De Rossi, l’unico italiano della Roma al Mondiale

 ROMA – De Rossi sarà l’unico italiano della Roma ad andare in Sudafrica per il Mondiale. Questo pomeriggio, il ct azzurro Lippi ha diramato la lista dei 30 giocatori pre-convocati per la manifestazione che comincerà tra un mese; vale a dire l’11 giugno. Lippi ha chiamato quattro portieri, nove difensori, dieci centrocampisti e sette attaccanti.
I giallorossi Totti, Toni e Perrotta, che vinsero il titolo in Germania nel 2006, non partiranno, quindi. Anche se Lippi, in un’intervista al settimanale Oggi, racconta una situazione divertente. «Quando dormo da mia figlia a Roma, vado a letto col poster di Totti davanti agli occhi che mi osserva e mi risveglio con la stessa immagine. L’appartamento è tutto romanista. I cugini hanno fatto al mio nipotino Lorenzo il lavaggio del cervello e c’è un poster di Totti che mi perseguita». Niente da fare per il capitano della Roma, dunque.

Nè Totti nè Perrotta, la Roma in Sud Africa solo con De Rossi

 L’esclusione di Francesco Totti era da mettere in preventivo. Marcello Lippi aveva paventato la convocazione del Capitano giallorosso in vista dei Mondiali 2010 in Sud Africa ma pare chiaro – ormai – che sulla presenza del 10 capitolino non vi sia più alcuna speranza. Che abbia influito l’episodio di Coppa Italia, che abbia influito il lungo infortunio subito dal Pupone? Difficile dirlo, pare invece evidente che il viareggino abbia le idee chiarissime. Sa quale sarà il gruppo, confermato rispetto alle indiscrezioni, e opterà con ogni probabilità nell’innesto di uno, due calciatori che hanno ben figurato nella stagione agli sgoccioli. Questi – azzardiamo ma il compito non pare difficile – i 30 convocati allo stage pre-convocazioni:

Mondiali 2010 – GRUPPO D: l’Australia. I Socceroos vogliono diventare grandi

 Verso Sud Africa 2010 – La Nazionale di calcio dell’Australia è posta sotto la giurisdizione della Football Federation Australia, fino al 2005 Australian Soccer Association (la nostra Lega Calcio tanto per intenderci). Dal 1º gennaio 2006 è affiliata all’Asian Football Confederation (AFC), mentre in precedenza lo era all’Oceania Football Confederation (OFC). Piccola ma simpatica curiosità: i giocatori e i tifosi della Nazionale sono soprannominati Socceroos, termine derivante dalla fusione di soccer (calcio) e kangaroos (canguri).
Storia – La Nazionale australiana disputò le sue prime partite in un tour che si svolse in Nuova Zelanda nel 1922, nel corso del quale l’Australia ottenne due sconfitte e un pareggio. Nei 25 anni successivi al torneo Australia, Nuova Zelanda, Cina e Sudafrica, ebbero l’occasione di affrontarsi molte volte in partite amichevoli. Col passare del tempo e la conseguente diminuzione del costo dei viaggi aerei, l’Australia poté ampliare la lista dei suoi avversari, anche se, il suo isolamento geografico rispetto alla stragrande maggioranza della altre nazioni, ha continuato a giocare un ruolo fondamentale per lungo tempo.
Divisa e colori – Divisa giallo-verde che rientra nella casistica di binomio di colori per nulla indicativo rispetto a quelli messi a simbolo della bandiera nazionale (esempi simili sono quelli dell’Italia, dell’Olanda e della Germania). L’Australia, pur contraddistinta – come Nazione – da una bandiera blu con la ‘Union Jack‘ britannica sul cantone in alto a sinistra, una stella in basso a sinistra e le 5 stelle della Croce del sud a destra, adotta una maglia gialla con risvolti verdi, pantaloncini verdi e calzettoni gialli. Il rimando al Regno Unito, Paese a lungo colonizzatore, è evidente. Il giallo e il verde, in questo caso, sono colori che rappresentano rispettivamente il sole e la terra, a tratti ancora vergine, del nuovissimo continente.
 Mondiali – La squadra australiana riuscì a qualificarsi per la prima volta ai Mondiali in occasione del campionato del mondo 1974. Dopo 32 anni di tentativi falliti, gli australiani riuscirono nuovamente nell’impresa solo recente nel 2005, conseguendo ai play-off contro l’Uruguay la qualificazione per il campionato del mondo 2006. Tutta questa difficoltà per ottenere  le qualificazioni, dipendono anche dal fatto che l’Australia, per colpa dei complicati regolamenti della FIFA, in base ai quali avrebbe dovuto affrontare una lunga serie di partite per cercare di ottenere la qualificazione ai Mondiali.

