La Roma vuole ripartire

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 Dalla Repubblica:

Totti e il tridente. Riparte da qui la Roma, a caccia di punti e di gol, per riemergere da una crisi non più soltanto di risultati. Alle certezze del capitano e di Borriello, Ranieri aggiungerà Vucinic. Una novità assoluta: mai prima d’ora, i tre avevano giocato insieme. Neanche un minuto. Per farlo, sarà necessario il sacrificio di tutti, a partire proprio da Vucinic, che farà da raccordo tra il centrocampo e l’attacco. Il patto squadra-Ranieri dei giorni scorsi ha toccato anche il montenegrino, “pronto a giocare da esterno nel 4-4-2”, come ha garantito lo stesso numero 9 al tecnico.

TRIDENTE MASCHERATO – In realtà, più che un tridente, Ranieri dovrebbe riproporre un 4-4-2 (o 4-2-3-1, dipende dalla posizione di Totti) in cui l’esterno sinistro sarà proprio Vucinic: ieri Ranieri aveva provato il tridente in allenamento, isolando i tre attaccanti su un campo a parte per spiegare i movimenti offensivi, prima di richiamarli con il gruppo per esercitazioni di squadra. Oggi, il forfait di Perrotta (steso da un attacco influenzale), spalanca definitivamente le porte al rientro in squadra del montenegrino nella posizione di cursore mancino. L’attaccante in questa stagione ha realizzato appena tre gol, di cui soltanto uno, per quanto pesante (l’1-0 all’Inter), con la maglia della Roma. Gli altri li ha messi a segno con la maglia del suo Montenegro. Partenza frenata? Non certo una novità: nei quattro anni trascorsi a Roma Vucinic non aveva mai iniziato meglio il campionato. Anche lo scorso anno, il più produttivo in termini di reti – 14 a fine stagione – Vucinic si è sbloccato soltanto il 1 novembre (Roma-Bologna 2-1). La speranza di Ranieri è che il rientro del centravanti ridia smalto anche ad un reparto avanzato che in campionato non partiva così male addirittura dal 1995 (appena sei reti contro le sette attuali). E che, soprattutto, non ha ancora visto sorridere Totti.

AMULETO – Anche per questo, Parma sembra arrivare nel momento giusto. Nonostante le inside di una trasferta che non si annuncia come una passeggiata di piacere (anzi), Totti può sorridere. Ai gialloblù il capitano della Roma ha realizzato in carriera 15 reti, 14 in campionato e una in coppa Italia. Il bersaglio preferito del numero dieci, che proprio al Tardini ha colpito per l’ultima volta in trasferta, lo scorso 1 maggio, con l’ultimo “cucchiaio” della sua collezione. Un avversario, il club del presidente Ghirardi, a cui Totti ha lasciato impronte indelebili: il gol scudetto il 17 giugno 2001 e quello del sorpasso a Pruzzo (una doppietta, a dire il vero) al vertice della classifica dei bomber giallorossi di tutti i tempi, il 19 dicembre 2004. Chissà che il prossimo non serva ad interrompere un’astinenza da gol che dura addirittura da 167 giorni.

RILANCIO MEXES – Nonostante il tridente, nonostante i ricordi positivi di Totti, a Parma la Roma non arriva certo con il sorriso: De Rossi, Menez e Perrotta, oltre all’ormai disperso Adriano, sono rimasti a Roma. In porta tornerà Julio Sergio, mentre la novità in difesa dovrebbe chiamarsi Mexes. In settimana Ranieri ha provato con continuità in allenamento il francese in coppia con Juan. Rimarrebbe fuori, almeno per 90 minuti, Burdisso, anche perché il taglio al sopracciglio riportato contro il Genoa sette giorni fa ancora non gli consente di avere una visuale perfetta dall’occhio sinistro. In vantaggio invece, Riise su Castellini per completare il reparto: il norvegese psicologicamente non sta attraversando un gran momento dopo l’incidente alla testa: in campo è ancora condizionato, ma un’esclusione rischierebbe di abbatterlo ulteriormente. Possibile la staffetta in corsa, provando a sfruttare al carica da ex del terzino arrivato in prestito in estate proprio dal Parma. E che deve dimostrare di meritare una conferma nel club di Trigoria.


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