Trigoria: Adriano, Simplicio, Rosi, Pena. Un sorso, un palleggio…

 Adriano, il secondo giorno. Trigoria e Roma stanno iniziando a essere familiari all’imperatore che – e chi, se non lui – pare stia mostrando di gradire il lavoro fisico e il contorno extracalcistico. Nessuna birra di troppo, solo la squisitezza di certi sapori caserecci di cui sa essere portatore sano quel genio ai fornelli di Checco dello scapicollo. Allenarsi – con popò di premio finale – dev’essere senz’altro più gradevole e, in barba a qualunque problema di fuso (si è ironizzato abbastanza, sul fatto che Adriano si sia addormentato il pomeriggio dello sbarco nella Capitale: lo si cominci a fare, eventualmente, su chi aveva pensato che – appena messo piede a Roma – il brasiliano avrebbe dovuto fare seduta inaugurale), Adriano è sceso sul campo del Fulvio Bernardini anche in mattinata. Più di 30 gradi, meglio così (si sgonfierà prima): con lui, Fabio Simplicio,  il giovane portiere rumeno Pena e Aleandro Rosi. Manca Claudio Ranieri ma non chi ne fa le veci: il preparatore Paolo Benetti, degnamente supportato dal preparatore della Primavera, Manrico Ferrari. Il programma della mattina: lavoro di potenziamento degli arti superiori, esercitazioni di stimolazione della forza degli arti inferiori, circuito tecnico, giri di campo, stretching, addominali, lavoro col pallone. Tra un sorso e l’altro: roba che, a un certo punto, riesci a tenere la conta di quante palle toccano ma non quella di quante borracce svuotano. La seconda parte di sessione per l’Imperatore è prevista nel pomeriggio: dalle 17, altra dose di giri di campo.

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