Mondiali 2010, Ranieri su Totti: “Se non ci andasse, meglio per la Roma”

Claudio Ranieri lo dice apertamente: se Francesco Totti non fosse parte della spedizione azzurra per i Mondiali 2010 del Sudafrica, meglio per la Roma. Marcello Lippi non ha ancora deciso ma le ultime indiscrezioni danno il 10 giallorosso destinato a restare in Italia. Da La Repubblica:

Malinconia e rimpianti, applausi e lacrime, lo strano pomeriggio giallorosso vedrà come avversario il Cagliari di Daniele Conti, da affrontare senza Vucinic, bloccato da un problema alla caviglia. E proprio al momento del congedo gli spettatori potranno godersi (chissà se per l’ultima volta) la coppia dei sogni Totti — Toni, con Menez inizialmente in panchina. «Le motivazioni ci sono — sprona il gruppo Ranieri — abbiamo fatto un percorso stupendo. Quando sono arrivato sapevo che dovevo lavorare tanto. Con positività e con senso di lealtà siamo arrivati a giocarci lo scudetto e la coppa Italia contro una super squadra.

Mondiali 2010 – GRUPPO C: la Slovenia di Kek, orfana di Zlatko Zahovič

 SLOVENIA. Quella in Sudafrica 2010 sarà la seconda partecipazione ai Mondiali, la prima senza la stella slovena di tutti i tempi. Zlatko Zahovič, attaccante classe 1971 che detiene i migliori record con la maglia del proprio Paese. E’ quello con più presenze – 80, collezionate tra il 1992 e il 2004 – e col maggior numero di reti all’attivo – 35, una media di 0,44 a partita. Mondiale atto secondo. Per i biancoverdi allenati da Matjaž Kek il viaggio in Sudafrica per la prossima rassegna significherà soprattutto migliorare l’ingloriosa partecipazione del 2002 in Giappone e Corea del Sud. Il cammino fu di quelli da dimenticare al più presto. Nell’occasione venne eliminata al primo turno con zero punti, in quanto perdette 3-1 contro la Spagna, 1-0 contro il Sudafrica e 3-1 contro il Paraguay. Fu quello il campanello d’allarme per una compagine nata nel 1996 e capace da allora di mancare a tutti gli appuntamenti internazionali (eliminata ai playoff nel 2004, nei gironi di qualificazione del 2006 e 2008). Ma per la preparazione al mondiale africano l’involuzione ha finalmente subito un arresto e la tendenza è stata invertita. In fase di qualificazione ha concluso da seconda il suo girone dietro alla Slovacchia ma davanti a Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Polonia e San Marino.

Mondiali 2010 – GRUPPO B: l’Argentina. Messi e Maradona pronti per conquistare il titolo

 L’Argentina di Maradona è una delle Nazionali favorite per la conquista del titolo mondiale. La Seleccion ha, tra le proprie file, uno dei giocatori più forti al mondo: Messi. Ma pure gli altri elementi che compongono il reparto avanzato non sono da meno: Milito e Tevez su tutti. Il commissario tecnico è Diego Armando Maradona, che ricopre il ruolo dall’ottobre del 2008. L’Argentina è stata inserita nel girone B, insieme alla Nigeria, alla Corea del Sud e alla Grecia.

