
Flora Viola rimane un personaggio amato e indimenticabile. Roma ne ha celebrato la vita e la Curva Sud, in occasione della gara tra giallorossi e Bari, ha voluto ricordarla fino alla fine. L’articolo è tratto da Il Romanista in edicola oggi:

Flora Viola rimane un personaggio amato e indimenticabile. Roma ne ha celebrato la vita e la Curva Sud, in occasione della gara tra giallorossi e Bari, ha voluto ricordarla fino alla fine. L’articolo è tratto da Il Romanista in edicola oggi:
La classifica della Serie A alla tredicesima giornata: Inter 32
I risultati della tredicesima giornata di serie A: Bologna –

Il rientro in campo di Francesco Totti in occasione di Roma-Bari visto attraverso le pagine de Il Romanista. Eccolo:
Quarantanove giorni dopo Roma ritrova il calcio nella sua massima espressione. L’Olimpico e i romanisti ritrovano Francesco Totti. Per quanti minuti? E’ importante saperlo, certo, ma quel che conta è che ci sia. Basta la sua presenza a ridare entusiasmo ad una città che senza lui è stata un po’ più triste. Ma oggi è diverso, oggi c’è il capitano. Che riparte con la voglia di spaccare il mondo per cancellare un mese e mezzo fatto prima di dubbi e di tentativi di essere più forte del dolore, poi di tanto lavoro per recuperare dell’operazione.
La voglia di sempre, quella che gli aveva fatto cominciare la stagione a ritmo di record. Ricordarli, i suoi numeri, non fa mai male, per non perdere di vista cosa è stato, cosa è, e (speriamo) cosa sarà Francesco per questa squadra per tanti anni ancora. Sedici gol in dodici partite, 184 in Serie A (ottavo nella classifca assoluta nella quale ha raggiunto Batistuta), 256 in totale con la maglia giallorossa.

Rassegna stampa corposa, quella relativa alle pagine de Il Tempo, che dedica un ampio servizio alla massiccia presenza di baresi nella Capitale per assistere all’incontro tra Roma e Bari. Si parla di oltre diecimila spettatori ospiti che dovrebbero essere posizionati nel settore canonico e in matà curva nord. L’articolo:
Il Bari a Roma. Per giocarsela alla pari. Trasformare l’Olimpico in un’aia e farlo diventare casa propria. Un’impresona, altrochè. Ma i Galletti ci credono – ora come ora – di non essere inferiori ai giallorossi e poter pensare ai tre punti. Più di un elemento accomunano Bari e Roma, senza dubbio: il Mezzogiorno, le quattro lettere del nome, il fatto di essere patria di buonumore, terre di ottimo cibo, il rosso dei colori sociali delle due squadre di calcio (accompagnato dal bianco nell’un caso, dal giallo nell’altro), il fatto che siano luoghi impreganti di storia e di commercio. Gli scambi marittimi e gli scali ferroviari – lo dice la Storia – ma pure quegli altri scambi. Calcistici.
Che si sono fatti importanti con l’avvento nella Capitale di Antonio Cassano, uno che inosservato non c’è mai passato e che dietro di sè ha saputo portare una simpatia barese per la città capitolina. Che da lì in avanti, Bari l’ha apprezzata finchè Madrid s’è portata via buona parte di quell’affetto (e pure Cassano). Nella stagione in corso, il forte legame di amicizia tra Luciano Spalletti e Giampiero Ventura aveva ricreato un ambiente armonico tra le due società calcistiche: quando Lucianone se n’è andato, Ventura era già riuscito a strappargli gli acquisti di Edgar Alvarez e Souleymane Diamoutene.

Si riparte da Francesco Totti. In campo contro il Bari: già solo così, l’ambiente pare completamente rinvigorito. Tifosi, società, giocatori: il Capitano ha portato una ventata di grande ottimismo. Come suo solito. Articolo ripreso dalle pagine de La Gazzetta dello sport:
Meno male che Totti c’è. Il ritorno del capitano dopo 49 giorni – il 4 ottobre l’infortunio con il Napoli, il 26 l’operazione al ginocchio destro per intervenire sul menisco mediale – è un raggio di sole in un club tormentato dai problemi economici. Tempi cupi per la Sensi, la guerra con Unicredit, creditrice di oltre 324 milioni con Italpetroli. La citazione in giudizio della holding da parte di Unicredit, che ha chiesto l’annullamento del bilancio 2008- e le successive dichiarazioni della Sensi (“onoreremo il debito”) hanno costretto la presidentessa a presentarsi ieri mattina a Trigoria e a riunire la squadra per un colloquio prima dell’allenamento. “Non date retta ai giornali, qui non c’è nessun fallimento in arrivo. State tranquilli e giocate.” Il messaggio.

