Il caso Simplicio

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 Dal Messaggero:

 Le tentazioni possono attendere. E così se nel viaggio di ritorno da Monaco l’idea di presentare domani dall’inizio Simplicio era balenata nella mente di Ranieri, dopo l’allenamento di ieri le possibilità per il brasiliano di partire titolare contro il Bologna si sono ridotte (ma non azzerate). Cosa è accaduto? Nulla in particolare, se non che nelle ultime due sedute l’ex rosanero è apparso agli occhi dell’allenatore ancora in leggero ritardo di condizione rispetto al gruppo. Quella di domani è una gara assolutamente da vincere e servirà soprattutto gente se non fresca (visto l’impegno di Champions) almeno rodata. Per questo motivo sono in ascesa le quotazioni di Menez, anche se il cambio ritardato di Monaco ancora non è stato digerito completamente dallo staff tecnico.

Per Simplicio, quindi, potrebbe prospettarsi l’ennesima panchina, con possibilità però di ritagliarsi qualche scampolo di gara nella ripresa. E pensare che la Roma se lo ha preso, deve dire grazie alla solerzia del ds Pradè che una volta raggiunto l’accordo con il calciatore e il suo entourage non ha esitato a depositarlo il 3 giugno. Sei giorni dopo, il 9, ha utilizzato lo stesso iter con Adriano. Scrupolosità ripagata poco dopo. Il cambiamento (in corsa) della normativa sugli extracomunitari, infatti, ha comportato che se il club giallorosso avesse depositato il contratto il 2 luglio (giorno della decisione della Figc) sarebbe stato poi costretto a tesserare solo uno tra i due, nonostante il centrocampista (arrivato a parametro zero) provenisse da una squadra del nostro campionato. Una scelta, quella di acquisire Simplicio, avallata da Ranieri al punto che la Roma durante l’estate ha rifiutato anche qualche avance di altri club pur di mantenerlo in rosa. Ora dopo 4 gare ufficiali, il brasiliano attende ancora il suo turno ma dopo le iniziali incomprensioni dovute alla scarsa comunicazione, da qualche giorno appare più sereno, conscio che il suo momento potrebbe (e dovrebbe) arrivare a breve.


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