Mondiali 2010 – GRUPPO A: il Sud Africa. Storia triste, nera come l’apartheid

 Terzo Mondiale come squadra, il primo da Paese ospitante. Sud Africa, ovvero Nazione ospitante della diciannovesima edizione dei campionati Mondiali di calcio. Il 2010 è data storica perchè per la prima volta dal lontano esordio – 1930, Uruguay – la manifestazione voluta dall’allora presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche Jules Rimet, sbarca nel continente africano. Dopo l’esordio in Asia – nel 2002 l’evento congiunto di Giappone e Corea del Sud – arriva lo svezzamento del continente Nero. Un’apertura inevitabile verso un calcio e un Paese che sta tentando – a piccoli passi – di avvicinare i livelli sociali ed economici del mondo occidentale. Dopo Barack Obama – vien da dire – altra mano tesa (significativa) verso l’Africa.
BAFANA BAFANA. Momento topico per la storia sportiva di una Nazionale – quella sudafricana – che vive proprio in questi mesi il momento d’apice dell’esperienza calcistica. I Bafana Bafana (in zulu, i nostri ragazzi) indossano l’uniforme gialloverde che richiama i colori propri del Sud Africa anche se – con la caduta dell’apartheid – primi anni del Novanta – lo Stato ha assunto la denominazione informale di Rainbow Nation. Il Paese arcobaleno, quello in cui abitano uomini e donne dal differente colore della pelle.
 Una commistione di razze e di nazionalità figlia di secoli di colonizzazione (inglese soprattutto). E’ la casa di Pieter Willem Botha, che all’apartheid ha garantito un sostegno strenuo, e di Nelson Mandela, uno dei principali oppositiori e perseguitati uomini politici che ha ricevuto indietro – dalla Storia – un risarcimento (seppur parziale) per la segregazione e i ventisette anni di carcere imposti dai governi sudafricani pro-apartheid prima degli anni novanta con l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace del 1993 e l’elezione a Presidente (1994) nel corso delle prime elezioni democratiche svolte in Sud Africa.
NAZIONALE DI CALCIO. In un corso storico lungo uno studio decennale – tanto servirebbe a masticare, almeno un po’, le tradizioni sudafricane, si infila la storia calcistica di una Nazione che, anche nello sport, ha subito l’andamento storico e politico di avvenimenti che hanno segnato il Paese in ogni senso. La selezione calcistica nazionale del Sudafrica è posta sotto la protezione della South African Football Association ma non ha potuto competere e sfidare le Nazioni avversarie per volontà della Fifa. I Mondiali di calcio, per il Sud Africa, sono cominciati nel tardo 1994.

Mondiali 2010 – Italia, scelte fatte. Lippi: perchè?

 In attesa dei calciatori della Roma – Totti?, Toni?, De Rossi, Perrotta – la Nazionale italiana che si appresta ad affrontare i campionati del Mondo del 2010 è più o meno fatta. Tra convocazioni sconcertanti e defezioni eclatanti. Il passato, la Storia, dovrebbero essere considerati alla stregua di “maestri di vita”, come dicevano i nostri antenati latini. Benissimo. Viene da chiedersi allora cosa abbia imparato il Signor Marcello Lippi dalle cocenti delusioni patite da nazionali a fine corsa come è quella che il ct si appresta ad allestire in vista dell’avventura in Sud Africa, un’esperienza che si preannuncia “mordi e fuggi” come quei safari confezionati ad uso e consumo dei turisti tanto in voga laggiù. Anziani (almeno calcisticamente parlando) e appagati oppure giovani spremuti e ancora non molto affidabili sono il tratto saliente di un manipolo di pre-selezionati che più che farci ben sperare deve farci “sperare in bene”, ossia puntare almeno a salvarci la faccia.

Lippi: “Roma o Inter, in ottica Mondiale non cambia nulla”

 Marcello Lippi si sta preparando ai Mondiali 2010 in SudAfrica ma gli tocca sciogliere gli ultimi dubbi rispetto ai convocati. Di certo, fa sapere il Commissario tecnico a margine del seminario sugli sport di squadra organizato dal Coni, che ci sia in cima la Roma o l’Inter, a lui cambia poco.
VERTICE.Per me non cambia niente se in testa ci sarà la Roma o l’Inter. Cambierà per i tifosi, non per me. Voglio sfruttare con la massima attenzione questo ultimo periodo. Non vedo l’ora di avere a disposizione i miei giocatori e di andare in Sudafrica“.
VANTAGGIO MINIMO. Avere un punto di vantaggio in classifica è una cosa importante. Prima lo aveva l’Inter, ora lo ha la Roma. Cambia la prospettiva visto che prima si dipende dagli altri, dopo invece si ha il destino nelle proprie mani“.
GARE DECISIVE.La prossima giornata? No, non credo. Dopo ci saranno altri 12 punti a disposizione“.

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