Totti sta con Ranieri

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 Il Messaggero:

Un passo indietro, per confermare comunque tutto. Per il bene della Roma. Dopo il colloquio di giovedì con Ranieri e quindi dopo le sue dichiarazioni nel post-partitaccia di Monaco di Baviera, ieri Francesco Totti ha deciso di spegnere ogni polemica, andando perfino oltre il silenzio stampa imposto dalla società. Un chiarimento al popolo, un modo per fare gruppo. Per andare oltre le incomprensioni dialettiche che fanno male, ma se si sanno leggere, possono anche dare quella sterzata che serve. Da capitano. E da tifoso della Roma.

Totti scrive sul suo blog, rivolgendosi «a tutti i tifosi della Roma, quelli veri che come me e il mister amano la maglia giallorossa incondizionatamente». Così, tanto per cominciare. Me e il mister, dice. La coppia non è scoppiata, insomma. «Negli ultimi giorni si è parlato molto e scritto di tutto. A questo punto, per evitare ulteriori interpretazioni devianti rispetto a quella che è la realtà, credo sia doverosa una precisazione relativamente a tutto ciò che è stato scritto, e per come sono state titolate dai giornali certe mie frasi». Vai.

«Ero con alcuni tifosi per delle foto lontano dalla zona riservata alla stampa e in quel momento ho semplicemente risposto ad un’affermazione sull’incontro in modo tipicamente romano, che come i romani sanno è espressivo e colorito». Ricordiamo la frase: «Stasera abbiamo fatto catenaccio». La sua precisazione, quindi. «Chi mi conosce sa bene che quando perdo le partite sono il primo ad essere dispiaciuto, prima come tifoso e poi calciatore. Vorrei vedere la mia squadra giocare sempre a viso aperto contro tutti per onorare il nome e la grandezza di questa città che rappresentiamo».

Un parere, il suo, che poi è stato un po’ di tutti, compagni di squadra e tifosi compresi. E il rapporto con Ranieri? «Il dialogo di un calciatore con il proprio allenatore è quotidianità e ancor più se sei il capitano della squadra: questo sempre, indipendentemente dagli andamenti delle partite e dai risultati. E’ una comunicazione giornaliera e costante. Ma con Ranieri si va anche al di là di un semplice confrontarsi, è un rapporto decisamente stretto e vero quello che si è creato: il nostro è un dna di romani e romanisti, un filo conduttore che lega chi parla la stessa lingua, si capisce al volo e non ha bisogno di troppi preamboli». Eccolo, il finale. «Teniamo a questi colori, a questa maglia, ai nostri tifosi: siamo noi i primi sostenitori e come tali ci comportiamo». I due ieri scherzavano durante l’allenamento. Quantomeno era importante parlarsi. Fatto. Romani o non.


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