Sette gare da qui alla fine dell’anno, prima della sosta di Natale. Sette appuntamenti che la Roma non deve fallire per puntare decisa verso una direzione che dia un senso significativo al campionato degli uomini di Claudio Ranieri, il quale auspica un filotto di vittorie. Dovesse essere così, non sarebbe più neppure da folli parlare di approdo in Champions League, prospettiva che garantirebbe ai giallorossi una bella boccata di ossigeno anche per quel che concerne la cassa della società. Ce ne parla La Gazzetta dello Sport:

Manca una settimana all’appuntamento dell’Olimpico quando, alla tredicesima giornata di campionato, si affronteranno Roma e Bari e il primo a prendere la parola rispetto alla gara tra giallorossi e Galletti è uno degli attaccanti in quota ai pugliesi, artefice, a suon di gol, della promozione del Bari in serie A. Quest’anno non ancora esploso in maniera convincente, eppure costante spina nel fianco delle difese avversarie.
Vito Barreto ha le idee chiare e sa molto bene quali siano le reali capacità del gruppo di cui fa parte che, già in precedenza, ha mostrato di poter fare male alle squadre più blasonate. Il Bari è la rivelazione del campionato e Barreto mostra coerenza nel fare una disamina rispetto alle ultime gare, proprio quelle in cui il reparto offensivo non è sembrato così puntuale come in precedenza:

Claudio Ranieri ha stilato la prima lista di coloro che lo hanno convinto e di quanti lo hanno al contrario deluso.
Dopo aver dato una possibilità a tutti gli uomini in rosa, il tecnico testaccino ha tratto qualche conclusione: il giudizio peggiore è quello lasciato dal trittico brasiliano formato da Alexander Doni, Julio Baptista e Cicinho; benissimo i francesini Jeremy Menez e Faty. In grande ascesa le quotazioni di Julio Sergio.
A riportare l’elenco di chi ha funzionato e chi no, ci pensa la Gazzetta dello sport in edicola oggi:
Riportiamo l’articolo tratto dalla Gazzetta dello Sport sul portiere Doni, che alla fine ha accettato la convocazione di Dunga per l’amichevole che la Selecao disputerà con l’Inghilterra in Qatar.
«Un casino inutile». Doni lo dice con il sorriso disteso da «scampato pericolo», felice di essere dove voleva essere: stavolta con il Brasile e non con la Roma, che voleva negare alla Seleçao anche lui, come Juan. Felice di essere qui, a Doha, perché c’è un tempo per tutto e lui di tempo non ne ha troppo per prendersi il Mondiale in Sudafrica. Queste due amichevoli (domani e mercoledì) con Inghilterra e Oman e quella che il Brasile giocherà a marzo: dopo la Coppa America 2007 giocata da titolare, Doni vede il corridoio giusto dove infilarsi per vincere la concorrenza di uno fra Victor (Gremio) e Marcos (Palmeiras) e far parte della spedizione verdeoro, da secondo o terzo alle spalle dell’intoccabile Julio Cesar
Questo è l’articolo tratto dalla Gazzetta dello Sport sull’ipotesi del tridente.
Violino, violoncello e pianoforte. Oppure chitarra, basso e batteria. Nella musica funziona così: c’è il trio classico e c’è il trio rock. Nel calcio, di solito, il trio è composto da un trequartista (il pianoforte o la chitarra) e due attaccanti. La Roma, dove il trio sta tornando di moda, propone una diversità: un centravanti nato trequartista (il chitarrista Totti), un centravanti che gioca spesso esterno (il basso Vucinic), un esterno che sa fare il trequartista (la batteria Menez). Finora, tutti e tre insieme hanno giocato solo 19 minuti: quelli finali di Roma-Juventus, ultima puntata della saga spallettiana.
Tratto dall’articolo del Corriere dello Sport di oggi.
La Roma è prima in classifica. Non abbiamo bevuto troppo, perché non stiamo parlando ovviamente di quella del campionato, dove la posizione è decisamente più in basso, ma di un’altra classifica, molto particolare, ma che comunque sottolinea come in questa stagione il fattore sfortuna non si sia dimenticato di abitare dalle parti di Trigoria. Sia chiaro, non vuole essere un alibi, ma una semplice constatazione di fatti. La Roma primatista è quella per le sostituzioni nel primo tempo, sostituzioni che nel novantanove per cento dei casi sono dettate da infortuni. La statistica è il frutto di un dettagliato e scrupoloso lavoro del sito LAROMA24.IT, che ha preso in esame le prime dodici giornate di questo campionato. La Roma è stata capace, si fa per dire, di dover cambiare un suo giocatore in sei occasioni, in pratica il venti per cento di queste sostituzioni per infortunio ( in tutto sono state 30) registrate per tutte le venti squadre della nostra serie A.

A riferire di un possibile “caso” rispondente al nome di Alexander Doni è il Romanista che, nelle pagine in edicola oggi, ricostruisce i momenti che hanno preceduto la gara tra Inter e Roma, illustrando i reali motivi dell mancata partecipazione dell’estremo difensore alla partita di San Siro. Precauzione, certo, ma anche parecchio altro di più. Leggete qua: