Quando Viola disse…

di Redazione Commenta


 Dal Romanista:

La mattinata di ieri trascorsa alla Biblioteca Nazionale di Castro Pretorio era per me consacrata a ricerche dedicate alla Roma del passato, ma la bobina dell’aprile del 1982 mi ha consegnato ad un’attualità tanto inaspettata quanto curiosa da analizzare. L’8 aprile dell’anno che sarebbe culminato nella conquista del nostro terzo titolo mondiale, infatti, l’AS Roma comunicava la decisione presa dal C.d.A. del Club di aumentare il capitale sociale da 2 a 5 miliardi, aprendo alle sottoscrizioni del “romanista della strada”, che avrebbe potuto acquistare delle azioni immesse sul mercato a prezzo di 5 mila lire cadauna. A margine di questa iniziativa Dino Viola espose la sua idea di quello che sarebbe stato il futuro della Roma negli anni a venire, un intervento lucido e sorprendente per quelli che sono i discorsi all’ordine del giorno nel mondo giallorosso in queste settimane. Per presentare quale fosse, quasi trent’anni or sono, il parere di Dino Viola sull’azionariato popolare e sull’allargamento del concetto di “proprietà” di una società di football, occorre riassumere il contesto in cui quelle dichiarazioni vennero fatte.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>