenti che l’undici titolare non ha saputo mettere sotto il tappeto con prestazioni all’altezza. Attacco sterile, Gallas – si parla di Roma, di Juve – una delusione, le scelte del commissario tecnico incomprensibili (sotto 1-0 contro il Messico, Domenech sostituisce attaccanti con centrocampisti), le mancate convocazioni (Mexes, Menez, Frey, Benzema), gli incastri astrali. Che c’azzeccano? Bhè, oramai è noto: la notte prima di ogni partita, il commissario tecnico dei Bleus studia la situazione degli astri per capire. Legge l’oroscopo dei suoi giocatori e decide se è il caso che giochino o no. Lo ha dichiarato lo stesso Ct in più di una circostanza:

Marchetti: “Dalle mie parti tifiamo Italia”

 Da Centurion, sede del ritiro azzurro, parla Federico Marchetti, portiere veneto in forza al Cagliari che sostituirà Gigi Buffon per le prossime due partite della Nazionale contro Nuova Zelanda e Slovacchia. L’estremo difensore, torna sulla questione “padana” del tifo anti-italiano: “Di questa storia non so molto: so solo che dalle mie parti tutti noi ragazzi non vedevamo l’ora del Mondiale per tifare Italia”, dice il portiere cagliaritano, ventisettenne di Bassano del Grappa. “Forse saranno cambiati i tempi, eppure non sono così vecchio. Sono questioni politiche, e non voglio entrarci: so solo che ho sempre tifato Italia e non ho mai avvertito tifo contro”

Mondiali, Italia: la seconda gara più dolce che amara. Nel 1990 Giannini incantò l’Olimpico

 I numeri, secchi e inequivocabili: la seconda partita dell’Italia nella competizione Mondiale (per tutte le sedici volte che gli Azzurri vi hanno partecipato) garantisce un buon supporto per alimentare fiducia e speranza. Nel corso degli anni, statistiche alla mano, la seconda uscita dei tricolori ha regalato 7 vittorie, 3 sconfitte e 6 pareggi. 24 le reti messe a segno nel complesso, 12 quelle subite. Due k.o. con squadre europee (Cile e Urss), uno solo contro le sudamericane (Cile). Del totale di segni X, cinque registrati con squadre del continente americano (2 contro l’Argentina, uno contro Uruguay, Usa e Perù) e uno contro la Spagna. Le sette vittorie sono invece arrivate contro 4 squadre europee (Francia, Belgio, Ungheria, Norvegia) 2 americane (Usa e Paraguay), 1 africana (Camerun). Il primo in ordine di tempo a essere andato in gol nella seconda uscita di un Mondiale è stato Ferrari (1934), l’ultimo è Alberto Gilardino (che ha la possibilità di ripetersi). Nessun precedente contro la Nuova Zelanda, uno – invece – riconducibile alla data (20 giugno) nella quale l’Italia disputerà il secondo match dei Mondiali 2010 in Sud Africa: nello stesso giorno del 1954, gli Azzurri affrontarono – nella seconda gara del Mondiale in Svizzera – il Belgio, cui rifilarono una batosta importante. 4-1 per noi, ma la Svizzera – battendoci nell spareggio per il passaggio del turno – ci consegnò il biglietto di ritorno. Ecco nel dettaglio quel che è accaduto all’Italia nel corso della seconda sfida Mondiale.
1934, 31 maggio: Mondiale nella penisola. Italia-Spagna 1-1 (Ferrari, Regueiro); di fronte a 35 mila persone, il comunale Giovanni Berta fa da cornice al pareggio (che mise nelle condizioni di rigiocare il giorno dopo al fine di sancire la nazionale cui spettava il passaggio in semifinale) con gli spagnoli. L’equilibrio dura anche nei tempi supplementari, serve la ripetizione della gara. La formula del 1934 era differente rispetto a quella di oggi: nessun girone di qualificazione, il primo turno coincide di già con gli ottavi di finale.

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