Cassano: “Lippi, non riesco a tifare per te”

 Con la schiettezza che lo contraddistingue, Antonio Cassano ammette che non riuscirà a tifare per Lippi, nel corso dei Mondiali in Sudafrica, pur precisando che sarebbe felice di vedere gli azzurri festeggiare la seconda Coppa del Mondo: “Sarei contento che l’Italia vincesse, ma non per lui – dice Cassano durante un’intervista a Sky -. Le porte sono state aperte per tutti ma non per me. Può darsi che Lippi soffra la mia personalità. Spero che con Prandelli sia diverso. Se ho le stesse opportunità degli altri in Nazionale per ma gioco con tutti”. Fantantonio non nasconde una certa “passione argentina“: “Non ho visto Italia-Paraguay, sono stato in giro fino a tarda sera… L’unica partita che ho visto per intero è stata Argentina-Nigeria, perchè c’è Messi. Se 2-3 dell’Argentina vengono da noi…“.

L’Italia all’esordio Mondiale: da Barison a De Rossi

 Tutti i colori dell’Africa ieri sera si sono tinti d’azzurro. Dal cielo di Berlino a quello di Città del Capo la seconda Italia di Marcello Lippi ha cominciato ufficialmente il cammino iridato che terminerà (si spera) a Johannesburg l’11 luglio. De Rossi&co. hanno pareggiato per 1-1 il match inaugurale contro il Paraguay da campioni in carica, grazie alla Coppa del Mondo conquistata quattro anni fa in Germania.
Quattro sono le gare – con quella di ieri – contro una squadra sudamericana (2 vittorie, contro Cile e Ecuador e 2 pareggi ancora contro il Cile e, appunto, Paraguay): quando l’Italia ha affrontato all’esordio una formazione del Sud America non ha mai perso.
Si iniziò nel 1934: Vittorio Pozzo guidò gli azzurri nella prima storica edizione della competizione, superando gli Stati Uniti con un secco 7-1. Quattro anni più tardi fu la Norvegia a doversi arrendere agli azzurri sul risultato di 2-1 dopo i tempi supplementari (le prime due edizioni dei Campionati del Mondo, infatti, si disputarono a scontri diretti sin dal primo turno). Sia nel ’34 che nel ’38 l’Italia si innalzò nel gradino più alto del podio. La Nazionale del Bel Paese nelle ultime due edizioni ha iniziato la competizione con il piede giusto: nel 2002 nel Mondiale nippo-coreano gli azzurri di Trapattoni, opposti all’Ecuador, superarono i sudamericani per 2-0 grazie ad una doppietta di Christian Vieri.

Il popolo degli allenatori

 Dal Corriere dello Sport:

L’afoso pomeriggio non passava più. Una granita alla menta, tanto per dare tregua alla canicola, quattro calci nel rettangolo verde al­lestito al centro di quello che, solita­mente, serve da galoppatoio per il concorso ippico Piazza di Siena. Una risata, una battuta, una sbircia­tina al maxi schermo da 50 mq, giu­sto per sapere come va a finire Giappone-Camerun, l’antipasto pri­ma del piatto forte, prima dell’Italia di Lippi. E soprattutto le scommes­se senza puntare nulla, le giocate virtuali al quesito più straziante: ma stasera, poi, chi scende in campo? Con il 4-4-2, modulo che sta bene un po’ con tutto, come il nero che ‘ sfina’, o mastro Lippi sceglie­rà formule tattiche ben più elaborate?

« L’importante è vincere – arringa Marco, 22 anni -, non siamo gli stessi di quattro anni fa, ma possiamo farcela co­munque » . Popolo di allenatori gli italiani, si sa. Chi- gioca- chi, chi-gioca-come: tutto finisce con l’alzarsi della luna, perché la metamorfosi in tifo­si- mannari è un atti­mo. Titolare Pepe, pure Iaquinta: qualche sorpresa? «No, io lo sapevo – assicura Francesco, 23 anni -, Lip­pi non poteva lasciare fuori due gio­catori così» . 

Brasile-Corea del Nord: stasera debutta Juan

 Dal Romanista:

Lo pensano anche i brasiliani che il modo di dire “la miglior difesa è l’attacco” non è più valido. Per lo meno non per la Seleçao di Carlos Dunga, che questa sera alle 20.30 esordisce nel Mondiale affrontando al Corea del Nord. No, per i verdeoro del 2010 il miglior attacco è la difesa. Quella comandata dal romanista Juan e da Lucio. Una coppia che l’Inter vorrebbe riproporre anche in nerazzurro, magari come frutto della trattativa Burdisso. Ma non se ne parla neppure, Juan non si muoverà dalla Roma per nessuna ragione al mondo. L’unico modo per vederli insieme sarà al Mondiale. I quotidiani brasiliani celebrano i due giocatori e li definiscono come il vero punto di forza della loro nazionale. Globoesporte riporta alcuni dei loro numeri: Nelle 49 partite giocate insieme la Seleçao ha incassato appena 28 gol, alla media di 0,57 a match. Lo score parla di 34 vittorie, 10 pareggi e 5 sconfitte.

Conti: “De Rossi? Sarà il suo Mondiale”

 Dal Romanista:

Campioni del mondo lo si è per sempre. A ventotto anni dal trionfo del Bernabeu che ha consegnato all’Italia il suo terzo titolo, Bruno Conti, che di quell’impresa fu uno dei protagonisti, non nasconde una certa fiducia riguardo alle sorti della spedizione azzurra: «Sarà difficilissimo ripetere lo straordinario cammino di quattro anni fa – ha detto il direttore tecnico giallorosso a romanews.eu -, ma sono certo che ci toglieremo delle grandi soddisfazioni. Come accade sempre prima di questa competizione, di polemiche attorno agli azzurri ce ne sono tante, ma so per esperienza che spesso è utile per unire e cementare ancora di più il gruppo, cosa fondamentale per vincere un Mondiale». A rappresentare la Roma in Sudafrica c’è un solo giocatore, uno che Conti conosce da sempre, dal momento che ha iniziato la sua avventura in giallorosso proprio in un campus estivo organizzato a Nettuno.

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