La Roma va verso l’asta

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 Dal Messaggero:

Un’asta competitiva per vendere la As Roma. Il processo partirà formalmente la prossima settimana. Il giorno dovrà essere ancora concordato ma, secondo quanto risulta a Il Messaggero, nel corso di un vertice fra Rosella Sensi e Unicredit si definirà la procedura precisa dell’asta con le modalità e i tempi. Questo sarebbe il risultato di un vertice «preliminare» svoltosi ieri mattina a Milano presso la sede della banca in piazza Cordusio. «Sono incontri di aggiornamento, non decisivi, gli incontri importanti si fanno con la famiglia Sensi», ha detto Paolo Fiorentino, deputy ceo (vice amministratore delegato) di Unicredit poco prima della riunione con Alessandro Daffina, capo della Rothschild Italia, l’advisor ingaggiato di comune accordo fra Unicredit e la famiglia romana nell’ambito del piano di ristrutturazione di Italpetroli. All’incontro, durato un paio d’ore, avrebbero partecipato anche Piergiorgio Peluso, a.d. di Unicredit corporate banking, i legali e il team di Daffina. La ricognizione fatta sarebbe servita a mettere alcuni paletti dell’avvio della procedura di vendita del club che rappresenta il primo punto dell’accordo sul debito siglato il 26 luglio scorso, impostato sulla riorganizzazione di Italpetroli. E per la quale la As Roma verrà controllata da Newco Roma, una società da costituire fra qualche settimana partecipata al 51% dai Sensi e al 49% da Unicredit e che avrà in pancia il 67% della squadra di calcio. Si sarebbe convenuto che per cedere il club si ricorrerà alla procedura classica di un’asta competitiva, una procedura in base alla quale i partecipanti gareggiano secondo regole prefissate.

Due sono le modalità per procedere all’asta: sollecitazione di offerte da parte di Rothschild mediante inviti a soggetti che si sono già manifestati (oltre una decina) e non oppure attraverso la pubblicazione di un annuncio sui giornali. Il kick-off meeting, come in gergo finanziario si definisce il calcio d’inizio di processi di vendita di beni ma anche di quotazioni in borsa delle società, in programma la settimana prossima con il faccia a faccia Unicredit-Sensi, dovrà decidere quale delle due strade intraprendere. Quasi certamente si sceglierà la prima, cioè la sollecitazione ad inviti in quanto l’altra viene seguita soprattutto nelle procedure di amministrazione straordinaria: negli anni scorsi annunci sulla stampa furono fatti per la vendita degli asset della Parmalat e della Cirio. Ma comunque, come ha detto a chiari lettere Fiorentino, le decisioni vere saranno prese di concerto con Rosella Sensi non solo per il contratto di fine luglio ma anche perchè la volontà della banca è di coinvolgere al massimo l’attuale numero uno della Magica. In forza dell’intesa di fine luglio, infatti la Sensi «conserverà la carica di Presidente con deleghe operative per un periodo di 24 mesi dalla data di sottoscrizione dell’accordo». Quindi il prossimo summit servirà a mettere nero su bianco la procedura di asta, ma anche a definire i termini della gara, partendo dal prezzo fino ai tempi. In queste aste competitive l’advisor, dopo aver inviato gli inviti, si fa sottoscrivere lettere di riservatezza sulla documentazione inviata che descrive la società giallorossa. I tempi comunque non sono brevi. Tra gli invitati ci saranno Clessidra, Angelucci – che di recente tramite l’advisor Imi avrebbe fatto sapere a Rothschild di offrire 120 milioni – Angelini, Sawiris, i fondi americani e arabi e anche uno orientale. Ma nel vertice coi Sensi si potrebbe concordare anche di invitare altri soggetti non manifestatisi e di cui le parti, quindi anche la presidentessa, sarebbero a conoscenza di un potenziale interesse. L’efficacia dell’accordo sul debito è subordinato all’ok di Mps e Bnl ma anche e soprattutto all’esenzione dell’obbligo di opa sulla Roma, quotata in Borsa, da parte della Consob: la Commissione tornerà a riunirsi oggi. E comunque tutte queste condizioni dovranno avverarsi entro il 30 settembre.


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