Trigoria, campi nuovi tra due settimane

 Ancora un  approfondimento sulla vicenda dei campi di Trigoria. Riportiamo l’articolo del Corriere dello Sport.

I tecnici rassicurano: il 20 ottobre due terreni a pieno regime. Ma emerge che il problema si poteva risolvere molto prima.
Da oltre un anno si discute sui campi di allenamento di Trigoria. La questione è annosa, il problema di poter disporre di un terreno in perfetto stato su cui poter far allenare i giocatori ogni giorno in piena sicurezza, in un’era in cui il minimo dettaglio può fare la differenza, è comune a molte squadre, e non solo inItalia.
Ora la situazione a Trigoria è però arrivata a un punto di non ritorno: i campi da oltre un anno non sono all’altezza di una squadra che punta a tornare in alto, di una società che paga il quarto monte stipendi della serie A e che fa allenare i suoi calciatori su terreni sui quali c’è anche il rischio di infortuni.
Dicono che il più bravo a gestire i campi di Trigoria sia stato Fabio Capello. Il quale organizzava gli allenamenti due giorni su un campo e poi cambiava, appunto per non peggiorare ulteriormente la situazione del terreno stesso e consentire al manto erboso di riposare e riprendersi, prima di tornare a calpestarlo.
Spalletti, invece, di campo, ne considerava valido uno solo e per un mese faceva allenare la squadra solo su quello. Ma fu il tecnico toscano il primo a lanciare l’allarme, un anno fa. E allora si disse: «Durante l’estate, con la squadra in ritiro a Brunico, i campi saranno sistemati».
Ranieri, dopo un mese alla Roma, ha fatto partire una nuova denuncia, muovendo di fatto una critica costruttiva alla società. Ranieri è abituato a lavorare in grandi club in tutta Europa e ha avvertito anche la necessità di avere entrambi i campi con le stesse misure regolamentari dell’Olimpico. Uno era più corto di due metri. Sarà sistemato. Con la speranza di non doverci rimettere di nuovo le mani.
LA SOCIETA’
A Trigoria i lavori procedono Per eseguire il restyling, usato l’Olimpico come “modello”
I lavori a Trigo­ria adesso procedono spe­diti. Per recuperare i tem­po perduto. Ieri c’è stato un summit, alla presenza dei dirigenti, di un agro­nomo, dei rappresentanti della Palocco Garden, la ditta che cura i campi di Trigoria, il geometra di fi­ducia della famiglia Sen­si, Giancarlo Coricelli. Ie­ri non è stato possibile parlare con i responsabili, per capire come mai nel nuovo campo, allestito da pochi mesi, ci fosse la sab­bia, come ha detto molto seccato Ranieri. Dei cam­pi di allenamento di Tri­goria si era già lamentato Spalletti, un anno fa. Sem­bra che la sabbia all’inizio sia necessaria per dare uniformità a un nuovo campo. Da questa setti­mana sono iniziati i lavori anche sull’altro campo. Gli esperti che hanno re­lazionato al presidente Rosella Sensi assicurano che il 20 ottobre ci saran­no entrambi i campi a re­gime. Il “B” sarà reso re­golamentare, attualmente è più corto di quasi due metri. Sarà esaudita una precisa richiesta di Ranie­ri. Il manto erboso dei campi di Trigoria è stato studiato seguendo i criteri dell’Olimpico. Sotto, uno strato di gramigna e sopra quella che comunemente viene chiamata erba in­glese, loietto, in latino Lo­lium, che trova nel livello inferiore una struttura più solida. Una tecnica che al­l’Olimpico è risultata vin­cente e che viene seguita in tutta Italia.
L’AGRONOMO DELLA LEGA
Giovanni Castel­li è l’agronomo responsa­bile per conto della Lega Calcio dei campi di serie A e B. Da venti anni ha messo a disposizione del mondo del calcio la sua esperienza professionale. Abbiamo chiesto anche a lui come si fa mantenere efficiente un terreno di gioco. « Io la situazione di Trigoria non la conosco, ci sono stato per mia co­noscenza invitato dalla società. Ma posso dire che un campo nuovo, se si mette mano al portafo­glio, può essere appronta­to in 36 ore. Questo in una situazione d’emergenza, diciamo in casi normali qualche giorno, al massi­mo qualche settimana. Ci­to un episodio. Ad Ascoli, tre anni fa, in seguito ad un’abbondante nevicata, si rifece completamente il terreno di gioco durante la sosta di Natale cam­biando anche il substrato. Non si possono accampa­re scuse. Per rifare un campo da calcio il tempo necessario è ridotto. Di­pende da quanto ci si in­veste. Se si semina e si aspettano sei mesi prima di giocarci, oppure se si scelgono le tecniche tra­dizionali piuttosto che quelle innovative si spen­de molto meno. Il metodo più rapido è quello con i Big Rolls, tappeti di erba già pronta, con un anno di vita, che vengono srotola­ti su un terreno. Se si usa­no zolle provenienti da vi­vai abituati a lavorare per il calcio, possono durare a lungo» .
LA NOVITA’
Gianfranco Terruz­zi è l’agente per l’Italia di Desso Sports System, l’azienda belga che ha bre­vettato un sitema innovativo unico al mondo. E’ loro il ter­reno di gioco dell’Emirates Stadium dell’Arsenal, ap­prezzato da Spalletti e dai giocatori della Roma. Ter­ruzzi inviò un preventivo a Trigoria lo scorso mese di febbraio, ma non ha mai ri­cevuto risposta. L’azienda belga adotta una tecnica mi­sta, con erba artificiale e na­turale. Il metodo si chiama grass master e su un campo di calcio vengono impiantati venti milioni di ciuffetti di erba artificiale, a due cen­tiemtri di distanza l’uno dal­l’altro. In mezzo viene pian­tata l’erba naturale, che cre­sce e si aggroviglia intorno a quella artificiale, formando un campo di calcio assoluta­mente omogeneo e regolare, che consente al pallone di rimbalzare uniformemente. Terruzzi è coinvinto che que­sta sia la nuova frontiera per i campi di calcio e che presto verranno omologati anche in Italia. «Bisogna guardare avanti, con il nostro brevetto mondiale abbiamo fatto campi in tutto il mondo. Ci vogliono due mesi per alle­stirli, ma hanno hanno un’ot­tima tenuta, sono resistenti alle pioggie insistenti e sono ideali per i campi di allena­mento » . Una curiosità. Grass Master era stato approvato anche da Paul Burgess, il giardiniere dell’Arsenal che è stato ingaggiato dal Real Madrid come fosse un cal­ciatore. Ha vinto la Coppa quale miglior giardiniere dei campi di calcio d’Europa.

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